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Recensione

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Autumn’s Child – Tellus Timeline – Recensione

27 Gennaio 2024 3 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Melodic Rock - AoR
anno: 2024
etichetta: Pride & Joy Music

Tracklist:

1. A Strike Of Lightning
2. Gates Of Paradise
3. Here Comes The Night
4. We Are Young
5. Around The World In A Day
6. On The Top Of The World
7. This Is Goodbye
8. Juliet
9. Come And Get It!
10. Never Surrender
11. I Belong To You

Formazione:

Mikael Erlandsson - voce
Pontus Akesson - Chitarre
Magnus Rosén - Basso
Robban Bäck - Batteria
Claes Andreasson - Tastiere

Ospiti:

Jim Jidhed on Juliet
Karin Funk on Gates Of Paradise

Contatti:

https://www.facebook.com/mikael.erlandsson1

 

Puntuale come un orologio svizzero, eccoci con l’appuntamento annuale con il nuovo album di Mikael Erlandsson e i suoi Autumn’s Child, “Tellus Timeline”. Progetto naturale proseguimento dei grandi Last Autumn’s Dream, gruppo che dagli inizi degli anni 2000 (2003 per la precisione) ci ha deliziato ogni anno con un disco di AoR e Rock Melodico di alta classe.

Cambia parzialmente la line up, infatti troviamo Pontus Akesson alla chitarra, Robban Back alla batteria, Claes Andreasson alle tastiere e Magnus Rosen, membro originario degli Hammerfall, al basso.
Il disco è come sempre ben prodotto e nonostante i tantissimi album pubblicati non si rischia l’auto plagio, infatti l’album risulta vario e con buone novità, aiutate anche dalle diverse collaborazioni sul disco; a partire dalla cantante lirica svedese Karin Funk, presente nel primo singolo Gates Of Paradise fino al duetto con il grandissimo Jim Jidhed sulla melodica Juliet. Come già indicato la collaborazione col bassista ex Hammerfall in diversi pezzi fa sentire la sua grinta.

La chitarra di Akesson primeggia su diversi brani, come la rockeggiante Here Comes The Night , dove troviamo anche un bell’assolo di tastiere, l’arena song We Are Young che non sfigurerebbe dal vivo e rappresenta perfettamente il sound di LAD + Autumn’s Child e dove ancora una volta l’accoppiata Akesson/Andreasson riesce a colpire. Il primo singolo Gates Of Paradise, con la voce del tenore Karin Funk, parte forte con un hard rock aggressivo e crescente. Il pop-rock con echi Beatles di Around The World In A Day è notevole e non scontato, l’assolo semi acustico finale ci riporta indietro nel tempo, gran pezzo. On Top Of The World ci riporta sui binari Aor, bello il piano e le tastiere che sfociano in un refrain arioso. This Is goodbye è un hard rock farcito di tastiere, classico sound scandinavo Aor dove chitarre/tastiere/cori si intrecciano in modo impeccabile. Il duetto con Jim Jidhed è il lento Juliet, dove si fonde l’Aor più classico; l’intro a la Toto, il refrain molto Journey, niente di innovativo, ma una formula per rendere un lento perfetto. Si conclude con I Belong To You, dove l’eco dei Beatles è ancora chiaro, pop con batteria secca, cori , chitarre acustiche che si fondono con un tappeto di tastiere.

IN CONCLUSIONE :
Bisogna ammettere che la formula usata in questo disco è ben riuscita, ottimi duetti, diversi stili ma sempre perfettamente in linea con l’AoR a cui ci hanno abituato Erlandsson & soci. Dategli una possibilità!

© 2024, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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