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Recensione

80/100

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King Kobra – II – recensione

11 Luglio 2013 12 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Hell On Wheels *
02. Knock ‘Em Dead
03. Have A Good Time *
04. The Ballad Of Johnny Rod
05. Take Me Back *
06. When The Hammer Comes Down
07. Running Wild
08. Got It Comin’ *
09. The Crunch
10. Deep River *
11. Don’t Keep Me Waiting
12. We Go Round

* migliori canzoni

Formazione:

Paul Shortino - voce
David Henzerling (David Michael-Philips) - chitarra
Mick Sweda - chitarra
Johnny Rod - basso
Carmine Appice – batteria

 

Il Re Kobra è morto, il Re Kobra è rinato… viva il Re Kobra. So che può sembrare una frase da seri problemi mentali, ma in realtà ha un suo senso, e brevemente spiega la genesi che ci ha portato tra le mani questo II.
Esisteva una band chiamata King Kobra con un certo Mark (ora Marcie) Free alla voce che faceva un (gran bel) melodic rock patinato anni ’80 (vi ricordate Never Say Die, colonna sonora di Iron Eagle, Aquile d’acciaio?). Quella band ora non esiste più e questo deve essere ben chiaro a chi si sentiva legato a quel moniker e vuole continuare nella lettura di questa recensione… il Re Kobra è morto!
Come un buon serpente però, più che morto, ha cambiato pelle. Dal 2011 tornano infatti i King Kobra con un cambio notevole che vede la voce di Paul Shortino sostituire Free e soprattutto da li in avanti il sound della band si ricarica e si adatta alla voce unica del suo nuovo frontman e diventa un hard rock classico classico, il re Kobra è rinato!
Se ci seguite da un pò di tempo o solo avete letto la recensione del “ridebutto” (terzo nella loro storia)) dei King Kobra (la trovate qui) sapete anche che, cambio di genere a parte, il ritorno del Kobra si è rivelato più che valido… viva il Re Kobra!

Arriviamo quindi a questo nuovo tassello che mostra subito una certa originalità già nel nome, se il primo (quello del 2011) si chiamava King Kobra, beh, questo si chiama II, e ringrazio che il III l’hanno già usato nell’88… voglio proprio vedere cosa faranno con il prossimo! 🙂
A parte questo, chi si è sentito tradito dal cambio generazionale fatto con l’omonimo del 2011 qui non dovrebbe più rischiare infarti infatti questa volta il gruppo segue esattamente il suo nuovo percorso musicale quindi, se ha retto l’impatto qualche anno fa sicuramente può dormire sonni tranquilli ascoltando questo nuovo lavoro… e chi non ha retto l’impatto, beh, penso non stia leggendo queste parole!

Un treno in corsa sulle note di Hell On Wheels, e non è solo un modo di dire, toglie ogni dubbio sullo stile di questo II. Un vestito hard rock perfetto con taglio sartoriale per le corde vocali di Shortino.
Ed effettivamente si sposta un pò il tiro di tanto in tanto ma il genere è il classico Hard Rock di pezzi come Knock ‘Em Dead, The Ballad Of Johnny Rod (che giustamente è tutto meno che una ballata), When The Hammer Comes Down, The Crunch, Don’t Keep Me Waiting.
Certo non mancano piccole variazioni sul genere come la rocckenrolleggiante Have A Good Time, la simil Whitesnake (sempre in tema serpenti siamo) semi ballad Go It Coming o la settantiana Deep River e l’immancabile ballata Take Me Back, ma tutto gira sempre intorno al marchio tatuato a fuoco sulla pelle di questi “nuovi” Kobra… Hard Rock!

IN CONCLUSIONE

Non farà il botto e non farà gridare allo scandalo o al miracolo (a seconda dei pareri) come il suo predecessore, ma semplicemente segna un altro passo importante nel nuovo percorso artistico dei King Kobra… e sinceramente, ben venga. A parere mio forse il primo aveva un bilanciamento migliore sulla scelta dei pezzi, avrei gradito su questo una graffiante ballata in più… ma comunque il risultato è buono. Praticamente se avete apprezzato il primo (del 2011) apprezzerete anche questo. Forse un piccolo calo nella seconda parte, ma niente di così significante.
Nota a parte invece per quella che è la punta di diamante di questi nuovi King Kobra… ovvero la formazione con come portabandiera la voce di Shortino, ben pochi gruppi Hard Rock del momento possono vantare una presenza, una qualità ed un carisma come quelle degli attuali King Kobra!

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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