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Recensione

68/100

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Last Autumn’s Dream – Fourteen – Recensione

16 Aprile 2018 17 Commenti Lorenzo Pietra

genere: AoR / Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Escape Music / Avalon

Tracklist:

1. Rise An’ Shine (intro)
2. Go!
3. Siren
4. I Don’t Wanna Wait
5. Shadow Of The Night
6. Turn It Up
7. Let The Curtain Fall
8. Wouldn’t U Like
9. Get Them All
10. Walkin’ Talkin’ Miracle
11. Love
12. Love Is A Open Road (Japan Bonus Track)

Formazione:

Mikael Erlandsson – Voce
Peter Soderstrom – Chitarra
Jamie Borger – Batteria
Nalle Pahisson – Basso
Ulf Wahlberg – Tastiere

 

Puntualissimi ecco ritornare i Last Autumn’s Dream con il loro quattordicesimo studio album Fourteen. Come ogni anno dal 2003 ad oggi Erlandsson e soci sfornano un album AoR riempito di tanta melodia e buoni riff di chitarra. Il tempo e il numero di dischi comincia però a farsi sentire e le uscite degli ultimi anni peccano anche nel lato sonoro e di produzione. Nonostante questo la Escape Music decide di continuare la collaborazione e la formazione vista nell’ultimo In Disguise (2017) si ripropone con Erlandsson alla voce, Peter Soderstrom alla chitarra, Nalle Pahisson al basso, Ulf Wahlberg alle tastiere e Jamie Borger alle pelli.

Dopo l’intro Rise An’Shine si parte forte con il rock melodico di Go!, canzone frizzante, allegra, un rock melodico e un sound più “duro” per i LAD. Buona canzone. Con Siren si torna sull’ Aor più classico, dove fa da padrone una chitarra ritmica e un ottimo assolo. I Don’t Wanna Wait ci riporta ai primi LAD anche se il refrain è abbastanza anonimo e non lascia il segno. Shadows Of The Night è uno dei migliori episodi di questo lavoro, un ritornello trascinante dove Erlandsson è perfetto e la chitarra si incastra perfettamente nel tappeto sonoro del gruppo. Turn It Up pigia sull’acceleratore, intro di chitarre e batterie, riff potente e l’atmosfera si fa decisamente più infuocata. Il ritornello coi cori dista un po’ dal classico sound dei LAD ma è perfetto per la song. Let The Curtain Fall e Would’T U Like ci riportano sui binari dei vecchi LAD con ritornelli molto eightes, semplici ma diretti. Get Them All rialza ancora il ritmo con le chitarre più presenti che dettano il tempo e ancora un buon assolo, veloce e ben suonato. Walkin’ Talkin’ Miracle è un melodic rock dove la parte suonata è migliore rispetto alla melodia, infatti troviamo la parte ritmica e il bell’assolo, mentre il refrain è discreto e niente di più. Si chiude con Love Again, che si propone come prima e unica ballad dell’album. La canzone risulta però un po’ troppo banale e senza mordente; il riff iniziale non convince ed è solamente Erlandsson che riesce a salvare la canzone con una prova canora intensa e sentita. La versione giapponese contiene anche la bonus track Love Is Open Road, che non aggiunge nulla al valore dell’album, anzi non si sentiva proprio la mancanza.

IN CONCLUSIONE

Last Autumn’s Dream capitolo 14; o si ama o si odia. Chi ha seguito il gruppo ed ha apprezzato i precedenti lavori noterà un normale calo di qualità, che però non compromette il risultato finale di 40 minuti di buona musica. Chi è stanco degli ultimi lavori stia ben lontano da questo Fourteen.

© 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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