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Recensione

85/100

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The Answer – Solas – Recensione

17 Dicembre 2016 5 Commenti Matteo Trevisini

genere: Hard Rock / Blues Rock
anno: 2016
etichetta: Napalm Records

Tracklist:

01. Solas
02. Beautiful World
03. Battle Cry
04. Untrue Colour
05. In This Land
06. Thief Of Light
07. Being Begotten
08. Left Me Standing
09. Demon Driven Man
10. Real Life Dreamers
11. Tunnel

Formazione:

Cormac Neeson - Vocals
Paul Mahon - Guitar
Michael Waters - Bass
James Heatley - Drums

 

Alla buon ora !!!! E’ come se, all’improvviso, i The Answer si fossero accorti di tutte le vagonate di ottima musica uscita dalle isole del Regno Unito che non sia necessariamente solo quella partorita dai Led Zeppelin. Fatta questa scoperta, la band irlandese si è schiusa, scoprendo mille e mille altre ancora sfaccettature che partono – come naturale – da “Led Zeppelin III” (…i Zep fanno parte integrante del Dna della band Nordirlandese…) per poi aprirsi a ventaglio su una miriade di soluzioni alternative.

Dopo aver pubblicato due anni fa il discontinuo Raise a Little Hell, la band rischiava seriamente di affogare nella propria bambagia autoindotta, fatta di manierismi stilistici che li faceva sbiadire sempre più tra le tante bands dedite al classic rock. Dopo i festeggiamenti del decennale del debutto Rise con una deluxe edition nuova di pacca ed un tour europeo di supporto ai Whitesnake di Mr. Coverdale, questo 2016 è stato sorprendentemente il loro anno di svolta. La luce (…guarda caso, solas in gaelico…) che ha squarciato le nubi minacciose sul futuro della band ha portato in dote questo loro ultimo album, linfa nuova e decisamente accattivante in seno alla “Risposta”.

Solas è l’album che tutti aspettavano dalla band di Downpatrick ma che nessuno osava sperare…la splendida title track Solas è posta all’inizio, quasi a voler mettere fin da subito le carte in tavola, dicendo al mondo: “hey!…guardate cosa siamo riusciti a fare questa volta !!!”…il brano inizia come se fossimo a Bristol in casa Massive Attack, ritmi trip-hop cadenzati da una batteria possente ed ipnotica…canzone epica a dir poco e con un Cormac Neeson che tende le sue corde vocali in modo entusiasmante.
Con Beautiful World (non un caso se c’è lo zampino di Neil Berridge, l’ex produttore proprio dei sopracitati Massive Attack),entriamo in atmosfere cariche di lirismo care agli Skunk Anansie di Skin…sembra che la tempesta sia in arrivo da un momento all’altro ed il chitarrista e leader Paul Mahon fa un lavoro superbo con gli arrangiamenti e le atmosfere capaci di suscitare un’intensa carica emotiva: canzone spettacolare !

Battle Cry al contrario è gioia di vivere, libertà…una canzone che abbraccia il folk e la tradizione irlandese facendo volare l’immaginazione nel cielo terso dell’isola verde. Untrue Colour invece, sembra estrapolata dai dischi solisti anni ’80 di…provate ad indovinare chi ???…certamente!…Robert Plant! Il giochino funziona a metà non sorretto purtroppo da un ritornello adeguato. Le acustiche armonie della splendida In This Land (…uno dei picchi di quest’album!) ci portano ancora lungo i sentieri della loro terra, imbevuta di folk con un assolo blues da brividi lungo la schiena.

Restiamo in territori aulici, molto pacati con un’altra ballad riuscita come Thief Of Light dove spiccano ancora gli arrangiamenti vocali imbastiti da Cormac Neeson intarsiati sulla acustica di Paul Mahon. I vecchi The Answer tornano prepotentemente a farsi vedere con il blues sudista e polveroso di Being Begotten ed il suo incedere ipnotico… Vola alto lo spirito di Phil Lynott e dei suoi inimitabili Thin Lizzy invece nel rock roccioso di Left Me Standing che precede un altro blues, sporco di strade americane desolate e assolate, come Demon Driven Man…altro brano dove i The Answer entrano in territori già battuti e ben conosciuti in precedenza. Il duetto con la voce ariosa di Fiona O’Kane nella melodica Real Life Dreamers impreziosisce un pezzo già di per se molto mainstream.

L’ultimo brano è da brividi: Tunnel si apre con un quasi plagio di Ain’t no love in the heart of the city dei vecchi Whitesnake per poi trasformarsi in una ballata semplicemente perfetta ricca di struggente feeling e pathos…chapeau!

IN CONCLUSIONE

Un album sorprendente per varietà e freschezza…si stenta a riconoscere la mano della band se non fosse per la spettacolare voce di Cormac Neeson…

Finalmente gli Answer sono usciti dalla caliginosa routine che si erano creati come ottima band clone del “dirigibile”. Le loro radici restano innegabili, mescolate alla maturità, gli ha fatti fiorire in modo spettacolarmente policromo con questo Solas che regala grandi pagine di classic rock imbastardito in modo mirabile con la tradizione della loro terra ma modernizzato con i sapori che la musica anglosassone ci ha donato negli ultimi vent’anni, brit pop compreso. Questa è la strada giusta per rimanere in sella molto a lungo…

© 2016 – 2017, Matteo Trevisini. All rights reserved.

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