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Recensione

85/100

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Devil City Angels – Devil City Angels – recensione

23 Ottobre 2015 3 Commenti Matteo Trevisini

genere: Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Century Media Records

Tracklist:

01. Numb
02. All My People
03. Boneyard
04. I’m Living
05. No Angels
06. Goodbye Forever
07. Ride With Me
08. All I Need
09. Back To The Drive
10. Bad Decisions

Formazione:

Rikki Rockett – batteria
Eric Brittingham – basso
Tracii Guns – chitarre
Brandon Gibbs – voce, chitarra

 

Galeotta fu una serata benefica l’anno scorso dove vecchi amici della scena di L.A. si ritrovarono su un palco a jammare in memoria di John Entwistle, il mitico bassista degli Who. Una superband nata quasi per gioco dalle menti di Rikki Rockett (serve a dire che è il drummer dei Poison?), Tracii Guns (…qua non serve dir nulla!…già nel suo cognome è racchiusa la sua carriera !!!) e il bassista della Cenerentola più famosa, dopo quella Disney, Eric Brittingham.
Nella villa sulle colline dell’uno o nello studio casalingo dell’altro, tra risate e qualche birra, è nata una dinamica di gruppo che ha lasciato i protagonisti suddetti stupiti da cotanta magia, cementando tra loro l’idea sempre più sicura e precisa che tutta questa “verve” non dovesse rimanere una bisboccia tra vecchi amici : da tutto ciò sono nati i Devil City Angels, nuova e scintillante all star band dalla Città degli Angeli.
Eric lascia subito dopo aver registrato il disco, sostituito con un altro colosso dell’hard mondiale come Rudy Sarzo mentre dietro al microfono viene scelto l’unico “sconosciuto” del branco, Brandon Gibbs (ex Cheap Thrill e Gibbs Brothers) che – non avendo messo in discussione il talento dei “vecchi” – si rivela essere la vera sorpresa dell’intero progetto, sfoggiando una voce carismatica e potente che è la vera marcia in più di questo loro debutto omonimo.
Infatti le linee melodiche suonano tremendamente moderne pur poggiandosi sulle fondamenta del classic rock americano più puro e incontaminato donando alle canzoni una patina fresca e frizzante.
Dieci canzoni fumanti hard rock melodico sporcato di blues e funk dal piglio deciso che rimanda a mostri sacri degli anni settanta… Montrose ma soprattutto ettolitri di Aerosmith “old school” insomma… grassa pacchia!

Si comincia con l’up tempo funkeggiante di Numb, che da subito si rivela scelta geniale per aprire un disco cosi, con Tracii che smercia generosamente riff taglienti ma mai banali.
Balza immediatamente all’orecchio la chimica perfetta della sezione ritmica e la voce bluesy di Brandon. Con All My People entriamo nei territori già menzionati dei classici Aerosmith dove risplende il groove costruito dal combo attorno ad una melodia che fa spettacolo da sola.
“Oh ya! crank it up !!!”… e parte il primo singolo dei Devil City Angels, la già conosciuta Boneyard, suadente canzone con una bella slide ed ancora echi dei “Bostoniani” a fare da cornice ad un quadro che racchiude tutto il talento di questa band e del loro singer ancora sugli scudi con una voce soul e funky che risplende ad ogni nota…in questo album non c’è traccia di glam come si può supporre vista la nomea dei protagonisti…qua c’è solamente sano e robusto hard rock americano senza età.
All’inizio di I’m Living si sente Rikki urlare ai compagni di andare dietro a lui e alla sua batteria che apre ritmicamente ad una canzone solare con un Tracii graffiante quanto ispirato… la produzione è pulita tenendo in primo piano ogni strumento e donando corposità alle ritmiche di ogni singolo brano. No Angels è un altro singolo predestinato, con un chorus che resta in testa dal primo ascolto. Si frena un po’ dopo tanto correre con Gone Forever che trabocca dolci accordi zuccherosi… aah…se esistessero ancora Mtv o le radio di una volta, questa ballad farebbe sfracelli nelle classifiche perfino nello Zimbabwe !!!
Con la dolcissima All I Need vengono scomodate le atmosfere tanto care ai fab four di Liverpool con una melodia semplice quanto efficace…ma che qualità anche negli arrangiamenti, perbacco !!!
Fantastica la cover di Suzi Quatro Back to the Drive che la band arricchisce ancora di più rendendola ancora più sporca e cattiva! Conclusione pachidermica con Bad Decisions dimostra che qua dentro sono banditi i fillers e da degna conclusione con un fuoco d’artificio… che dire? Complimenti vivissimi e via di nuovo con un altro ascolto… altro giro altra corsa !!!

IN CONCLUSIONE

Gli angeli della città del diavolo dimostrano che non bastano curriculum spaziali e nomi altisonanti per mettere su un progetto serio e convincente ma ci vuole soprattutto quella misteriosa polverina dorata (no… non quella bianca !!!) che si chiama alchimia, che mescolata al feeling che sprizza da tutti i solchi di questo disco fa atterrare sui nostri stereo un gran debutto di classic modern hard rock… pezzi che profumano di storia ma con un cipiglio ed un taglio che calza perfettamente con i suoni di questi anni. Speriamo adesso che questa band non rimanga un “divertissiment” ma che invece questi pezzi da novanta alzino il culo dalle loro poltrone di pelle umana e comincino a scarrozzarsi in giro per il mondo i loro strumenti per un tour serio: sono sicuro che dal vivo ci saranno ancora più faville!!! A risentirci presto…. spero!

 

© 2015 – 2018, Matteo Trevisini. All rights reserved.

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