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Roberto Priori (Danger Zone) – Intervista

Roberto Priori (Danger Zone) – Intervista

28 Dicembre 2016 5 Commenti Denis Abello

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E’ un vero piacere poter ospitare sulle pagine di MelodicRock.it un artista del calibro di Roberto Priori. Stimato chitarrista e produttore da molti qui conosciuto per essere uno dei fondatori della melodic hard rock band Danger Zone (https://www.dangerzoneweb.com/) e per essere il proprietario degli studi di registrazione e produzione PriStudio (http://www.pristudio.com/).
Vi lasciamo scoprire questo personaggio riservato e dal grande Talento con l’intervista curata dal nostro Alessandro Lifonti.

Denis Abello

intervista a cura di Alessandro Lifonti
versione inglese

MR: I Danger Zone sono piuttosto famosi in Italia, ma molti fans in giro per il mondo non conoscono questa band meravigliosa. La storia di questi ragazzi è incredibile. Negli anni ottanta hanno persino fatto le valigie e si sono trasferiti negli Stati Uniti. Roberto Priori, il grande chitarrista del gruppo, risponderà alle nostre domande. Roberto, benvenuto a melodicrock.it. So che hai già raccontato la vostra storia molte volte, ma potresti raccontarla ancora una volta in modo che i fans sparsi per il mondo possano conoscervi?
Come hai avviato la band?
RP: Abbiamo cominciato nel 1984 come danger zone, e dopo un po’ di tempo abbiamo pubblicato il nostro primo album “Victim of time”, all’epoca eravamo influenzati dal
NWOBHM sound. Dopo di che abbiamo cambiato diversi membri del gruppo, e nel 1986 ci siamo spostati su un altro tipo di suono più vicino all’hard rock americano. Dopo aver aperto una data per i Saxon, siamo stati contattati da un grosso management italiano, e abbiamo cominciato a lavorare con Jody Gray e Mark Cobrin per la registrazione di “Line of fire”, il nostro primo tentativo per arrivare ad una grossa etichetta.

MR: Sappiamo che siete andati in California. Avete suonato al whiskey a go go tra le altre cose. Avete trascorso parecchio tempo negli USA. Vorresti riassumere la storia?
RP: Yeah, sfortunatamente il management ha fatto delle scelte sbagliate, e siamo finiti con l’avere un grande album nell’armadio e mai pubblicato. Abbiamo deciso di provarci fino in fondo. Abbiamo venduto quasi tutto quello che avevamo, e ci siamo trasferiti a Los Angeles esibendoci qua e là. Era il 1992, come tutti sapete i Nirvana hanno cambiato il music business, e in poco tempo non c’è stato più posto per il melodic hard rock. Non potevamo più andare avanti quindi siamo stati costretti ad interrompere
tutto. Io sono rimasto più a lungo negli States, ma dopo qualche anno anch’io ho dovuto arrendermi e rientrare in Italia suonando come session player.

MR: All’epoca avete registrato un grande album dal titolo “Line of fire” che purtroppo non ha visto la luce fino al 2011. Il disco è considerato un capolavoro dai fans, e lo è sicuramente. Come siete arrivati a scrivere quei magnifici brani?
RP: Quell’album è un mix di canzoni scritte tra il 1986 e 1989, e alcune scritte con Jody Gray durante le prove prima della registrazione di quel disco appunto. Abbiamo incluso anche delle covers richieste dalla nostra compagnia editoriale, perché pensavano che la cosa potesse aiutare il gruppo ad avere un contratto negli States, ma si sbagliavano tantissimo.

MR: Personalmente credo che “Walk away” sia uno delle ballate più belle mai scritte. Qualche mese fa l’avete ri-registrata per la nostra compilation del melodirock.it festival. La nuova versione è anche meglio dell’originale. Cosa pensi di quel pezzo?
RP: E’ una di quelle canzoni uscite dalle prove, poco prima delle registrazioni di “Line of fire”, nata da un’idea di Jody Gray,e poi l’abbiamo arrangiata insieme. Ci è piaciuta
molto e quindi abbiamo deciso di inserirla nel disco. Quando ci è stato chiesto di far parte della melodicrock compilation, abbiamo pensato di dare a questo pezzo una seconda vita con arrangiamenti più nuovi e Aor grazie alle parti di tasiere di Pier Mazzini. Ci siamo molto divertiti ad arrangiare il brano in modo diverso. E’ come se fosse un pezzo nuovo ma con le stesse melodie.

MR: Perché quasi vent’anni dopo avete deciso di dare alla band una seconda possibilità?
RP: Perché all’epoca siamo stati costretti a scioglierci per colpa degli eventi, e non per scontri o problemi all’interno del gruppo. Quando abbiamo avuto la chance
di riunirci, sentivamo tutti che dovevamo riprendere da dove avevamo lasciato, pubblicando finalmente “Line of fire”, ed andare avanti da li’. Quello era il piano, ed è ciò che stiamo facendo ora. Essere in una band alla nostra età non è sempre facile, ma amiamo ciò che facciamo e cerchiamo di farlo al meglio.

MR: “Line of fire” è purtroppo fuori catalogo. Ci sono possibilità che venga ristampato in futuro?
RP: Non lo sappiamo ancora, potrebbe essere possibile in futuro. Non abbiamo controllo su quel disco, ma cercheremo sicuramente di ripresentarlo ai nostri fans.

MR: Il vostro secondo lavoro “Undying” è uscito nel 2012. Qual è la differenza tra “line of fire” e “undying”? Ho sentito delle voci ultimamente…LOL
RP: “Undying è stato il punto di partenza di DZ II. Abbiamo messo insieme alcune canzoni che avevamo scritto prima e dopo “line of fire” e diverse nuove che abbiamo scritto dopo il nostro ritorno. “Undying” ha un sound più pesante e tagliente rispetto a “Line of fire”. In quel momento abbiamo sentito la passione, il desiderio di tornare in pista e quelle canzoni in qualche modo riflettono il nostro atteggiamento. Yeah, siamo bene informati :). Stiamo pianificando qualcosa riguardo a quel disco, ma non posso ancora dire niente!!!

MR: Qualche mese fa la band ha pubblicato il nuvo album dal titolo “Closerto heaven”. Mi sembra abbiate cambiato un po’ il vostro stile passando da un hard rock al melodic rock. Siete d’accordo?
RP: Credo che la differenza principale stia nel fatto che abbiamo arrangiato diversamente le canzoni rispetto al passato. Ecco perché abbiamo chiesto a Pier Mazzini di unirsi a noi. Abbiamo sempre avuto delle parti di tastiere sugli albums, ma questa volta sentivamo che le nuove canzoni sarebbero state migliori con l’aggiunta di maggiori tastiere e Michele Luppi e Pier Mazzini
hanno fatto un ottimo lavoro. Non abbiamo mai pianificato di cambiare niente.
Abbiamo semplicemente iniziato a scrivere i pezzi e abbiamo capito presto che questo album sarebbe diventato un po’ più melodico, ma sempre nello stile dei Danger zone con potenti riffs di chitarra come prima.

MR: Quest’anno i Danger zone hanno suonato ad alcuni festivals oltre alle loro date da headliners. Qual’è la differenza tra un festival e uno show a nome vostro? Vi state divertendo ad essere nuovamente in tour?
RP: Ci siamo decisamente divertiti on the road la scorsa estate! Essere headliners significa avere la possibilità di suonare più pezzi propri, un concerto completo, ma i festivals sono fantastici in ogni caso, dividi il palco con molte bands ed amici, vedi suonare altre bands, e ti diverti con loro. E’ il vero rock ‘n’ roll!!!

MR: Ci sono già date confermate per il 2017?
RP: Stiamo proprio mettendo giù alcuni shows verso la fine di Gennaio, torneremo presto sul palco!

MR: Roberto, sappiamo che hai il tuo studio a Bologna, e sappiamo anche che sei un grande produttore, giusto?
RP: Grazie!!! 🙂 Beh, non posso dire se sono bravo oppure no, tutto quello che posso dire è che amo il mio lavoro dietro la scrivania, sono sempre stato un chitarrista ed un ingegnere del suono. Mi ci è voluto un sacco di tempo attraverso tutti questi anni, ma finalmente ho finito con l’avere il mio studio qui a Bologna dove produco ed arrangio i dischi dei Danger zone. Ho lavorato a più di cento registrazioni fino ad ora, e questo mi da l’opportunità di lavorare a diversi stili di musica e con diversi musicicisti, non si finisce mai d’imparare…

MR: Chi sono i tuoi gruppi e chitarristi preferiti?
RP: Oh, domanda difficile!! …cosi’ tanti…OK, proviamoci. Chitarristi: Van Halen, George Lynch, Warren De Martini, Joe Satriani, Eric Johnson.
Gruppi ancora più difficile: Winger, Whitesnake, Toto, Def Leppard, Van Halen, Dokken.

MR: Quali sono i tuoi piani per il 2017? Ci sono importanti novità?
RP: Faremo sicuramente dei live shows, abbiamo un importante novità che però non possiamo ancora condividere, e inizieremo anche a scrivere per il prossimo album che vorremmo pubblicare forse nel 2018. Inoltre, i Danger zone hanno presentato della musica all’interno di un cartone animato trasmesso negli Stati Uniti dalla NBC chiamato “Space racers”,
un grande onore per noi!!

MR: Roberto, grazie tantissimo per il tuo tempo. Non vediamo l’ora di sentire i Danger zone nel 2017!
RP: Grazie per questa bella intervista, è stato un piacere! Speriamo di vedervi ai prossimi concerti dei Danger zone. Seguiteci su www.facebook.com/dangerzoneweb o www.dangerzoneweb.com per novità e prossimi concerti. Keep on rocking!

CONTATTI

http://www.robertopriori.com
http://www.pristudio.com/
http://www.dangerzoneweb.com
http://www.facebook.com/dangerzoneweb

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© 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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