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Recensione

93/100

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Hardline – Human Nature – Recensione

06 Ottobre 2016 115 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2016
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Where Will We Go From Here
02. Nobody's Fool
03. Human Nature
04. Trapped In Muddy Waters
05. Running On Empty
06. The World Is Falling Down
70. Take You Home
08. Where The North Wind Blows
09. In The Dead Of The Night
10. United We Stand
11. Fighting The Battle

Formazione:

Johnny Gioeli - Lead Vocals
Alessandro Del Vecchio - Keyboards, Backing Vocals
Josh Ramos - Guitar
Anna Portalupi - Bass
Francesco Jovino - Drums

 

Quattro anni dopo il grande comeback a titolo Danger Zone (2012), gli Hardline sono pronti a tornare nei negozi nell’ottobre 2016 con il loro nuovo album Human Nature, forti del rinnovato sodalizio tra Stati Uniti (il cantante e unico membro fondatore Johnny Gioeli con il chitarrista Josh Ramos) e Italia (il trio delle meraviglie Alessandro Del Vecchio – Anna Portalupi – Francesco Jovino, ma anche la label Frontiers Music), che ha reso il gruppo ormai consolidato nella prima formazione davvero stabile della sua carriera.

Rafforzata in concerto la coesione tra le parti, gli Hardline producono oggi il disco più heavy e possente della loro carriera, pur rimanendo allo stesso tempo fedeli a quel sound hard rock melodico che è da sempre stato nelle corde (vocali) dell’incredibile loro leader Johnny Gioeli. Un mostro di tecnica, il simpaticissimo vocalist italo-americano, che, nel mutare della sua timbrica, ha visto scemare da qualche anno la sua levigatezza melodica a favore di un graffiato roco, che espande ancora di più la gittata delle sue note. Da qui si spiega allora l’irrobustimento dei suoni e dello stile del disco, con il compositore primario (e tastierista e produttore) Alessandro Del Vecchio al lavoro su pezzi dal grande tiro e dalla enorme energia, che riprendono quanto di buono (anzi ottimo) fatto in passato dal gruppo, rivedendolo in chiave moderna e più – permettetemi il termine – metallica (da heavy metal). Anche la produzione tende così a porre in maggiore evidenza il riffing aggressivo e dinamico di Josh Ramos (così in forze non lo sentivamo da diverso tempo) piuttosto che il suono delicato delle tastiere, che si limitano ora per lo più al solo arricchimento e accompagnamento dell’insieme, colorando invece di trame i passaggi più lenti o le mid-tempo. Eccellente infine il groove dato dal basso della Portalupi e dalla batteria bombastica di Jovino, vere ciliegine sulla succulenta torta che questo platter rappresenta per ogni fan del rock melodico che si rispetti.

La carrellata di brani che formano la tracklist di questo Human Nature ci parlano allora di un primo singolo Where Will We Go From Here che fa da intermezzo tra il recente passato del gruppo e il presente, per un pezzo che avrebbe facilmente potuto trovare spazio anche su Danger Zone se non fosse per il suo sound molto più in faccia ed energico. Nobody’s Fool invece ci dice chiaramente dove gli Hardline vogliono oggi andare a parare, riprendendo l’idea musicale dell’esordio Double Eclipse (1992) in chiave decisamente più heavy e dando vita a un brano hit, micidiale. Eccellente è ancora la mid-tempo e title track Human Nature che, nei suoi diversi momenti, si evolve da un intimo piano-voce – che eleva sugli scudi tutto il talento di Gioeli – fino a una coralità d’insieme strabordante nel refrain, che non diminiusce di intensità emotiva neppure lungo le strofe.

L’hard rock più classico di Trapped In Muddy Waters permette a Josh Ramos di mostrare tutta la sua perizia chitarristica in un riffing di puro assalto rock intervallato da altri momenti di grande melodia, mentre Running On Empty colpisce per l’ariosità del suo chorus, davvero coinvolgente. Una vera bomba di hard ‘n’ heavy è poi la decisa The World Is Falling Down, che ci spinge a saltare da una parte all’altra della stanza e che suona in totale contrasto con la super ballad (e secondo singolo) Take You Home che la segue, e che cementifica il legame tra Gioeli e Del Vecchio in un brano piano-voce di incredibile intensità emotiva. Unica.

Rialzano il tiro una Where The North Wind Blows decisamente rocciosa, ma carica di tastiere e musicalità e con ottime parti soliste di Ramos, e una In The Dead Of The Night ancora forte di grandi chitarre, un bel ritmo e di succulente atmosfere nelle sue strofe. Sorprendente infine l’appeal della mid-tempo United We Stand, una traccia fedele agli esordi e dalla grande orecchiabilità melodica (altro apice qualitativo del lotto), e della conclusiva Fighting The Battle, meno d’impatto ma non meno convincente delle precedenti.

IN CONCLUSIONE

Gli Hardline si mettono in gioco e sono pronti a sfidare le altre band per un posto di rilievo nelle posizioni top delle classifiche 2016 degli appassionati del genere. Questo, grazie a una prova di forza, molto convincente, che da vita a un disco differente dai precedenti, ma mai fuori dagli schemi del rock che amiamo, e privo di filler alcuno.

Johnny Gioeli è una forza della Natura, le canzoni sono di livello assoluto, con refrain che si stampano in testa fin dal primo ascolto. Del Vecchio ha dato il meglio di se nel songwriting e nella produzione, Josh Ramos torna a far ruggire la sua chitarra, e gli altri italiani gli corrono dietro con assoluta qualità. Insomma, potevamo davvero chiedere di più a questi ragazzi??!!

Per grinta, energia, melodia, emozioni e carisma, Human Nature è una vera bomba discografica. Da avere.

© 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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