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Recensione

96/100

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Soul Seller – Matter of Faith – recensione

30 Settembre 2016 19 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock / Modern Rock
anno: 2016
etichetta: Tanzan Music

Tracklist:

01. Neverending *
02. Given to live *
03. Tide is down
04. Memories *
05. Get Stronger *
06. Echoes from a distant future *
07. Get away from the light
08. Alchemy *
09. Wipe your tears away *
10. Matter of faith *
11. Strangers apart *
12. Made of stone *

* migliori pezzi

Formazione:

Eric Concas: voce
Cris Audisio: chitarre, cori
Dave Zublena: chitarre, cori
Mike Zublena: basso
Simone Morandotti: tastiere
Italo Graziana: batteria e cori

Contatti:

http://www.soulseller.it/
https://www.facebook.com/soulsellerofficial/

 

Difficile pensare di prendere in mano questo album senza per me lasciarsi travolgere da un misto di emozioni contrastanti. Amo ed ho amato Back to Life, il debutto ufficiale dei Soul Seller. Posso però dire subito che dopo aver ascoltato con la dovuta attenzione questo nuovo Matter of Faith non posso far altro che continuare ad amare questa band.
Sulle prime sapere che molte delle cose che avevo apprezzato in quel debutto non le avrei più ritrovate in questo nuovo Matter Of Faith mi aveva portato a un senso di paura pensando alla strada che poteva aver allora preso la band. Già, perchè i Soul Seller di Back To Life non esistono più, o meglio sono “differenti”, cosa che si è ripercossa sulla formazione, notevolmente rimaneggiata, ma anche sul sound che perde l’impronta classica del rock melodico anni ’80 in favore di una visione più articolata e a tratti matura della band.
Resta salda l’ossatura che vede i fratelli Zublena, Dave alla chitarra e Mirko al basso, come portabandiera del monicker Soul Seller a cui si affianca ancora una volta il talento e l’ottima chitarra di Cris Audisio. Questo è il lascito del passato dei Soul Seller, il resto è un innesto di nuovi elementi che vedono così l’entrata in formazione di Italo Graziana alla batteria, Simone Morandotti alle tastiere e soprattutto Eric Concas alla voce.
Ne esce una band nuova che prende nuove strade anche a livello musicale, slegandosi da stereotipi e seguendo un percorso compositivo più ampio ma per fortuna caratterizzato, se non addirittura ulteriormente marcato, dallo stesso talento di sempre.
Da queste premesse prende quindi il via questo nuovo Matter of Faith…

Le prime note di Neverending, con suoni acidi di tastiera e una sezione ritmica cupa, risulteranno una pugnalata diretta al cuore di chi ha amato il sound e lo stile di Back To Life. Basteranno però pochi secondi e la splendida voce di Eric Concas, tanto diversa da quella dell’altrettanto bravo Michael Carrata (voce della band in Back To Life) ma così simile per bellezza, a farci rendere conto che la lama non è mai affondata nella carne, e la certezza che l’Anima melodica della band è ancora ben presente non può che rimetterci velocemente a nostro agio.
Sfruttiamo Neverending per parlare poi di un altro tratto qualitativo distintivo di questo Matter of Faith. Tutti i pezzi mostrano una cura notevole anche per i testi che vanno a toccare argomenti spesso attuali e anche delicati.
Si continua quindi con Given To Live dall’inizio quasi melodic/progressive e si sente la mano di Dave Zublena sia nella musica che nei testi in cui il lato melodico viene riportato in primissimo piano. Ottimo il ritornello, ancora di livello l’interpretazione di Concas e assolutamente magistrale il cambio di tempo con l’inserimento del piano dopo la prima metà del pezzo per riprendere vigore sulle note della chitarra di Cris Audisio.
Tide is Down è il primo pezzo scelto come singolo e si torna a sentire l’impronta del chitarrista Cris Audisio in fase compositiva. Apro una parentesi, l’album si bilancia su pezzi più melodici alternati ad altri dal tratto più diretto e moderno, nei primi solitamente è preponderante il contributo di Dave Zublena, nei secondi quello di Cris Audisio. Il risultato finale è un lavoro vario e ben bilanciato.
Chiusa la parentesi, la stoccata diretta al cuore arriva sulle note di Memories, splendida ballata di modern melodic rock, intrisa di passione in ogni singola nota in cui è ancora una volta la penna di Audisio a dettare le regole per un brano la cui vita scorre via tra ricordi e memorie vissute come le note su cui si sorregge il brano. Notevole la voce di Concas che mostra tutta la sua adattabilità e impossibile non menzionare il solo di chitarra!
Hard rock potente e più classico negli intenti quello che sembra regalarci l’intro di Get Stronger, ma che in breve vira verso lidi ben più melodici. Infettiva e ipnotizzante la voce di Concas che scorre nel ritornello sulle note di chitarra e tastiera in sottofondo! Signori, altro centro!
Ormai è chiaro a questo punto che i pezzi godono nella loro stesura e realizzazione di una cura veramente maniacale e Echoes From A Distant Future ne è l’ennesima dimostrazione. Un intro di piano da pelle d’oca da il “la” alla voce di Eric che con una delicata rabbia si fa portavoce della denuncia e del monito al rispetto del nostro pianeta lanciato dal testo del pezzo.
I richiami elettronici di Get Away From The Light mettono in luce la varietà di pezzi portata in scena da questo Matter of Faith e conducono verso l’inizio semi progressive di Alchemy che saprà mutare in un pezzo melodico fino al midollo grazie al suo refrain dai richiami quasi pop/rock che segnano l’ennesimo punto di valore piazzato da un album che si sta dimostrando pezzo dopo pezzo sempre più interessante.
Si torna ad abbassare la luce e rallentare il ritmo su Wipe your tears away… ma è solo un momento perchè il pezzo si schiuderà, ancora una volta grazie alla potenza della voce di Concas, in un urlo liberatorio dando vita ad un sali scendi di momenti soffusi alternati a brividi intensi!
Matter of Faith è una mazzata data con forza sui denti, hard rock dal tratto moderno e bello carico! Ancora una volta il refrain si rivela il punto di forza. La classe che la band porta in campo fa poi il resto del lavoro.
Ci avviciniamo a questo punto al termine del nostro ascolto e quanto finora sentito basterebbe a decretare il successo di questa nuova fatica marchiata Soul Seller ma ci aspettano ancora due interessanti pezzi da valutare. Il primo è Stangers Apart in cui sovrano assoluto risulta essere Eric Concas in grado letteralmente di far partire una scarica di brividi grazie alla sua prova vocale veramente di livello altissimo. Il brano si sposta su lidi al limite del pop/rock grazie ad un gioco voce/chitarra ammaliante e dal sapore vagamente satinato.
L’ultima stoccata viene giocata sul dirompente hard rock con cui si innalza Made of Stone! L’impatto melodico del ritornello che si unisce al coro della chitarra mostrano per l’ultima volta la maestria di cui i Soul Seller sono stati capaci di fregirsi in questo ottimo e curatissimo Matter of Faith!

IN CONCLUSIONE

Tutto cambia e tutto resta immutato, questo è quello che ci hanno dimostrato con questo Matter of Faith i Soul Seller. Cambiati nello spirito e nella sostanza della band, ma rimasti assolutamente immutati per quanto riguarda la qualità proposta ed il talento di un collettivo che si può definire camaleontico.
Abbandonati così i richiami easy e gli orpelli anni’80 i Soul Seller tornano con un album maturo, intriso di un sound più brutalmente orientato al crudo realismo che viviamo ogni giorno e con brani legati a doppio filo alle vite ed alle esperienze dei componenti del gruppo.
Ne esce un lavoro che, al di la del genere, si dimostra sincero, specchio dei suoi elementi, dai tratti “consumati” e senza ritocchi di chi ha deciso di non indossare più maschere e trucchi ma di mostrare ogni singola cicatrice che la vita e la musica gli ha lasciato, nel bene e nel male, sulla pelle.
Un album non facile, curato in maniera maniacale e con una delle migliori produzioni sentite quest’anno che, come per il debutto, è stata curata dalle mani all’ormai navigato Alessandro Del Vecchio! “Ancora una volta” i Soul Seller si rivelano come una “nuova bella scoperta“… fatela vostra!

© 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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