Uriah Heep: Trevor Bolder non ce l’ha fatta

trevorbolder2013Trevor Bolder, storico bassista degli Uriah Heep, si è arreso a un cancro al pancreas all’età di 62 anni.

Bolder entrò in formazione nel 1976 sostituendo John Wetton, suonando su quattro album della band per poi entrare nei Wishbone Ash. Tornò negli Uriah Heep nel 1983 per non uscirne più fino alla recente presa di coscienza della sua malattia.

Dichiarano gli Uriah Heep: “E’ con tanta tristezza che gli Uriah Heep annunciano la morte del loro amico Trevor Bolder, sconfitto da una lunga battaglia contro il cancro. Trevor era sempre un grande, uno dei migliori musicisti della sua generazione, e uno dei bassisti più talentuosi che il Regno Unito abbia mai prodotto. La sua lunga fratellanza con la band ha portato la nostra musica, e il talento e l’entusiasmo di Trevor, a migliaia di fans nel mondo. Entrò in formazione nel 1976 e, salvo che per una breve pausa, fu solo questa malattia a costringerlo a prendere una pausa dal gruppo. Prima di entrare negli Heep, fu fondatore e e componente storico dei Spiders From Mars di David Bowie, suonando nei suoi album storici e nei suoi maggiori live. Prestò il suo talento anche ai Wishbone Ash, ai Cybernauts e ai The Rats.”

Aggiunge il chitarrista Mick Box: “Trevor era un incredibile bassista, cantante e compositore, e soprattutto un grandissimo amico. Sarà sempre ricordato dalla famiglia, dagli amici e dai fans del rock di tutto il mondo.”

State Cows: nuovo album il 24 maggio

statecows-cover-webDaniel Andersson e Stefan Olofsson, ovvero gli svedesi State Cows, pubblicheranno il loro secondo album westcoast, “The Second One”, il 24 maggio via Avenue of Allies.

Questa la tracklist:

01 This Time
02 In The City
03 Mister White
04 Hard Goodbye
05 Scofflaws
06 I Got Myself Together
07 Finally Fair and Balanced
08 Center of the Sun
09 California Gold
10 Nineteen Eighty-One

La formazione:

Daniel Andersson : vocals, guitars
Stefan Olofsson : keyboards, synth bass

Guest musicians:

Bill Champlin: vocals on “Finally Fair and Balanced”
Michael Landau: guitar solo on “This Time”
Jay Graydon: guitar solo on “In The City”
Peter Friestedt: guitar solo on “Mister White”
Sven Larsson: guitar solo on “Hard Goodbye”
Ian Bairnson: guitar solo on “I Got Myself Together”
Peter Holmqvist: guitar solo on “Scofflaws”
Göran Turborn: guitar solo on “California Gold”
Samuel Muntlin: EWI solo on “Nineteen Eighty-One”
Pär Wretling: flugelhorn solo on “Mister White”, flugelhorn on “California Gold”
Per Bejstam: trumpets, flugelhorn on “In The City”
Peter Olofsson: drums
Lars-Erik Dahle: bass
Mikael Emsing: percussion
Marcuz Granberg, Christian Thomsen: backing vocals

www.statecows.com

The Poodles – Tour De Force – Recensione

 

Che delusione. Prosegue la fase stagnante della carriera delle ormai ex-rivelazioni The Poodles con il nuovo e quinto album Tour De Force, pubblicato dalla Frontiers Records in Europa il 17 maggio.

Il quartetto svedese non va infatti oltre ad una prova giudicabile solo come ‘buona’, con i fasti del passato e la genuinità (e genialità) dei primi album ormai totalmente dimenticata e quasi appartenente a un altro secolo di storia per come appare ora distante e irraggiungibile per Jakob Samuel e soci.

Tolto infatti qualche buon episodio sparso qua e la lungo questa tracklist (l’opener Misery Loves Company e la seguente Shut Up!, con Now Is the Time e la bonus En För Alla För En a cercare di salvare la seconda misera parte del disco) e un ottimo singolo (almeno uno c’è..) a titolo 40 Days And 40 Nights, Tour De Force è una noia quasi assoluta, con davvero pochi passaggi frizzanti e di appeal. Un hard rock sì energico ma anche e soprattutto incredibilmente dozzinale, specie nel riffing, con un Henrik Bergqvist ancora piuttosto estraneo al vero stile The Poodles e lontanissimo dalla maestria del suo predecessore Pontus Norgren. Continue…

Tom Keifer – The Way Life Goes – Recensione

 

Tom Keifer, un nome che i fan del hard rock ottantiano non potranno mai dimenticare. Storico frontman dei Cinderella, si è sempre distinto grazie alla sua voce roca, i suoi riff di chitarra e la sua bravura in ogni singolo strumento musicale, pianoforte su tutti. Con l’inconfondibile sound che mescola Aerosmith, Stones e il blues più elettrico Tom è da diversi anni che aveva promesso un album solista e finalmente ecco l’uscita che in tantissimi aspettavano: The Way Life Goes. Il problema delle corde vocali, che ha sempre obbligato Tom a soste forzate e interventi chirurgici sembra ormai superato e in questo lavoro la sua voce sembra più pulita e potente rispetto al passato. L’album ha invece un sound certamente più moderno, ma con un tocco ottantiano che lo rende una delle uscite più belle di questo 2013.

Si parte forte col primo singolo Solid Ground, intro molto Aerosmith e un crescendo fino al refrain azzeccato. Si rallenta alla seconda traccia con la bellissima A Different Light, dove il suond si modernizza ma il ritornello è qualcosa che si stampa subito in testa. It’s Not Enough riaccende gli animi ed ha il tipico groove dei Rolling Stones ma con una ritmica Cinderelliana…Cold Day In Hell parte con l’armonica e la chitarra che fraseggia fino al refrain che ricorda i primi Cinderella. Arriviamo alla prima ballad, Thick And Thin , dove Tom riesce ad emozionare come pochi sanno fare; l’intro di pianoforte, l’organo come tappeto, la voce bassa e roca e un’esplosione di chitarre fino all’assolo di grande effetto. Capolavoro. Momento acustico con Ask Me Yesterday con qualcosa degli Eagles in apertura e le chitarre acustiche che creano un’atmosfera incredibile. Fools Paradise riaccende gli animi ed è un Hard-blues devoto ai Led Zeppelin; bello il riff di chitarra effettato e il solo. The Flower Song ci riporta la dodici corde acustica e col suo sound country con tinte di blues non avrebbe sfigurato su un album come Heartbreak Station… Continue…

Markonee: nuovo album a giugno

markonee-cover-webI bolognesi Markonee ritornano con quello che sarà il loro terzo album, intitolato “Club Of Broken Hearts“, e in uscita il 14 giugno per la nuova label New Venture Music.

Il disco vedrà il debutto in studio del nuovo cantante Alessio Trapella, in gruppo dal 2011. Mixato da Roberto Priori (Danger Zone, Wheels Of Fire), l’album avrà inoltre come ospite Michele Luppi (Los Angeles, Secret Sphere, ex-Vision Divine). Questa la formazione completa :

Alessio Trapella – Vocals
Stefano Peresson – Lead, Rhythm & Acoustic Guitars, Keyboards
Carlo Bevilacqua – Guitars
Luigi “JJ” Frati – Bass
Ivano Zanotti – Drums

Special Guests :

Michele Luppi – Piano on “Never Ever Loved Me”
Germano Giusti – Horn solo on “Never Ever Loved Me”
Alessandro Cosentino – Violins on “Never Ever Loved Me”

Produced by SonicRobots in association with Oderso Rubini & Roberto Priori
Mixed & mastered by Roberto Priori

www.markonee.com

Moritz – SOS – recensione

Basta dire MORITZ ed il cuore di fans in tutto il mondo comincia a battere all’impazzata… o forse no? Lo show business che ruota attorno alla musica segue regole che sicuramente alle volte possono essere difficili da comprendere.
La teoria mi dice che se sei un gruppo bravo, formato da ottimi musicisti che sanno scrivere e suonare buona musica e che riesce a mettere insieme un album di sicuro valore il successo è praticamente assicurato. La pratica dello show business dice che in un caso come questo probabilmente quel disco vedrà la luce con 20 anni di ritardo (leggi la recensione di Undivided per capire).
Questa in tre righe la storia dei MORITZ, un gruppo che per il sottoscritto dovrebbe dividere il piedistallo con i vari Journey, Survivor ecc. ecc. e che invece si trova per puro caso in corso di rinascita solo in questi ultimi anni. Meglio tardi che mai mi viene da dire!
Torniamo però ora a questo SOS che ci capita di avere tra le mani e lasciatemi dilungare ancora un momento, perchè se è vero che la parte importante e consistente è la musica, il compianto Steve Jobs insegnava che anche l’occhio vuole la sua parte e che anche il “pacchetto” deve essere in grado di emozionare in modo da rendere tutta l’esperienza un qualcosa di unico ed irripetibile.
I MORITZ così stupiscono dal primo secondo ponendo una cura in questo SOS che traspare già semplicemente avvicinandosi al pacchetto che andremo a scartare. Con estrema semplicità ma forte di una gran eleganza letteralmente il disco si dischiude nelle nostre mani ponendoci un CD con la serigrafia dell’orologio del Big Bang quasi a voler significare che “non è mai troppo tardi ed il tempo a volte si può anche far tornare indietro”. Bello inoltre il booklet che olte ai classici testi e ringraziamenti porta con se un commento della band per ogni pezzo che aiuta ancora di più ad immergersi in quello che è il mondo dei MORITZ.

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Skid Row – United World Rebellion – Chapter One – Recensione

Credo sia un po’ un errore comune quello di valutare negativamente a priori e con pregiudizio ogni nuova uscita degli Skid Row senza Sebastian Bach. E’ altresì vero però che dalla reunion senza lo storico cantante ad oggi questa storica band hard rock ha raccolto davvero poco e con pochi consensi a causa di album poveri di emozioni, che a fatica hanno fatto leva nel cuore dei fans, specie di quelli storici.

Ma Sabo e soci, decisi a non mollare e convinti della bontà di questa loro nuova incarnazione, ritornano oggi come se nulla fosse successo e come se critica non esistesse con quello che è forse il lavoro più azzardato e incosciente della loro carriera, ovvero un album raccolto su tre EP a titolo United World Rebellion.
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Indicco: nuovo progetto AOR spagnolo al debutto a giugno

indicco-cover-webDopo tre anni di lavorazione, “Karmalion” sarà il disco di debutto degli spagnoli Indicco, una formazione di puro Melodic Rock sullo stile di Survivor, Giant, John Waite, Toto e Bad English. L’album uscirà il 14 giugno per la nuova label New Music Venture.

Leader del progetto sono Indigo Balboa e Paco Cerezo , il primo artista solista, compositore e produttore, il secondo ex chitarrista e leader dei 91 Suite. A completare la formazione altri due ex 91 Suite (Antonio Munoz e Lean Martinez) e il tastierista Angel Valdegrama, oltre a un nutrito team di ospiti di cui sotto potete leggere la lista.

Gli Indicco sono :

Indigo Balboa – Lead Vocals and Additional Keys
Paco Cerezo – Lead and Rhythm Guitars, Backing Vocals and Additional Keys
Antonio Muñoz – Bass and Additional Keys
Angel Valdegrama – Keyboards
Lean Martinez – Drums

Special Guests :

Jimi Jamison – Vocals on “Days Of Wine And Roses”, “Feel So Good”, “Ride The Wave”; Backing Vocals on “Feels So Good” and “Life In Your Lightness”
Mark Spiro – Vocals on “Wrong”, ”Leaving Me”; Backing Vocals on “All About You”; Piano and Keys on “Wrong” and “Leaving Me”
Tim Pierce – Guitars on “All About You” and “Leaving Me”
David Palau – Additional Guitars

Produced by Indigo Balboa, Paco Cerezo & Mark Spiro
Mastered by Nick Litwin

www.indicco.com
www.new-venture-music.com