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Recensione

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JORN – Life On Death Road – recensione

23 Maggio 2017 7 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01 Life On Death Road
02 Hammered To The Cross (The Business)
03 Love Is The Remedy
04 Dreamwalker
05 Fire To The Sun
06 Insoluble Maze (Dreams In The Blindness)
07 I Walked Away
08 The Slippery Slope (Hangman's Rope)
09 Devil You Can Drive
10 The Optimist
11 Man Of The 80's
12 Blackbirds

Formazione:

Jorn Lande – voce
Alex Beyrodt - chitarre
Mat Sinner – basso
Alessandro Del Vecchio - tastiere
Francesco Jovino – batteria

Contatti:

http://www.jornlande.com/

 

Parlare di Jorn Lande per il sottoscritto vuol dire genuflettersi di fronte ad una delle migliori voci degli ultimi 20 anni… una sintesi naturale di carica Metal, asprezza Hard Rock e pulizia Melodic… un Mostro: Dio meets Coverdale meets whoever you want
Copertina che mi fa già sballare di suo… un inno agli anni 80! …e allora dai, vediamo se anche il contenuto musicale tiene fede a questo dolce auspicio.

Title track con riff di chitarra diamantino, un po’ ‘Push’/Dio… poi, è sufficiente che il Gigante Nordico pronunci Rock con quella sua innata cattiveria, che tutto prende forma intorno a me… il chorus l’avrei pensato diverso, ma va bene.. VA BENE! meno bene la parte centrale con assoli di chitarra ottimi, ma troppo durevoli
Vi piacciono i midtempo? io li adoro.. e allora ‘Hammered To The Cross’, onestissima, è lì, solo da ascoltare e riascoltare..
Con ‘Love Is The Remedy’ il ritmo si alza, entrano le tastiere (prog nelle loro intonazioni)..l’approccio stilistico è un po’ controverso, ma le sensazioni Metal sono buone..
La power ballad ‘Dreamwalker’ si giova di un arpeggio vagamente Led Zeppelin per poi svilupparsi in maniera un po’ prevedibile, speravo meglio..
Fire To The Sun’ schitarra come se volesse fare il verso alle sgasate della due ruote in copertina..pezzo quadrato, senza fronzoli con accenni Whitesnake/Racer X/Primal Fear..
E quando meno te l’aspetti una coltre maligna e oscura cala su di te, è ‘Insoluble Maze’..troppo semplice attribuire il tutto ad un pregevole tributo a RonnieJDio: se pagar pegno vuol dire ascoltare pezzi come questo, W il Banco dei Pegni..
I Walked Away’ vorrebbe essere Blues, ci riesce? sì, alla maniera di Mr.Coverdale..ma lui è Jorn, ragion per cui il chorus è frutto del suo marchio stilistico: voce arrochita e background vocals ben dosate..
Un inizio alla Eclipse? Yess..è ‘The Slippery Slope’..ma è solo l’inizio, il riff con cui prosegue è più cattivo, il ritornello meno..non so, il tutto non mi convince..troppe idee mal assortite..
Ahia..’Devil You Can Drive’ aumenta la mia titubanza..ancora una volta ho la netta sensazione che (a volte) Jorn sia un fiume in piena e che questa piena conduca a scrivere pezzi che nascono bene, ma si pasticciano con l’andar delle note..questo è il caso..
The Optimist’ è pacata, sinuosa, sembra rilasciare (non so bene dove e come) un po’ della grazia che ha segnato Lande nell’interpretazione di Kate Bush nell’album ‘Heavy Rock Radio’, qui siamo al Top..
Man Of The 80’s’ incalza con guitar work che sa di Accept/UDO..il chorus è da dimenticare, sorry Jorn..
Titoli di coda con intro di Mr. Jorn Coverdale ed evoluzioni successive segnate da accordi Eclipse(iani)..nessun miracolo, ma piacevolezza nell’ascolto sì..

IN CONCLUSIONE

Avete mai sentito la tipica frase dei prof ai vostri genitori: bravo, ma potrebbe fare molto di più?… ecco è questo… Jorn ha qualità eccelse, ma le sue produzioni (ormai parecchie) non riescono mai a mantenere l’optimum per tutto il minutaggio… anyway, avercene di canzonette così

© 2017, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.

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