Gil Moore: “Nuova musica dei Triumph? Potrebbe accadere…”

I leggendari rockers canadesi Triumph si sono riuniti per un evento su esclusivo invito lo scorso Novembre presso lo studio MetalWorks di Mississauga (un sobborgo di Toronto), in Ontario. La rimpatriata – che è stata registrata per l’imminente documentario Triumph: Lay It On The Line – ha alimentato la discussione che la band sarebbe tornata insieme anche per un reunion Tour, cosa poi invece smentita.

Ma in una recente intervista con The Metal Voice, al batterista/cantante del gruppo, Gil Moore, è stato chiesto della possibilità di nuova musica dei Triumph in futuro. “E’ difficile da dire; non c’è niente che ci fermi in realtà”, ha risposto il musicista. “Ovviamente il MetalWorks è ancora lì. Abbiamo suonato tre canzoni nel film e sono state registrate. Quindi in realtà, quella performance dal vivo fa parte del documentario. E Mike Levine, Rik Emmett ed io abbiamo avuto l’idea di tornare in studio. Io e Mike abbiamo registrato un po’ sull’ultimo album di Rik. Ora siamo tutti abbastanza impegnati, per cui si tratterebbe di trovare il tempo di fare un nuovo disco, di trovare l’ispirazione musicale e così via… Ma potrebbe accadere. Vedremo…”.

I Triumph hanno pubblicato il loro ultimo studio album, Edge Of Excess, nel 1992.

I Triumph: gli ELP dell’hard rock melodico – Speciale

Come ha rammentato l’amico Gianni Della Cioppa, la scena musicale canadese, in particolare quella legata all’hard rock melodico, è stata tra la seconda metà degli anni Settanta e i primi Ottanta una delle più floride e rigogliose del pianeta, specialmente nel rapporto qualità-quantità. Pensiamo ai grandi maestri Rush, all’hard rock (April Wine, Bachman Turner Overdrive, Pat Travers, Moxy, i Mahogany Rush di Frank Marino), al pomp rock (Saga, Max Webster, Zon, Alpha Centauri, Avalon, Fist, Chilliwack, Nightwinds, Aldo Nova), al progressive (i malnoti ma validissimi Excubus, Robert Connolly, True Myth, Leggat e, soprattutto, FM), all’heavy prog (i mitici Symphonic Slam di Timo Laine), al metal (i pionieri Anvil), persino al thrash (Exciter, Sword, Voivod, Annihilator, Sacrifice, Infernal Majesty e False Witness). Impossibile poi dimenticare i filoni dell’hard melodico (gli Hush di Robert Berry, i Coney Hatch e i Reckless) e dell’AOR (Prism, Harlequin, Toronto, Brian Adams, Honeymoon Suite, White Wolf tra i molti altri).

triumph_rockrollmachine-blacklabel-455801Grandissimi dell’hard rock melodico sono stati anche gli storici e sofisticati Triumph. Oggi di loro – tecnicamente straordinari, estrosi e fantasiosi nell’approccio – raramente si parla quanto forse si dovrebbe, specie in Italia. Eppure, il gruppo è stato veramente di una levatura assoluta e di una classe superiore. Ripercorriamone insieme la storia.

I Triumph nascono a Toronto nel 1974 ed esordiscono con l’omonimo LP tre anni più tardi per la Attic: pezzi ancora abbastanza brevi, energici e scattanti, con però i quasi nove minuti di Blinding Light Show / Moonchild, ad anticipare il suono che verrà. Lo stile del trio – costituito dal virtuoso Rik Emmett (chitarra e voce), da Mike Levine (basso e tastiere) e da Gil Moore (batteria) – inizia a farsi più definito e elettrizzante in occasione del secondo disco, Rock and Roll Machine, pubblicato all’inizio del 1978: le due parti di New York City Streets, la mini-suite in tre movimenti The City e la lunga title-track conclusiva fanno centro, mostrando un gusto per la scrittura varia e articolata, quasi prog in taluni passaggi. justCon il terzo album, Just a Game (1979, il primo per la RCA), i Triumph si rivelano interessati a strutture più legate all’hard blues di marca anglo-americana. Si nota tuttavia la propensione a sognanti escursioni acustiche (memori di certi Led Zeppelin), che diverranno, di lì a breve, un marchio di fabbrica di Emmett, pure dal vivo. Grande è il successo fatto fatto registrare in patria dal disco, il primo a vendere in maniera consistente (diventerà disco di platino). Progressions of Power (1980) affina in modo ulteriore la proposta dei tre, innestando su un tessuto classicamente hard parti neo-classiche e assoli coinvolgenti quanto superbi.

progressions_of_power_triumph_album_-_cover_artIl capolavoro è oramai dietro l’angolo e giunge nel 1981 con il fantastico Allied Forces, disco che porta a compimento quanto fatto nell’album precedente, raggiungendo veri e propri vertici in termini di statura artistica. I Triumph sono oramai cresciuti e maturati, stelle di prima grandezza nel firmamento dell’hard rock canadese, e in generale nord-americano. Inoltre, con il sapiente aiuto dei sintetizzatori, evidenziano altresì pregevoli influenze sinfoniche. A rimanere costante in tutti i pezzi è l’elevato livello esecutivo di materiali melodici d’alta scuola: il primato spetta – come rimarcato da Johannes Van den Heuvel – senz’altro a Emmett, la cui strabiliante voce (acuta e cristallina), unita a una tecnica chitarristica che nulla ha da invidiare a Eddie Van Halen, resta nella memoria. Su ottimi livelli, appena meno appariscente, è la sezione ritmica. Allied Forces è stupefacente: un LP storico, delizioso ed elegante, molto alla Rush in determinati frangenti sonori, più spericolato in altri. I brani – su tutti la medievaleggiante e folk Magic Power, commovente per cori e vocalizzi – incrociano il rock elettro-acustico e fatato di Just a Game e la dolce ed onirica potenza elargita in Progressions of Power. In ogni traccia di Allied Forces si coglie l’ombra della perfezione raggiunta: composizioni frastagliate, fiere e formidabili, splendide e stratificate, a più livelli, con complicate sequenze che si intrecciano con armoniosa efficacia. In una parola: magistrali.triumph_allied_forces

Dopo avere realizzato il loro masterpiece, i Triumph si concedono un anno di riposo, anche e soprattutto per preparare adeguatamente il suo successore. Nel 1983 esce Never Surrender, che non fa alcun passo indietro, complesso e molto sperimentale, timbricamente moderno e incredibilmente compatto nell’insieme. Il trio scrive pagine tra le sue più belle e creative: stupende When the Lights Go Down (pomposamente introdotta dai synth) e l’incantevole A World of Fantasy, che apre le porte del successo europeo alla band. Sulla stessa falsariga, si mantiene Thunder Seven (1984, prodotto da Eddie Kramer e primo album per la nuova etichetta MCA), anch’esso privo di cedimenti. Il doppio live Stages (1986) chiude poi alla grande la prima parte di carriera, un decennio durante il quale il gruppo si è letteralmente imposto alla scena mondiale, come una delle autentiche colonne dell’hard melodico d’oltreoceano. Del resto, il medagliere dei Triumph è ormai folto.

1230059Quando esce The Sport of Kings (1986) taluni vogliono intravedere un certo ammorbidimento e una vena giudicata troppo commerciale. In realtà, il disco segue semplicemente il passo dei tempi, incorporando istanze AOR ed elementi elettronici molto in voga a metà degli Eighties (anche Larry Gowan, per restare in Canada, innestò nel proprio sound in quei medesimi anni echi del techno-pop e della new wave inglese). Inoltre non va certo dimenticato che i Triumph, pure nei lavori degli anni precedenti, avevano sempre mostrato un crescente interesse per ambientazioni prima spaziali e poi decisamente futuristiche, oltre che epiche e solenni. Da questo punto di vista, The Sport of Kings è, solo e semplicemente, una sorta di sbocco naturale e quasi obbligato per certi aspetti. Anche il pomp rock, a metà degli anni Ottanta, riscrive la propria ambizione in una chiave più radiofonica. Ad ogni modo, con il successivo Surveillance (1987), i Triumph ritornano a mettere tutti d’accordo, critica e fans: il disco è un perfetto ed equilibrato mix di hard settantiano e aggiornamento melodico. Con la band collabora intanto, alle tastiere e alla seconda chitarra, Rick Santers, già fondatore e leader (tra 1981 e 1984) dell’omonimo ed eccellente gruppo canadese.

triumph_-_surveillanceTutto cambia nel 1988: Rik Emmett decide improvvisamente di lasciare i compagni (due anni dopo debutterà da solista con Absolutely, primo di tutta una serie di lavori). Si apre quindi una fase di crisi per un gruppo che ha venduto milioni di copie e rimpito gli stadi, tamponata dall’uscita della raccolta antologica Classics (1989). Il sostituto di Emmett viene individuato da Moore e Levine in un primo momento in Sil Sione (dei Simon Chase) e in un secondo in Phil X: nonostante l’impegno del nuovo arrivato (alle prese con un compito oltremodo difficile), i tempi sono cambiati e quando esce finalmente Edge of Excess per la Victory, nel 1992, si perde tra i flutti del dilagante alternative.

Nel 2007, per l’inserimento nella Canadian Music Industry Hall of Fame, i Triumph originali si riuniscono. Ed i loro concerti, ancora una volta, trovano un pubblico entusiasta. Tutti i classici dei Triumph si possono ascoltare, infine, nel Live at Sweden Rock Festival, pubblicato da Frontiers nel 2012: con Emmett a fianco di Moore e Levine, il grande passato splende ancora di luce viva.
In conclusione, si può affermare che se è esistita una scuola, in Canada e non solo, di melodic hard rock, il merito principale è stato forse proprio dei Triumph: una band magnifica e significativa, che non ha mai snaturato le proprie sonorità ed è rimasta fedele a un’identità precisa. Veri alchimisti dell’hard melodico, attentissimi alle tecniche di incisione ed al lavoro in studio (un aspetto sul quale riflettere, per comprenderli appieno), i Triumph hanno fatto la Storia, nell’epoca aurea della nostra musica. Dotati di una vena fertile, competenti in quanto a preparazione, non hanno mai sbagliato un colpo e sono famosi anche per le molte iniziative umanitarie supportate grazie ai loro guadagni.

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Rik Emmett & RESolution9 – RES 9 – Recensione

Rik Emmet, la mente e chitarra della storica band Triumph, ritorna sulle scene nel novembre 2016 con un disco 100% rock americano, intitolato RES 9, e sotto il moniker artistico Rik Emmett & RESolution9. Ospiti di questa opera, due nomi eccellenti come James La Brie dei Dream Theater e Alex Lifeson dei Rush.

Ok, per un Triumph-fan come il sottoscritto, il solo vedere il nome del suo assoluto beniamino posto a caratteri cubitali sulla cover di questo platter può valere circa un’ora di pianto ininterrotto. Non posso nasconderlo. In più, il leggere che Emmet collabora qui, sulla bonus track finale, con Gil Moore e Mike Levine (per chi non lo sapesse, gli altri due del terzetto Triumph), mi sta portando a un piccolo arresto cardiaco e una corsa forsennata.. dal mio negoziante di fiducia, per accapparrarmi subito una copia di questo platter.

Detto questo soprattutto per far capire subito che in questo articolo non sono per nulla di parte (ha-ha-ha), mi immergo nel mio ruolo di recensore affermando la bontà generale di questa esperienza di ascolto, fatta di suoni di chitarra bollenti e di quel groove antico di splendida fattura che caratterizza gran parte delle pubblicazioni più americane di questa label. Emmet, che statunitense non è ma bensì canadese, si getta oggi nella composizione del disco forse più a stelle e strisce della sua carriera, capace come è di avere rimandi al sound bluesy e southern di un Warren Haynes (per citarne uno) e di contenere al suo interno quella polvere desertica, un po’ folk e un po’ country, che aggiunge sfumature alla impostazione sempre di matrice rock del suo strumento. Chi lo accompagna, ovvero Dave Dunlop, Steve Skingley e Paul DeLong, cazzarola! (l’ho scritto davvero?!) tira fuori dal cilindro una prova essenzialmente perfetta, che permette al musicista leader di muoversi in primo piano con la sua voce e la sua chitarra, senza però mai suonare troppo avanti rispetto agli altri, ospiti illustri compresi. E, attenzione, che non è una cosa da poco.

Di questo insieme di fattori giovano certamente la composizione e la prova esecutiva del disco tutto, con undici brani dotati di un songwriting davvero maiuscolo, adulto, vario ed eccellente. Ora non lo scrivo da fan scatenato, lo giuro, ma persino i fan dei Triumph (intesi come i fan dei Triumph e basta.) troveranno qui almeno tre tracce di loro certo gradimento, perchè fedeli al sound storico della band. Mi riferisco a quel singolo stupendo che è I Sing, che pare la Hold On del nuovo millennio visto il suo testo di pura fede musicale, al grande hard rock ottantiano di Heads Up, e ovviamente al commovente commiato bonus Grand Parade, di cui abbiamo già detto in precedenza. Un trio di canzoni che, dai, fa sognare un nuovo ritorno dell’iconico terzetto canadese..

Al di là di questo espresso desiderio, godiamoci il rock groovy americano della sostenuta opener Stand Still, che mette in mostra il grande sprito di gruppo della formazione e la sua bravura tecnica. Altrettanto di valore è Human Race, che vede la presenza di Alex Lifeson dei Rush alla chitarra e chi lascia a bocca aperta con la sua trascinante energia, arrivando a My Cathedral che sposta il sound del disco definitivamente verso i lidi del rock americano (come canta qui Emmet!!), come dimostrano anche la seguente ed eccellente The Ghost of Shadow Town, tra le hit del platter, e la preziosa e bluesy When You Were My Baby. E’ da autostrada nel deserto poi Sweet Tooth, che sembra rubata ai primi Lynyrd Skynyrd, con la semi-acustica e melodica Rest of My Life e la muscolosa End of the Line (con Alex Lifeson & James LaBrie) a chiudere il cerchio su questa produzione intensa, e di indubbia qualità.

IN CONCLUSIONE

Uno dei dischi più belli ascoltati in questo 2016, RES 9 accende i riflettori sui Rik Emmett & RESolution9 e (ancora una volta) sul talento innato, sia vocale che strumentale, di Rik Emmet.

Blues, hard rock, rock americano, folk, country, musica cantautorale, e non solo, sono uniti qui in un unico pacchetto intenso ed emozionante. L’ascoltatore potrà godere così di un 360° musicale che scalderà il suo cuore e riempirà il suo spirito di quella magia che solo la grande musica riesce ad avere. Eccellente.

Triumph: insieme per un progetto di Rik Emmett

Sarà più di un album solista quello che Rik Emmett sta registrando assieme ai suoi ex compagni dei Triumph.

Ancora poche le notizie a riguardo, ma pare che la storica band canadese sia in studio per incidere sotto il monicker di RES9 (Rik Emmett Reolution 9) e che all’interno dell’album saranno presenti anche special guest del calibro di James Labrie (Dream Theater) e di Alex Lifeson (Rush).

Prossimamente maggiori dettagli.

Triumph riuniti per il nuovo album di Rik Emmett

Gli storici hard rockers canadesi Triumph si sono riuniti per suonare sul nuovo album solista di Rik Emmett.

Nell’immagine sopra postata è possibile vedere il cantante/batterista Gil Moore (62) ed il bassista/tastierista Mike Levine (67) in studio con lo storico frontman della band.

Dopo l’abbandono di Emmett nel 1988, ci sono voluti ventanni al leggendario trio per tornare a suonare assieme sotto il nome di Triumph. Questo è successo nel 2008 con alcuni concerti in Oklahoma e in Svezia.

Recentemente intervistato dal Niagara Frontier Publications, Levine ha dichiarato: “Quegli ultimi spettacoli sono stati per noi l’opportunità di seppellire qualsiasi ascia di guerra. Il modo migliore per farlo era infatti quello di tornare a suonare insieme per un po’. L’Europa è stata un’occasione unica, perché avevamo molti fans lì, ma non ci eravamo mai esibiti. Tutto è andato bene, tanto da riuscire a programmare un intero Tour. Poi però la recessione ha colpito e abbiamo deciso di aspettare cosa succedeva, e in realtà siamo ancora in attesa. Ne parliamo ogni tanto, ma dubito ci vedrete suonare di nuovo”.

Triumph: i dettagli del nuovo live CD/DVD

triumphswedenrockdvdI canadesi Triumph hanno rivelato maggiori dettagli riguardo il loro nuovo DVD/CD Live At Sweden Rock Festival, registrato durante la loro performance al festival svedese nel 2008 e in uscita il 27 agosto per la Frontiers Records.

E’ fantastico poter finalmente mostrare al mondo lo show della reunion dei Triumph allo Sweden Rock Festival,” dichiara Mike Levine. “E’ sicuramente una delle più belle performance della nostra intera carriera! E dicevano che non sarebbe mai successo…

Questa la tracklist dell’intero pacchetto:

CD

01. When The Lights Go Down
02. Lay It On The Line
03. Allied Forces
04. Never Surrender
05. I Live For The Weekend
06. Blinding Light Show
07. Rocky Mountain Way
08. Magic Power
09. Rock And Roll Machine
10. Fight The Good Fight

DVD

01. When The Lights Go Down
02. Lay It On The Line
03. Allied Forces
04. Never Surrender
05. I Live For The Weekend
06. Blinding Light Show
07. Rocky Mountain Way
08. Magic Power
09. Rock And Roll Machine
10. Fight The Good Fight

Triumph: pubblicheranno il DVD dello show della reunion

triumphbandI Triumph hanno confermato la pubblicazione in formato DVD del concerto tenutosi il 7 giugno 2008 allo Sweden Rock Festival, durante il quale la band si riunì con la sua formazione originale (composta da Rik Emmett, Mike Levine e Gil Moore) per la prima volta dopo 20 anni.

Il filmato, intitolato Live At Sweden Rock Festival, sarà distribuito in Europa dalla Frontiers Records e consisterà in un DVD e un CD. L’uscita è fissata per il finire della primavera.

Questa la setlist del concerto:

01. When The Lights Go Down
02. Lay It On The Line
03. Allied Forces
04. Never Surrender
05. I Live For The Weekend
06. Blinding Light Show
07. Rocky Mountain Way
08. Magic Power
09. Rock And Roll Machine

Encore:

10. Fight the Good Fight

Cosa ci mette la Frontiers sotto l’albero?

httpv://www.youtube.com/watch?v=BQZ6FQLrexo

Sicuramente il regalo più bello che ci fa la Frontiers Records a dicembre è lo stupendo capolavoro Kiss of Life firmato dai Vega (recensione) in buona compagnia dell’ottimo debutto dei Prime Suspect (recensione).

Non solo, per i nostalgici due belle novità, la prima riguarda i Nelson con la pubblicazione del loro Live datato 1991 Perfect Storm e del bell’album di inediti sempre dello stesso periodo intitolato Before the Rain.  La seconda invece riguarda la ripubblicazione di tutta la discografia dei mai troppo osannati Triumph.

Chiude il pacchetto dei regali il però poco convincente live al Firefest 2008 di Jeff Scott Soto.

Tirando le somme direi che la Frontiers Records ci farà passare comunque un bel Natale… grazie “Babbo Frontiers” 😉

La Frontiers ripesca e ripropone tutto il catalogo dei Triumph

httpv://www.youtube.com/watch?v=zBXPth2a0Fc

La Frontiers Records ha rilasciato questo video per pubblicizzare la ristampa del catalogo completo dei grandissimi Triumph!

Per chi non lo sapesse i Triumph sono un “power trio” canadese che si è formato negli anni 70 e che comprendeva Gil Moore, Mike Levine e Rik Emmett.

Insieme ai Saga ed ai Rush sono stati sicuramente uno dei più influenti gruppi Hard Rock del panorama Americano.