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Last Autumn’s Dream – Paintings – Recensione

07 Febbraio 2016 19 Commenti Lorenzo Pietra

genere: AOR
anno: 2016
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

1) My Mistake To Make
2) Bring Out The Heroes
3) Out Of Love
4) Too Late
5) Take It On The Run
6) Wont'cha Stay The Night
7) An Eye For An Eye
8) Bitter Blue
9) In Case Of Landing On Water
10)Rock Star Crazy

Formazione:

Mikael Erlandsson - voce, tastiere, chitarre
Peter Pac Soderstrom - Chitarre
Jamie Borger - batteria, percussioni, cori
Nalley Pahlsson - Basso, cori
Ulf Wahlberg - Tastiere

 

…e siamo a quota dodici. Il marchio Last Autumn’s Dream continua a macinare album e puntualmente ogni anno ci delizia con una nuova uscita. E’ la volta di Paintings, dove i “nuovi” Peter Soderstrom alla chitarra, Nalle Pahlsson al basso e il fresco innesto di Ulf Wahlberg alle tastiere si confermano un’ottima scelta per la band. Completano la formazione Mikael Erlandsson e Jamie Borger come songwriter e pilastri del gruppo che rimangono una garanzia.

Chi ama i Last Autumn’s Dream si troverà un album pieno di melodia, AoR mischiato al miglior rock melodico svedese, altri però si lamenteranno dell’ormai ripetitività di alcuni arrangiamenti, pezzi e suoni che però sono un marchio dei LAD. Su quest’ultimo argomento si potrebbe aprire un discorso infinito; chi dice che dodici album con lo stesso sound sono noiosi, chi sostiene che è giusto mantenere il proprio sound, chi dice che sarebbe meglio sperimentare nuovi suoni rischiando di perdere i propri fan….ci sono migliaia di interpretazioni e con questa recensione vorrei essere imparziale, cercando di “liberarmi” da questi pensieri.

Si parte con My Mistake To Me, con l’immancabile intro di chitarra e il refrain di Erlandsson,una canzone che è un marchio dei LAD, non serve aggiungere altro. Si passa al singolo e video Bring Out The Heroes, dove la chitarra indurisce il sound e il ritornello arioso e come sempre ben riuscito riesce a lasciare il segno. Out Of Love è il miglior pezzo dell’album; intro ancora con una chitarra più dura, il basso che scandisce il tempo e una tastiera che accompagna un refrain che dal vivo (finalmente!) riuscirà a dare il meglio! …. Too Late parte forte con un bel chorus ma stavolta si perde nella parte centrale dove risulta troppo semplice e di poco impatto; bene la parte suonata, molto meno la melodia. La quinta traccia è la cover dei Reo Speedwagon, Take It On The Run, la traccia conserva la sua freschezza e aggiunge il timbro di Erlandsson e soci. Won’tcha Stay The Night è un’altra grande canzone: sapore ottantiano nella chitarra iniziale, bellissimi intermezzi di pianoforte e ancora refrain trascinante. Parte ritmica superlativa e gran assolo. An Eye For An Eye e Bitter Blue viaggiano ancora sul classico LAD style, grandi chitarre ritmiche supportate da tappeti di tastiere e ritornelli facili ma non lasciano il segno. In Case of Landing On Water è un mid tempo con un sound più moderno, trascinante e con un testo molto sentito. dove Erlandsson riesce a trasmettere emozioni e dare una marcia in più ad una melodia non proprio riuscita. Si chiude con Rock Star Crazy, dove la batteria la fa da padrona e il basso duetta con la voce di Erlandsson. La canzone vira sul rock più duro e da una marcia in più ai LAD, da segnalare un grande assolo.

Incredibile finire una recensione dei Last Autumn’s Dream senza aver citato nessuna ballad, ma è proprio così, tante belle canzoni, allegre e solari. L’album ha bisogno di più ascolti rispetto ai suoi precedenti per essere apprezzato al massimo, ma segna un passo avanti rispetto a Level Eleven.

IN CONCLUSIONE:

Siamo di fronte ad un lavoro ben prodotto, ben suonato ma che ha una precisa direzione. Chi ha amato i Last Autumn’s Dream fino all’ultimo Level Eleven, compri ad occhi chiusi questo nuovo Paintings. Chi è saturo del sound ne stia alla larga. I LAD sono questi: da amare o da odiare, nessuna via di mezzo.

© 2016 – 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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