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Recensione

87/100

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Gathering Of Kings – First Mission – recensione

24 Aprile 2020 22 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2019
etichetta: RN Records

Tracklist:

01. The Gathering
02. Forever And A Day
03. Love Will Stay Alive
04. Endless Paradise
05. Saviour
06. Passing Rain
07. Out Of My Life
08. Lonely Road
09. Angels
10. Long Way From Home
11. The Runaway (Carola cover)
12. Battle Cry (Bonus Track)

Formazione:

*Rick Altzi – Vocals (Masterplan, Herman Frank, At Vance)
*Björn Strid – Vocals (Soilwork, The Night Flight Orchestra)
*Apollo Papathanasio – Vocals (Spiritual Beggars, Firewind)
*Tobias Jansson – Vocals (Saffire)
*Jens Westin – Vocals & Guitar (Corroded)
*Alexander Frisborg – Vocals (Helldog)
*Victor Olsson – Guitar & Keyboards (Saffire)
*Stefan Helleblad – Guitar (Within Temptation, Jono)
*Martin Sweet – Guitar (Crashdiet, Sister)
*Erik Mårtensson – Guitar (Eclipse, W.E.T, Nordic Union, Ammunition)
*Nalle Påhlsson – Bass (Therion, Treat)
*Richard Larsson – Keyboards (The Night Flight Orchestra)
*Chris Laney – Keyboards (Pretty Maids)
*Erik Wiss – Keyboards (Cap Outrun)
*Jonas Källsbäck – Drums (The Night Flight Orchestra)
*Efraim Larsson – Drums (Streamline, Diamond Dawn)
*Robban Bäck – Drums (Mustasch, Eclipse, Sabaton, W.E.T, Ammunition)
*Henrik Sethsson – Backing Vocals (Casanovas)

 

Copertina (dell’artista tedesco Markus Vesper Art) che richiama alla mente lavori dei Magnum, Yes o Asia… ma non fatevi ingannare perchè il genere proposto da questi Gathering Of Kings (GOK) è del classicissimo melodic rock /AOR!
L’idea dietro a questo progetto è originale come la pasta panna e salmone, apice culinario degli anni ’80, ma riproposto nei 2000… praticamente metti insieme una combriccola di artisti più o meno conosciuti, butta li una serie di pezzi più o meno validi (qui validi) scritti da tale Victor Olsson (a parte la cover di The Runaway, pezzo dell’artista svedese Carola) e fai di tutto un bel mischione un’alchimia che funzioni.
Spulciando inoltre la lista degli ospiti troviamo nomi interessanti sia tra le voci che tra gli strumentisti coinvolti (tutti i nomi li potete leggere sopra) e anche se l’idea è già stata più volte proposta (Phenomena, AOR o il nostrano Shining Line per citarne alcuni) il punto focale di progetti come questo si poggia proprio sulla risposta alla domanda… ma l’Alchimia funziona?

Non sempre infatti, pur avendo di base in mano tutti elementi validi, uniti poi insieme il risultato è dello stesso livello. Qui per fortuna il tutto funziona e l’Alchimia generale ingrana già subito sulle note di Forever and a Day (The Gathering è una semplice intro), giusto mix tastieroso tra i Survivor più pompanti e reminescenze di Europe. Björn Strid e Erik Mårtensson (alle chitarre) diciamo che sono anche un bel biglietto di ingresso in questo First Mission.
Continuando le coordinate stilistiche non cambiano e si gioca sul puro AOR sulle note di Love Will Stay Alive in cui la voce roca di Rick Altzi piazza quel quid in più.
Tobias Jansson ci fa volare ancora una volta su richiami alla Europe sulle note di Endless Paradise e rimaniano in territorio pienamente AOR scandinavo anche sulle note tirate di Saviour (Apollo Papathanasio alla voce). Immancabile il momento “lento” che atterra sulle note quasi “Magnumiane” di Passing Rain con Tobias Jansson alla voce.
Out Of My Life (Apollo Papathanasio alle corde vocali) passa abbastanza indifferente per atterrare sulla buona Lonely Road (Ricky Altzi on vocals)… Angels ripropone lo stile di pezzi già ascoltati e diciamo che un piccolo difetto di questo First Mission è proprio lo stile giocato su di un AOR abbastanza sostenuto che influenza buona parte dei pezzi proposti portando ad un senso di deja vu qua e la.
Problema che non si riscontra nella solare Long Way From Home, complice anche la voce limpida di Alexander Frisborg, che porta un certo senso di leggerezza (e ci voleva) al lotto di pezzi proposti. Resta quindi in chiusura la buona cover di The Runaway dell’artista svedese Carola (di cui ammetto la mia ignoranza… non avevo idea di chi fosse) e quella che viene classificata come “bonus track” Battle Cry, senza infamia e senza lode.

Un bell’album, molto Scandinavo nel suo DNA AOR. L’alchimia generale ed i pezzi funzionano, manca giusto un pizzico di varietà in più e buona parte dei pezzi si poggia su un AOR abbastanza spinto, probabilmente un’ulteriore ballata e un altro brano un po’ più leggero nello stile avrebbe dato maggior movimento durante l’ascolto, ma direi che in ogni caso gli amanti dell’AOR di matrice scandinava qui ci andranno a nozze!

© 2020, Denis Abello. All rights reserved.

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