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Recensione

60/100

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Smoking Snakes – Danger Zone – Recensione

21 Febbraio 2024 Comment Alberto Rozza

genere: Sleaze
anno: 2024
etichetta: Frontiers

Tracklist:


1. Angels Calling
2. Sole Survivors
3. Run For Your Life
4. Lady Lucky
5. Excited
6. Restless And Wild
7. Sorrow, Death And Pain
8. There Is No Tomorrow
9. Who Am I
10. We Are Alive
11. Rocking To The Morning Light

Formazione:

Brett Martin - lead vocals, rhythm guitar
Andy Delarge - bass, backing vocals
Stan Ricci - drums, backing vocals
Leo Razor - lead guitar, backing vocals

 

Per gli amanti dello sleaze metal, ecco in uscita il nuovo album degli svedesi Smoking Snakes, verace e frenetico come la maggior parte dei prodotti scandinavi aderenti a questo genere.

Partiamo in grande stile con “Angels Calling”, un vero e proprio inno in stile W.A.S.P., sia per trasporto che per timbrica vocale, che mette subito in chiaro quello che la band vuole e pretende dalla propria musica. “Sole Survivors” si presenta con una coralità vocale trasportante e una ritmica cadenzata e gradevole. Ci carichiamo con la poderosa “Run For Your Life”, piacevolissima ma non molto originale, sia per intenzione che per testo, così come la successiva “Lady Luck”, orecchiabile ma nel complesso “già sentita”. Voce graffiante e un certo tipo di ritmica la fanno da padrone: “Excited” è un tributo in tutto e per tutto alla carriera degli W.A.S.P., in questo caso al limite dell’imitazione vera e propria, così come “Restless And Wild” ha qualcosa nell’intenzione e nel testo di molto simile al periodo “Crimson Idol” (addirittura si inizia parlando di “See my face in the mirror”, chiaro richiamo all’album sopracitato). “Sorrow, Death And Pain” prosegue con questo andazzo, citazione o plagio è difficile da capire, ma l’impronta e l’ispirazione sono molto chiare. Globalmente coinvolgente e corale, “There Is No Tomorrow” piace e trascina, fa venire voglia di cantare insieme alla band; allo stesso modo “Who Am I”, tenebrosa e oscura, ma dal gusto interessante. “We Are Alive” non lascia il segno, incastrandosi senza problemi nella trama di questo lavoro. Arriviamo alla conclusione sulle note di “Rocking To The Morning Light”, canonica e decisamente inquadrata nel mood della band, e non ci resta molto da dire su questo album degli Smoking Snakes: influenze ben definite e fin troppo rintracciabili, originalità non propriamente azzeccata, ma tutto sommato un gradevole ascolto, che però troppe volte rimanda ad altre band.

© 2024, Alberto Rozza. All rights reserved.

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