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FRONTIERS ROCK FESTIVAL III – Live Report

FRONTIERS ROCK FESTIVAL III – Live Report

09 Maggio 2016 35 Commenti Denis Abello

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I Talisman salutano e tra gli applausi scendono dal palco, si alzano i riflettori sul LIVE CLUB ed il Frontiers Rock Festival si chiude…

… assolutamente NO! Il FRONTIERS ROCK FESTIVAl, evento unico in Italia ormai giunto alla terza edizione, ha insegnato che non si chiude quando l’ultima band scende dal palco, anzi li inizia solo la serie di lunghi abbracci e saluti, la lista di aneddoti mentre ci si ritrova ancora tutti (fans, artisti, addetti ai lavori) per l’ultima rimpatriata nel bar dell’hotel a raccontarsi com’è andata, a ridere e scherzare sperando di ritrovarsi ancora li l’anno successivo.
Poi, e questo forse è quello che più di tutto ha saputo rendere unico questo incredibile evento, è che ormai è diventato parte della vita di ogni Italiano (ma anche e soprattutto di molti stranieri) che ama l’AOR, il Melodic Rock e l’Hard Rock e la sua forza è di avere il suo punto focale nei tre giorni (compresa la serata acustica) dell’evento ma una “durata umana” che praticamente va da un anno all’altro… un ciclo che ormai da tre anni tiene gli amanti di questa musica legati da uno stesso filo chiamato Frontiers Rock Festival…

… ma parliamo di questa terza edizione!

SERATA ACUSTICA – 22 Aprile 2016

Ammetto che avere l’occasione di partecipare alla serata acustica, serata dedicata ai possessori dei biglietti VIP e pochi addetti ai lavori, ha sempre un suo bel fascino.
Nata come serata di apertura dalla seconda edizione, quest’anno da più parti era già stata nominata come “Serata delle Grandi Voci“, infatti sul palco prenderanno posto nomi di peso come Robbie LaBlanc, Paul Laine, Terry Brock, Kip Winger, Michael Voss e Clauss Lessmann!

Le attese sono quindi alte e le aspettative altissime… nel solito intimo e conviviale spazio allestito per l’acustico apre quindi le danze e da il via ufficialemtne a questa terza edizione un raggiante Robbie LaBlanc (con al suo fianco Michael Palace e Philip Lindstrand). Robbie sarà uno dei personaggi più amabili del Festival e sul palco, portando parecchi pezzi dei Blanc Faces (una vera rarità poterli sentire dal vivo ed in più in una veste acustica), saprà letteralmente ipnotizzare la platea.

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Perfetta sotto ogni punto di vista l’esibizione di Kip Winger… un mostro di bravura ed un vero intrattenitore sul palco. Se la gode in acustico e trova anche il tempo per un siparietto con Pete Godfrey (voce dei Blood Red Saints). Praticamente facendo “finta” di chiamare una persona a caso del pubblico da far salire sul palco inscenerà un duetto con Pete sulle note di Miles Away! Spettacolo puro!

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Pensavo di aver ormai toccato l’apice della serata con Kip sul palco quando un rubicondo e lampadato Paul Laine prende posto con la sua chitarra e inebria i padiglioni auricolari dei presenti con una prova vocale a dir poco Magistrale. Non un errore, non un calo, voce e chitarra vibrano in un tutt’uno splendido… Paul regala pure emozioni, un sacco di sorrisi ed una voce ora più che mai ai massimi livelli (e lo dimostrerà anche con i The Defiants).

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Difficile aspettarsi di più, ed infatti Terry Brock vocalmente qualche stecca la tira, ma saprà compensare con un’esibizione carismatica e con il suo carattere dall’indole giocherellone. Insieme sul palco con i nostri Alessandro Del Vecchio (sempre presente in questo Festival dalla prima edizione, orgoglio italiano!) ed il talentuoso chitarrista Francesco Marras riuscirà comunque a far un gran bel figurone!

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I Drive, She Said erano un’incognita! Attacca il solo Al Fritsch la cui voce ormai non regge il confronto con chi l’ha appena preceduto, ma ne esce comunque in maniera dignitosa. Quando salgono sul palco anche Mark Mangold ed il resto della band si scatena il delirio… nel senso che ognuno fa un po’ quel che vuole ed il senso di caos dilaga… fatto sta che credetemi o meno, complice anche la buona comparsata sul palco di Fiona, alla fine mi sono goduto la loro esibizione con il sorriso stampato in volto. In fondo non penso che mi ricapiterà spesso di rivedere i Drive, She Said in un’inedita e caotica versione acustica… 😀

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La serata si avvicina alla fine e pur adorando Michael Voss e Clauss Lessmann non mi aspettavo che si potessero raggiungere i picchi toccati da Kip Winger e Paul Laine… non avete idea di quanto mi sbagliassi!
Michael e Clauss, che già erano stati insieme sul palco durante il tour promozionale di Point Black dei Bonfire, lasciano a bocca aperta e con una stretta al cuore per la visibile emozione che traspare soprattutto dagli occhi di Lessmann che ormai fuori dai Bonfire si ritrova per la prima volta nuovamente su un palco.
Perfetti, toccanti su ogni pezzo che propongono presi dalla discografia dei Bonfire, Mad Max, Casanova a cui si aggiungono alcuni ottimi brani della loro nuova band Phantom 5.
Si chiude con un’acclamazione per i due e la richiesta di continuare per ancora un paio di pezzi! L’esibizione più bella della serata acustica è sicuramente a mio parere questa… la bravura dei due è seconda solo al grado di emozioni che sanno trasmettere al pubblico!

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1a GIORNATA – 23 Aprile 2016

NO HOT ASHES

1. No Hot Ashes

Gruppo attesissimo, potremo quasi dire che erano tutti li per loro… No, non è vero! Nessuno sapeva praticamente chi fossero (anche se in realtà la loro storia inizia negli anni ’80 e la loro carriera vede anche delle aperture per i Magnum), nessuno ha ancora praticamente sentito nulla di loro (a parte i pochi impavidi che han cercato qualcosa su youtube… o chi li ha visti dal vivo negli anni ’80) e nessuno probabilmente si aspettava un granchè da loro… e invece gli Irlandesi salgono sul palco molto sobriamente, diciamocelo, sembravano il gruppo di amici che si ritrova a suonare uscito dall’ufficio, e sciorinano un gran bel paio di pezzi con una ballata tutta tastiere alla FM da far impallidire band ben più blasonate!

Setlist:

I’m Back
Glow
Summer Rain
Boulders
Come Alive
Satisfied
Little Johnny Redhead

SHIRAZ LANE

2. Shiraz Lane

Giovanissimi e carichissimi. Il loro show è un gran casino, corrono, il cantante urla e sbraita (e anche se la voce di Hannes Kett ha ancora per me “da farsi”, sicuramente già da ora possiamo dire che sfida gli aquilotti) ed il loro hard rock stradaiolo e sporco fa il resto! Risultano coinvolgenti da subito, la giovane età forse li fa peccare un po’ in esuberanza ma di sicuro non passano inosservati! I pezzi dal vivo non sono male anche se forse la band non riesce ancora a gestirli al meglio in modo da far arrivare tutto il possibile potenziale al pubblico. Comunque sicuramente una bella speranza per il futuro.

Setlist:

Wake Up
Momma’s Boy
House Of Cards
Begging For Mercy
Same Old Blues
Behind The 8-Ball
For Crying Out Loud
Mental Slavery
Out There Somewhere

FIND ME

3. Find Me

Sorpresa e successo della serata. I FIND ME da progetto in studio trovano per la prima volta una loro dimensione live. La presenza scenica di Robbie LaBlanc è perfetta per il genere proposto. Solare sul palco, i pezzi scorrono via che è una meraviglia con una splendida Midnight Memories che fa cantare buona parte del pubblico, segno che la band è molto amata anche qui da noi!
Gli Artisti di supporto risultano un miscuglio variegato di talenti con Philip Lindstrand, noto per lo più come songwriter che dimostra di avere un notevole feeling alla chitarra, Michael Palace (dei Palace) al basso che è un giovane artista dalla notevole presenza, Soren Kronquist alle tastiere (altro noto songwriter, che timidamente nel backstage ci dirà che forse questa è stata la sua quinta volta su un palco) ed infine il mastermind del progetto Daniel Flores dietro le pelli.
I pezzi funzionano, la band funziona e solo elogi per Mr. LaBlanc! Centro pieno, uno dei migliori spettacoli della prima giornata!

Setlist:

Nowhere To Hide
Did You Feel Any Love
Dark Angel
Where Do I Go
Road To Nowhere
Midnight Memories
Powerless
Unbreakable
I’m Free
Acoustic Medley
Let Love Rule

THE TREATMENT

4. The Treatment

Altri giovanotti nettamente validi! A differenza degli Shiraz Lane possono vantare già una bella carriera alle spalle anche se il loro nuovo album (Generation Me, uscito il 18 marzo) è il primo con il nuovo cantante Mitchel Emms. Che dire, si vede la buona alchimia sul palco della band che rende adrenalinico, pompato e, rispetto al “caos” generato dagli Shiraz Lane, ben bilanciato e studiato il loro show.
Dalla loro hanno forse una penalizzazione sulla scelta della scaletta che tende a rendere un po’ monocorde il tiro del loro live. Ne escono comunque sicuramente bene portando a casa una prestazione di valore. Altra band che può fare ben sperare per il futuro.

Setlist:

Let It Begin
The Doctor
Tell Us The Truth
The Devil
I Bleed Rock+Roll
We Are Beautiful
Bloodsucker
Cry Tough
Backseat Heartbeat
Generation Me
Running With The Dogs
Emergency
Shake The Mountain

DRIVE, SHE SAID

5. drive she said

… e qui iniziano le noti dolenti. Bella l’esperienza di vedere sul palco una band come i Drive She Said, ma, se nella serata acustica tutto sommato riescono a strapparci un sorriso, in questa versione elettrica proprio non riescono a convincere. Al Fristch dopo pochi pezzi ha un notevole calo di voce, il resto della band, tra l’altro band numerossima sul palco (con tanto di due chitarre e corista di cui poco si capisce l’utilità), non riesce a sembrare minimamente coesa ed il senso di dispersione è notevole.
I pezzi sono bellissimi, anche quelli estratti dal nuovo album, ma purtroppo non bastano a salvare una delle peggiori esibizioni del festival.

Setlist:

Pedal To The Metal
Hard To Hold
Don’t You Know
In ‘R Blood
Touch
Drivin’ Wheel
In Your Arms
Maybe It’s Love
Rain Of Fire
Writing On The Wall

TREAT

6. Treat

Dopo una mezza, ma quasi annunciata, delusione arriva per me uno dei momenti più attesi del Festival. Dopo aver visto sfumare per pochissimo per ben due volte la possibilità di vedere i TREAT su di un palco (la prima a Madrid circa nel 2011, la seconda lo scorso anno proprio per il FRF) ecco che Ernlund, Wikström e compagni prendono finalemnte posto sulle assi alte del Live Club.
La tensione è per me alle stelle, ma l’inizio è a marcia non proprio del tutto ingranata. Nel senso che la band suona da paura (l’esperienza conta) e lo show è assolutamente coinvolgente con un Erlund tra l’altro che sembra in buona forma. Proprio qui però casca l’asino, infatti non si capisce bene la scelta di avere molte basi campionate, che tra l’altro a mia impressione non sono solo sui cori ma anche in alcuni casi a sostegno delle lead vocals… cosa stranissima visto che sembra che Erlund, come dicevo prima, sia assolutamente in grado di reggere lo show senza “supporti”… resta il fatto che a parte questa piccola incognita (e va detto che può aver influito anche il fatto che il loro spettacolo è stato registrato per un futuro DVD) per il resto la band è ineccepibile e finalmente posso depennare i TREAT tra i miei “sogni live“… 😀

Setlist:

Ghost Of Graceland
Better The Devil You Know
Nonstop Madness
Ready For The Taking
Papertiger
Do Your Own Stunts
Endangered
Gimme One More Night
We Own The Night
Roar
Get You On The Run
Conspiracy
Skies Of Mongolia
World Of Promises

LAST IN LINE

7. Last in Line

Diciamocelo, per molti i Last in Line sono stati la pietra dello scandalo di questo festival… sono solo una cover band! Non meritano un posto così in alto nel bill… ecc. ecc. ecc.
Bene! Questo accadeva PRIMA che i LAST IN LINE salissero sul palco, perchè, DOPO la loro esibizione ho visto ben pochi volti pronti a criticare. Certo, la loro scaletta sarà incentrata particolarmente sui brani della “DIO era“, infatti solo quattro pezzi del nuovo album troveranno posto nella set list, ma un frontman davvero eccezionale come Andrew Freeman attorniato da veri Mostri Sacri dell’hard rock ed havy metal come Vivian Campbell, Vinny Appice, Phil Soussan saranno in grado di mettere in piedi uno Show a dir poco spettacolare con una carica ed una maetria sul palco davvero impareggiabili.
Quando le luci si spengono sul primo giorno del FRF l’unica cosa sicura è che c’è tanta voglia di rivedere i Last in Line su di un palco!!!

Setlist:

Stand Up And Shout (Dio cover)
Straight Through The Heart (Dio cover)
Devil In Me
Don’t Talk To Strangers (Dio cover)
Evil Eyes (Dio cover)
Holy Diver (Dio cover)
Egypt (The Chains Are On) (Dio cover)
I Speed At Night (Dio cover)
The Last In Line (Dio cover)
Martyr
Invisible (Dio cover)
Rainbow In The Dark (Dio cover)
Starmaker
We Rock (Dio cover)
I Am Revolution

2a GIORNATA – 24 Aprile 2016

BLOOD RED SAINTS

8. Blood Red Saints

Ho letteralmente amato l’album di debutto dei Blood Red Saints e quindi la voglia di vederli dal vivo era tanta… e per fortuna la band non delude. Alla fine il gruppo è giovane ma la band è di quelle rodate e attempate con un Pete Godfrey perfetto anfitrione di un gruppo di artisti validi come Lee Revill (chitarra), Rob Naylor (basso) e Pete Newdeck (batteria).
Il loro stile è un melodic rock che definirei “pub oriented” (i Blood Red Saints sono Inglesi, quindi ci cadono a fagiolo 😀 ), con la giusta dose di tamarraggine infarcita da pezzi diretti e dalla facile presa!

Kicking Up Dust
Mercy
Best Of Me
Dangerous
Wanted Dead Or Alive (Bon Jovi cover)
Unbreakable
Staring At The Sun
Better Days

INGLORIOUS

9. Inglorious

La band di Thor!!!!!!!!! A parte gli scherzi, Nathan James, cantante degli Inglorius dalla presenza fisica a dir poco possente, potrebbe benissimo essere scelto come prossimo Thor in qualche Superheroes movies che tanto vanno di moda in questo momento, ma detto questo, sicuramente quello che più colpisce è la sua Possente voce!!!
Una delle migliori che sentiremo in questa due giorni di musica… la band poi, se già su disco si era dimostrata di prim’ordine, qui esalta ancora di più dimostrando come il loro vero territorio vitale sia proprio il palco. I pezzi ci sono, lo spettacolo, pure quindi tutto ottimo per quest’altra giovane band dal futuro radioso.
Poi un gruppo che quasi a fine scaletta ti piazza una Girl Goodbye, cover dei Toto, ha già vinto su tutto e tutti!

Setlist:

Until I Die
Breakaway
I Surrender (Rainbow cover)
High Flying Gypsy
Warning
Holy Water
Girl Goodbye (Toto cover)
Girl Got a Gun
Unaware

TERRY BROCK

10. Terry Brock

Il buon Terry sale sul palco con alle spalle una band tutta italiana formata dal grande Alessandro Del Vecchio (tastiere, cori), Anna Portalupi (basso), Francesco Marras (chitarra) e Edo Sala (batteria). La band messa in piedi da Del vecchio al solito c’è tutta… peccato che invece quello che manchi un pochino sia proprio Terry. Dopo la bella esibizione in acustico, e diciamocelo, dopo essersi forse anche un po’ massacrato la voce a parlare letteralmente con chiunque prima della sua esibizione, Brock non sembra proprio in perfettissima forma, tanto da sembrare quasi fisicamente in difficoltà a metà scaletta.
Riuscirà comunque a portare in scena un bello spettacolo offuscato solo da qualche ombra qua e la e chiuderà quindi in positivo anche questa “versione elettrica” grazie anche alla bella scaletta che spazia tra Strangeways, Giant e brani solisti trovando anche un posto per la splendida Jaded che lo vedeva coinvolto nel progetto con Slamer.

Setlist:

Face In The Crowd
Another Chance
The Rain
No More Mr. Nice Guy
Promised Land (Giant cover acoustic)
Jaded (Slamer cover)
Where Are They Now (Strangeways cover)
Only A Fool (Strangeways cover)
Purple Rain (Prince cover)
Where Do We Go From Here (Strangeways cover)
Love Lies Dying (Strangeways cover)

THE DEFIANTS

11. The Defiants

SPETTACOLARI!!! Cos’altro potrei dire! Se Paul Laine mi aveva già lasciato a bocca aperta in acustico, qui, con i suoi compagni di merende (Bruno Ravel e Rob Marcello, ovvero i The Defiants) riesce nell’impresa di rubare la scena a chiunque altro abbia preso o prenderà posto sul palco del Live Club.
Incantevole la scaletta che gioca sui pezzi del nuovo album che funzionano alla grande incastrandosi alla perfezione con brani dei Danger Danger e della carriera solista di Paul Laine. Smagliante e brillante lo stato della band con i tre alfieri del melodic rock a reggersi armi, bagagli e battute a vicenda.
Il risultato finale sarà una platea in visibilio, rapita da una band fenomenale che strappa ben più di un applauso e che resterà nei cuori di ben più di un fans… e chissenefraga della domanda che sarebbe anche sorta spontanea in altri frangenti… perchè mettere in scaletta la cover di Paradise City dei Guns n’Roses????

Setlist:

Love And Bullets
Grind (Danger Danger cover)
We Are The Young (Paul Laine song)
Take Me Back
Dead Drunk & Wasted (Danger Danger cover)
Waiting On A Heartbreak
Dorianna (Paul Laine song)
Goin’ Goin’ Gone (Danger Danger cover)
Underneath The Stars
God Of Thunder (Kiss cover)
Beat The Bullet (Danger Danger cover)
Paradise City (Guns n’ Roses cover)

GRAHAM BONNET BAND

12. Graham Bonnet

Rainbow, Impellitteri, Alcatrazz, M.S.G. e più o meno abbiamo smosso una buona parte della storia del Rock! Basterebbe questo per dire come è stato lo spettacolo della GRAHAM BONNET BAND, storia in musica! Graham Bonnet se la cava ancora bene valutando anche la sua età e si porta dietro una band di primordine (notevole la bassista… 😀 ) che vede Conrado Pesinato alla chitarra, Beth-Ami Heavenstone al basso e, nientedimenochè, Mark Zonder alla batteria.
Bella la scaletta presentata che tocca tutti gli apici della sua carriera e più che decorosa la sua performance. Graham sarà poi uno dei personaggi più schivi e difficili da acciuffare della seconda serata.

Setlist:

Eyes Of The World (Rainbow cover)
All Night Long (Rainbow cover)
S.o.s.
Stand In Line (Impellitteri cover)
God Blessed Video (Alcatrazz cover)
Will You Be Home Tonight (Alcatrazz cover)
Jet To Jet (Alcatrazz cover)
Night Games (Alcatrazz cover)
Suffer Me (Alcatrazz cover)
Dancer (M.S.G. cover)
Love’s No Friend (Rainbow cover)
Desert Song (M.S.G. cover)
Island In The Sun (Acatrazz cover)
Since You Been Gone (Russ Ballard cover)
Assault Attack (M.S.G. cover)
Lost In Hollywood (Rainbow cover)

TRIXTER

13. Trixter

Prima volta in Europa! Ve la siete persa? Male, molto male, perchè i TRIXTER non deludono, scaricano a terra i loro colpi migliori e dimostrano di saperci fare alla grande. Anzi, viene quasi da pensare che tra album e live si stanno prendendo una piccola rivincita su quello che forse avrebbero potuto dimostrare all’inizio degli anni ’90.
Risultano da subito simpatici, i loro brani li portano ad essere diretti e disinvolti e si vede che ci sanno fare con il pubblico. Non riescono a raggiungere la “figaggine” dei The Defiants ma per chi li ama ci vanno molto vicini! Altro spettacolo da incorniciare di questa seconda serata.
Bravi davvero e speriamo che il loro “torneremo presto in italia” possa diventare ben più che una promessa!

Setlist:

Rockin’ To The Edge Of The Night
Heart Of Steel
Tattoos & Misery
Play Rough
Road Of A Thousand Dreams
One In A Million
Not Like All The Rest
Machine
Surrender
Rockin’ Horse
Human Era
Line Of Fire
Give It To Me Good

TALISMAN

14. Talisman

Aspetta ad una reunion “unica per l’occasione” chiudere la terza edizione del Frontiers Rock Festival. I TALISMAN salgono sul palco forti del loro carismatico frontman Jeff Scott Soto e con un pensiero sempre rivolto al compianto Marcel Jacob.
Esibizione da veri headliner con una lunga scaletta ed una dinamicità di Soto come sempre a far da jolly per uno spettacolo travolgente ed emozionante. Per chi ha già visto Soto live non stupisce l’inclusione della cover di Frozen di Madonna. Alla fine “non fine” dello show sulle note di I’ll Be Waiting nessuno ci casca e tutti hanno ancora fame di TALISMAN… ecco così che i nostri ritornano sul palco e infiammano ancora una volta gli animi con Standin’ On Fire, anche se sarà l’inaspettata e sentitissima cover di Purple Rain di Prince ad entrare negli annali del Festival. Più di una lacrima è scesa su molti volti durante questa splendida cover voluta a chiusura dai TALISMAN per omaggiare la prematura scomparse di The Artist…

Setlist:

Break Your Chains
Colour My XTC
Fabricated War
Mysterious (This Time It’s Serious)
Tears In The Sky
Just Between Us
I’ll Be There 4 U
Tainted Pages
Pontus Norgren solo
If U Would Only Be My Friend
Frozen (Madonna cover)
Crazy (Seal cover)
Sorry
Dangerous
I’ll Be Waiting
Standin’ On Fire
Purple Rain (Prince cover)

IN CONCLUSIONE

Aspettiamo con Ansia la Quarta edizione… e se tu che stai leggendo sei un amante dell’AOR / Melodic Rock / Hard Rock e non hai vissuto questa edizione, l’unico consiglio che posso darti è di cercare in tutti i modi di non perdere la prossima! 😉

… e se ancora non vi basta, potete vedere il Foto Diario della tre giorni del Frontiers Rock Festival andando a questo link facebook!

© 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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