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25 Settembre 2025 Comment Vittorio Mortara
genere: Hard Rock/Heavy Metal
anno: 2025
etichetta: Metalopolis Records
Tracklist:
01. Interlude
02. Break Down The Walls
03. For King And Country
04. Like The Wind Blows
05. Cold Air
06. Back On The Streets
07. Dry Those Tears
08. Your Chance To Live Is Now
09. Unchain My Soul
10. Show Me The Way
11. Cry Of The Wild
12. No Love Inside You
13. Rock And Roll Shower
14. Falling Down
Formazione:
Francis Soto – Voce
Matze Ehrhardt – Chitarre
Gunter Kierstein – Tastiere
Andy Kemmer – Basso
Mathias Biel – Batteria
I Crime sono un manipolo di brizzolati teutonici dalla storia particolare: negli anni 90 hanno sputato fuori un paio di album a breve distanza riuscendo ad ottenere una discreta dose di popolarità in patria e, soprattutto, in Giappone. Poi, per 27 lunghissimi anni, sono scomparsi di riflettori del palcoscenico. In questi giorni, accasatisi con la Metalopolis e potendo contare sulla distribuzione di una major come SPV, si rifanno vivi con un platter di ben 14 (quattordici!) canzoni nuove di zecca. I ragazzi sono figli della scena tedesca degli anni 80. Diciamo subito, però, più del ramo Accept che del ramo Scorpions. Il vocione di Francis Soto a tratti ricorda l’Udo più melodico ed a tratti Matt Sinner e, in generale, il sound si è fatto decisamente duro e tagliente. Ingentilito solo a tratti dalle keys di Gunter Kierstein.
Una lunga intro sinfonica d’altri tempi da inizio alle danze: “Break down the walls” è teutonic metal anthemico duro e puro. Poi, per tenere fede al proprio titolo, le atmosfere si fanno più epiche su “For king and country”, più articolata ma altrettanto heavy. Le celestiali tastiere e l’arpeggio che introducono “Like the wind blows” stemperano un po’ l’atmosfera rivelando il lato più melodico della band. Ma è una parentesi, perché lo speed della title track rialza subito la posta, anche grazie ad un ritornello che prende. “Back on the streets” fa il verso ai connazionali Powerwolf mentre il mid tempo “Dry those tears” scorre via piuttosto anonimo. Tiriamo un po’ il fiato con la ballata elettrica “Your chance to live is now”, piacevole nelle linee melodiche e nelle cesellature di tastiere e chitarre. Punta tutto sul ritornello “Unchain my soul”, senza altresì riuscire a convincere pienamente l’ascoltatore. E neppure l’ennesimo up-tempo “Show me the way” lascia gran che da ricordare. Va decisamente meglio con “Looking for love” grazie all’ottimo lavoro di Matze Ehrhardt e ad un refrain ipermelodico. Finalmente un pezzo degno di queste pagine! Invece “No love inside you”, cadenzata e pesante, non è esattamente il genere preferito dal sottoscritto. Non riuscitissima neppure“Rock’n’roll shower”, molto simile ad altri pezzi heavy dell’album. “Falling down” invece è un bel lento pianistico, capace di toccare nel giusto modo le corde delle emozioni.
In sintesi, la mia opinione su Cold Air è che si tratti di un disco un po’ forzato sulle pagine di Melodicrock.it. La proposta dei Crime è infatti molto più vicina al metal che all’hard rock, e la varietà delle composizioni non risulta particolarmente brillante. Credo che chi ama il metal tedesco preferirà orientarsi sull’ultimo lavoro dei Primal Fear del muscolosissimo Ralf Scheepers, mentre chi cerca un melodic rock con venature più metal farebbe meglio a puntare sugli ultimi due album dei Temple Balls, che aggiungono anche la giusta dose di “tamarritudine”. Personalmente ho scelto questa seconda strada, ma chi fosse in astinenza dall’hard & heavy teutonico di un tempo può comunque concedere a Cold Air un ascolto: non si sa mai.
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