Revolution Saints – Rise – Recensione

L’amatissimo super-gruppo melodic rock dei Revolution Saints , che vede riconfermate tra le sue fila Deen Castronovo (The Dead Daisies, ex-Journey, Bad English), Doug Aldrich (The Dead Daisies, Burning Rain, ex-Whitesnake, DIO) e Jack Blades (Night Ranger), giunge finalmente alla pubblicazione del suo terzo album in studio con l’attesissimo Rise, in uscita per Frontiers Music tra pochi giorni, nello specifico il 24 gennaio 2020.

Con la solista classe e tecnica da vendere (c’è ancora da stupirsi?! Parliamo di tre tra i migliori interpeti del nostro genere!) e con il solito muro sonoro dato dalla sopraffina produzione di Alessandro Del Vecchio (qui anche tastierista e autore dei brani assieme ad Aldrich e Blades, oltre che al giovane Dan Rossall dei Passion), il gruppo da alle stampe un disco melodic rock di pura derivazione ’80s che non scontenterà gli appassionati. Ogni singola nota è suonata con passione ed entusiasmo vero, è il feeling di ascolto è ottimale: l’ascoltatore è spinto dalla band stessa e dalla produzione ad immegersi a pieno in canzoni che sono decisamente catchy e divertenti all’ascolto, sostenute dal ritmo serrato del drumming di Castonovo, dalla sua celestiale vocalità, ma anche dalla chitarra puramente hard rock di un Aldrich in grande spolvero, e dal basso di un Jack Blades sempreverde e inossidabile, allo strumento e ai cori.
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Gioeli-Castronovo – Set the World on Fire – Recensione

Venticinque anni dopo il disco di debutto degli Hardline (Double Eclipse, 1992), il cantante Johnny Gioeli e il batterista/cantante Deen Castronovo tornano a lavorare assieme a un nuovo album, uscito a metà luglio 2018 sotto il moniker Gioeli-Castronovo, e con il titolo di Set The World On Fire, per la label Frontiers Music.

Il talento vocale di Gioeli, conosciuto nell’ambito del rock melodico per i suoi vocalizzi con gli Hardline, ma anche per i suoi lavori con gli Axel Rudi Pell e i Crush 40, incontra nuovamente quindi le abilità ritmiche di un Deen Castronovo sempre sugli scudi (ora è attivo con i Revolution Saints e The Dead Daisies), e per la prima volta in assoluto la sua perizia vocale, che per lungo tempo gli aveva permesso in passato di fare da corista e anche qualcosa di più mentre suonava le pelli coi Journey. L’incontro delle due vocalità, decisamente differenti tra loro, crea un tutt’uno che è il vero punto magico e irresistibile di un album davvero ricco di motivi rock/hard rock melodici capaci di impressionare ed appassionare gli ascoltatori. Merito questo anche dell’eccellente lavoro della truppa italiana di supporto, che vede un bravissimo Alessandro Del Vecchio alle tastiere (e produttore e aiuto-compositore del disco) affiancato da quel mito di Mario Percudani alle chitarre e dal super Nik Mazzucconi al basso.

Fedeli al loro reciproco passato storico, i due musicisti si presentano allora uniti di fronte alle platee al suono dei due singoli Set The World On Fire e Through, che potete ascoltare nei video a lato articolo. Sono due tracce straripanti, molto coinvolgenti, la prima con il suo divertente hard rock energico, la seconda con il suo sound più delicato e raffinato, rock melodico fino al midollo, che si lasciano accompagnare con stile da una Who I Am dagli echi journeyani, eccezionalmente interpretata sia da Castronovo che da Gioeli negli acuti, e caratterizzata da un bell’arpeggio acustico spagnoleggiante che fa qua e la capolino tra le melodie. Facciamo poi un tuffo negli anni’80 del genere con la classica Fall Like An Angel, forte di un lavoro ritmico e chitarristico davvero di primissimo livello (e che refrain!), mentre ecco il sapore delle ballad di Axel Rudi Pell con la soffice It’s All About You, interpretata a meraviglia da un Gioeli ancora in formissima.

Al giro di boa con la cover riuscita di un brano dei Lady Antebellum a titolo Need You Now, spazio allora alla orecchiabile e ritmata Ride Of Your Life (magico qui Castronovo, sia alla voce che alla batteria), e all’atmosfera pop anni’80 di Mother, tra i pezzi più particolari, belli e ricercati del lotto. La delicatissima ballad Walk With Me è un altro acuto emozionale e compositivo di questo ottimo disco, al pari di una Run For Your Life tutta tastiere e frizzantezza, per una canzone danzante che risente forte dello zampino di Del Vecchio. Infine la esaltante e gloriosa Remember Me chiude, assieme alla ballad gotthardiana e acustica Let Me Out, un platter vario, ben strutturato e composto, che festeggia al meglio questo ritrovato sodalizio tra due dei più celebri interpreti della musica tanto che amiamo.

IN CONCLUSIONE

Capace di crescere esponenzialmente con gli ascolti, Set The World On Fire si candida tranquillamente a un posto nelle classifiche degli appassionati di rock melodico in stile Hardline, Journey, Revolution Saints, Survivor, e così via.

La coesione sincera tra i talenti vocali dei due leader, e la bravura generale dei musicisti, unita alla varietà compositiva dei brani, sono i punti forti di un album destinato a riempire con le sue melodie queste nostre calde notti estive. Un must buy.

Revolution Saints – Light in the Dark – Recensione

Light In The Dark è il titolo dell’attesissimo secondo album del super-gruppo melodic rock Revolution Saints, composto da un trio di musicisti incredibili come Deen Castronovo, Jack Blades e Doug Aldrich, con Alessandro Del Vecchio ancora una volta nella veste di produttore tutto-fare del disco.

Disponibile dal 13 ottobre 2017 per Frontiers Music e registrato nella sua maggioranza negli studi di Del Vecchio a Somma Lombardo, il platter riesce nell’arduo compito di confermare il livello compositivo del debutto targato 2015, migliorandone a mio avviso sensibilmente la coesione delle parti e la qualità generale del songwriting, oggi molto più vario e compatto. Eh sì, perchè l’essere passati da essere un progetto in studio, a essere una band a tutti gli effetti (ricordiamo a proposito il bellissimo show al Frontiers Rock Festival dello scorso anno), ha giovato eccome ai Revolution Saints, che ora si trovano a meraviglia in ogni fraseggio e in ogni passaggio strumentale. Inoltre, Deen Castonovo appare oggi molto più sicuro di se stesso al microfono, molto più energico e convinto delle sue eccezionali doti vocali, e il supporto che gli viene fornito da Jack Blades ai cori (e allo strumento) è determinante alla riuscita dell’insieme tanto quanto la grande grinta con cui Doug Aldrich affonta le sue parti di chitarra, che regalano (finalmente) al disco ampie dosi di gusto e melodia, oltre che una prova tecnico-strumentale davvero importante (in definitiva: un Doug così in forma in parti rock melodiche non lo sentivamo dai tempi dei Lion).

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Revolution Saints – Revolution Saints – recensione

Journey, Bad English, Ozzy Osbourne, Whitesnake, Dio, Night Ranger e Damn Yankees! No, non sto elencando alcuni dei cardini su cui ruota la storia dell’hard rock e del melodic rock, ma semplicemente ho snocciolato alcuni Assi che i Revolution Saints si trovano in mano in questa loro partita sul tavolo da poker dei generi sopra citati. Impressionante vero?
Progetto nato per mano del presidente Serafino Perugino della Frontiers Music e che vede coinvolti tre pesi massimi del genere come Deen Castronovo (voce principale e batteria – Journey, Bad English, Ozzy Osbourne), Jack Blades (voce e basso – Night Ranger, Damn Yankees) e Doug Aldrich (chitarre – Whitesnake, Dio, Burning Rain). Se a questo aggiungiamo come quarto membro “nascosto” il nostro Alessandro Del Vecchio, qui in veste di songwriter, produttore nonchè tastierista, voce e cori allora si capisce come le aspettative di un album come questo debutto dei Revolution Saints siano in grado di far fremere il cuore di ben più di un appassionato!
Ultima chicca è finalmente trovare Deen Castronovo, conosciuto soprattutto per essere il batterista dei Journey, dare finalmente il suo imprint vocale ad un’opera come questa… ed era ora direi, trent’anni di carriera e finalmente la sua splendida voce trova ora un pulpito da cui esplodere verso la folla.

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Anche i Revolution Saints su PledgeMusic

Revolution SaintsAnche i Revolution Saints, la band composta da tre icone della musica Rock mondiale, hanno lanciato una campagna di pre-ordine per il loro prossimo album omonimo di debutto.
Il disco uscirà il 20 Febbraio in Europa e il 24 in Nord America via Frontiers Music Srl, ma il CD può già essere ordinato sul sito PledgeMusic, assieme ad una vasta gamma di oggetti di merchandising esclusivi, tra cui poster, articoli firmati, capi di abbigliamento e pure porta vivande.
I fans possono trovare tutte le informazioni al link http://www.pledgemusic.com/projects/revolutionsaints

Revolution Saints: tutti i dettagli

Revolution SaintsDeen Castronovo, Jack Blades, Doug Aldrich. Mettete questi tre titani del Rock insieme in una band e avrete la nuova sensazione Melodic Rock del momento: Revolution Saints!

A gestire superbamente batteria e voce solista è Deen Castronovo. Già famoso per le sue doti di drummer e backing vocalist con Journey, Bad English e altri, le eccellenti doti vocali di Deen su questa release sono sotto i riflettori.
Al basso, voce e co-lead su alcune tracce, Jack Blades, ben noto per il suo approccio al songwriting melodico ma allo stesso tempo hardeggiante, oltre che, chiaramente, per i classici album con la sua band principale, i Night Ranger, così come per quelli coi Damn Yankees.
Alla chitarra Doug Aldrich, entusiasta di prestare il suo infuocato bluesy guitar attack ad un gruppo unico e melodico. Doug, che ha da poco lasciato i Whitesnake dopo una fruttuosa collaborazione di 12 anni (tra cui la co-scrittura dell’acclamato “Forevermore” del 2010), ha un grandissimo pedigree (Lion, Hurricane, Burning Rain, Bad Moon Rising, Dio) ed è uno dei chitarristi più rispettati di oggi.

Il nuovo album riporta il classico stile Melodic Rock a ciò che dovrebbe realmente essere: ispirazione, voci edificanti, melodie soavi e una musicalità per cui morire!
Il gruppo è la visione del Presidente della Frontiers Records, Serafino Perugino, che per anni aveva sperato di lavorare su un progetto in cui Deen sarebbe stato il cantante. Avendo già collaborato con tutti e tre gli artisti su diversi progetti Frontiers, per Serafino avere Deen, Jack e Doug a bordo insieme è stato un sogno che si è avverato.
Con una produzione supervisionata da uno degli uomini di casa della label partenopea, Alessandro Del Vecchio (che ha anche contribuito al songwriting e suonato le tastiere dell’album), il processo di registrazione ha avuto luogo a Portland, Oregon, durante l’Estate del 2014.
La musica dei Revolution Saints gioca con il cuore e con l’anima e mette in evidenza la passione e l’entusiasmo di tre tra i migliori rockers del panorama attuale.



TRACKLIST
01. Back On My Trail
02. Turn Back Time
03. You’re Not Alone (feat. Arnel Pineda)
04. Locked Out Of Paradise
05. Way To The Sun (feat. Neal Schon)
06. Dream On
07. Don’t Walk Away
08. Here Forever
09. Strangers To This Life
10. Better World
11. How To Mend A Broken Heart
12. In The Name Of The Father (Fernando’s Song)

Bonus Tracks (deluxe edition only)
01. You Are Not Alone (Arnel Pineda version)
02. Way To The Sun (Doug Aldrich version)
03. You Are Not Alone (Deen Castronovo version)

DVD Content (deluxe edition only)
01. Making Of The Album Documentary
02. Turn Back Time (promo video)
03. Back On My Trail (promo video)
04. Here Forever (promo video)
05. Way to the Sun (lyric video)

I Revolution Saints sono:
Deen Castronovo – voce solista e batteria
Jack Blades – basso e voce su “Turn Back Time” e “Way To The Sun”
Doug Aldrich – chitarra

Special Guest:
Alessandro Del Vecchio – tastiere, backing vocals, voce su “Way To The Sun”
Arnel Pineda – co-lead vocals su “You’Re Not Alone”
Neal Schon – assolo di chitarra su “Way To The Sun”

Official Facebook: https://www.facebook.com/RevolutionSaints