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Recensione

90/100

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Room Experience – Another Time and Place – recensione

23 Maggio 2020 13 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2020
etichetta: Art Of Melody - Burning Minds Music Group

Tracklist:

01. Hear Another Song
02. Wild Heart
03. Disappointed
04. Strangers In The Night
05. The Distance
06. Shout
07. Another Time And Place
08. The Miles That Make A Road
09. The Night Goes On
10. A Thousand Lies
11. Your Voice Inside
12. The Distance (Lead Vocals: Gianluca Firmo - European Bonus Track)

Formazione:

David Readman: Lead & Backing Vocals
Gianluca Firmo: Keyboards & Backing Vocals
Davide "Dave Rox" Barbieri: Keyboards & Backing Vocals
Steve De Biasi: Guitars
Simon Dredo: Bass
Pierpaolo "Zorro" Monti: Drums & Percussion

Ospiti:

Alessandro Del Vecchio: Hammond
Sven Larsson (Street Talk, Raintimes): Guitar
Iván Gonzalez (91 Suite, Raintimes, Secret): Guitar
Stefano Zeni (Wheels Of FIre, Maryan): Chitarra
Matteo Serra (Streetlore, Maryan, Charming Grace, Sovversivo): Guitar
Lorenzo Foddai (Airbound): Guitar
Marcello Spera (Alchemy): Backing Vocals

Contatti:

http://www.roomexperienceofficial.com/
https://www.facebook.com/roomexperienceofficial

 

Vi è piaciuto il primo lavoro dei Room Experience… bene, vi piacerà anche questo! In caso contrario? Ascoltatevi questo nuovo Another Time and Place e ricredetevi sul debutto perchè al sottoscritto è piaciuto (nuovamente) tanto!
Bene o male infatti anche in questa nuova fatica marchiata Room Experience, che vede sempre in sala di regia il buon Gianluca Firmo e come compagni di ventura la coppia AOR Davide “Dave Rox” Barbieri / Pierpaolo “Zorro” Monti, stile, forma e risultato ricalcano il livello del debutto.
A chiudere il cerchio troviamo la “solita” ottima band di contorno con David Readman a fare il primo uomo davanti al pubblico (trad. Frontman) con alle spalle Gianluca Firmo e Davide “Dave Rox” Barbieri a giocarsi cori e tastiere dei pezzi, Steve De Biasi alla chitarra, Simon Dredo al basso e nelle retrovie Pierpaolo Zorro Monti alla batteria.
Nutrita e variegata la lista degli ospiti che vede Alessandro Del Vecchio (Hammond e ancora una volta al mix e mastering), Sven Larsson (Street Talk, Raintimes – chitarra), Iván Gonzalez (91 Suite, Raintimes, Secret – chitarra), Stefano Zeni (Wheels Of Fire, Maryan – chitarra) Matteo Serra (Streetlore, Maryan, Charming Grace, Sovversivo – chitarra), Lorenzo Foddai (Airbound – chitarra) e Marcello Spera (Alchemy – cori).

A voler quasi rimarcare la continuità dei due album anche la scaletta nel suo incedere ripercorre il viaggio che già avevamo intrapreso con il debutto. Si parte quindi sulle chitarre affilate di Hear Another Song e subito è chiaro che lo stile “Firmo” ha fatto un’altra volta centro con una serie di ritornelli ultra orecchiabili (vero suo trademark) e quel sentore sbarazzino che è in grado di regalare ai pezzi, perfette colonne sonore di una (si spera) piacevole estate.
Con Wild Heart si alza ancora il tiro e le tastiere iniziali riportano in parte a quel filone retro wave che si va piano piano concretizzando in questi anni. Disappointed è fresco e solare a discapito del titolo, mentre della bella Strangers in The Night ne abbiamo ampiamente parlato qui.
Con The Distance ci fermiamo alla prima ballad del lotto di brani proposti e arriviamo all’altro punto forte del trademark Firmo che sa portare in alto, con uno stile vintage, la bandiera dei lenti che da sempre è segno distintivo del melodic rock. Stile che io Amo e che qui viene ulteriormente rinforzato dalla chitarra slow di un maestro del genere, Sven Larsson! Inoltre decisamente valida anche la versione con Gianluca Firmo alla voce, scegliete coi quale preferite!
La “faciloneria” (in senso positivo) di Shout, sostenuta dalla chitarra di Foddai (Airbound) è un bel diversivo per la cavalcata melodic rock di Another Time and Place. The Miles That Make a Road vede (o meglio sente) la presenza di Stefano Zeni alla chitarra solista e conferma la crescita costante che il chitarrista dei Wheels of Fire ha fatto sul piano internazionale negli ultimi anni.
Si torna (ma l’abbiamo mai abbandonato) sul terreno “easy listening” con la floreale The Night Goes On impreziosita da Ivan Gonzales alla chitarra e lo stile 91 Suite del suo tocco è diretto e palese. Ci avviciniamo in conclusione di opera con l’intro eterea di A Thousand Lies che butta in scena una riuscita mid tempo che ci lascia nelle braccia della conclusiva ballata Your Voice Inside che piazza un gran solo di chitarra.

I Room Experience sono una band che si odia o si ama, mai come in questo caso penso che valga questa affermazione. Le caratteristiche della band sono chiare e nette, brani radiofonici melodic rock vintage e ultra catchy, stile prettamente “easy” del songwriting e la voce di Readman che in un contesto come questo può anche risultare un azzardo ma che per chi scrive funziona alla grande… quindi se al vostro gusto tutto che ho poc’anzi elencato piace, e al mio gusto piace, allora quello che ascolterete vi lascerà sicuramente con un piacevole senso di benessere e segnerà anche per voi, come per il sottoscritto, il secondo centro a titolo Room Experience!

P.s.: Resta solo un perchè da snocciolare a questo punto… ma perchè con due album validi e di sicuro richiamo “da palco” non si pensa anche a portare (quando si potrà nuovamente) questi Room Experience “on the road”?

© 2020, Denis Abello. All rights reserved.

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