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Recensione

71/100

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Tigertailz – Blast – recensione

26 Giugno 2016 6 Commenti Matteo Trevisini

genere: Glam, Hard Rock
anno: 2016
etichetta: TT Records

Tracklist:

01. Just For One Night
02. All The Girls In The World
03. Pipped It Popped It
04. Bop Bop You
05. In The Arms Of Mary
06. Bloodsuckers
07. Dynamite
08. Bring It On
09. Crime Against Rock And Roll
10. God's Country
11 Cheap Talk
12 FnA

Formazione:

Berty Burton - basso
Matt Blakout - batteria
Rob Wylde - voce
Jay Pepper - chitarra

 

I fans del gruppo gallese ed in generale tutti gli appassionati del genere si sono sempre divisi per quanto riguarda i due album più importanti della pur lunga storia dei Tigertailz.
Alcuni preferivano l’album di debutto del 1987 Young & Crazy, più stradaiolo e grezzo con il biondo singer Steevi Jaimz mentre altri il secondo album del 1990 Bezerk, con il nuovo cantante Kim Hooker dal quale vennero estratti tre singoli Heaven, Love Bomb Baby e Noise Level Critical, più metal e più lavorato in studio… poi la storia si è ripetuta per loro, come per la maggior parte di bands legate a certe sonorità… l’arrivo del grunge, come uno tsunami, a spazzare via le buone intenzioni, i progetti a lunga scadenza, le case discografiche ed i relativi dollaroni (…in questo caso sterline!).
Anche per i Tigertailz le solide fondamenta su cui erano poggiati si sgretolarono nell’anonimato degli anni ‘90. Svariati cambi di formazione, addirittura un cambio di nome in Wazbones, litigi e dischi registrati (…male!) con pochi spicci e poco costrutto, donando ai pochi “aficionados” rimasti alcuni album davvero imbarazzanti per mancanza di idee e di canzoni fino al scioglimento.

Con la reunion del 2003 si pensava ad un po’ di pace ma soprattutto a un po’ di buona musica ed invece arrivarono cause legali, altri litigi e perfino due bands diverse che giravano con il nome Tigertailz…. una capitanata dal primo frontman Steevi Jaimz con il drummer Ace Finchum , l’altra versione, invece, composta dal cantante Kim Hooker, il chitarrista Jay Pepper ed il bassista Pepsi Tate assieme al nuovo batterista Michael Hourihan che piazzò subito sul mercato (…per legittimare la proprietà del nome e della storia della band di Cardiff il nuovo album in studio dal titolo di Bezerk 2.0 che venne pubblicato nel 2006. Vari tour e cause in tribunale seguirono fino alla definitiva sconfitta della band di Steevi Jaimz… niente pace per la band che nel 2007 perse tragicamente il bassista Pepsi Tate sconfitto dalla sua battaglia contro il cancro al pancreas.
Dall’ultimo album ufficiale Thrill Pistol (alquanto bruttino ed inutile…) sono passati ben dieci anni tra compilations di nessun valore, un live ed un e.p. ma la band è tornata rinata e rinvigorita – come una fenice – con questo Blast! dopo aver rinnovato radicalmente la lineup e lo ha fatto tirando fuori tutto l’arsenale bellico di cui dispone.
I nuovi ‘tailz hanno puntato sulla semplicità: rock’n’roll puro e semplice carico di divertimento, colorato umorismo, irriverenza anni ’80 e frizzanti coretti di immediata assimilazione. Il chitarrista Jay Pepper, unico rimasto della formazione originale, oltre al drummer Matt Blakout con lui da una decina d’anni ha arruolato il bassista Berty Burton ma soprattutto il singer Rob Wylde ex frontman dei Teenage Casket Company vero fautore di questa rinascita artistica ma soprattutto stilistica delle “code della tigre”.

L’aria fresca si respira da subito con la contagiosa Just For One Night… ritorno al passato glorioso con una verniciata di sbrilluccicante glam senza tempo. Il chorus irresistibile ed il ritmo da chiappe ballonzolanti che ricorda le migliori cose dei Cheap Trick nella seguente All The Girls In The World. Il pezzo composto per l’Eurovision di quest’anno Pipped It Popped It è bubblegum all’ennesima potenza con una patina di kitsch giusto per la manifestazione per cui è stata scritta… pazienza se è andata male… ha fatto solamente ulteriore pubblicità al ritorno in grande stile dei ‘tailz.
Altro centro al primo colpo con Bop Bop You dove c’è tutto il flavour dei primi Poison (…e quindi di rimando dei primi Tigertailz !!!)…coretti stupidini ma tremendamente attraenti.
Nella ballatona In The Arms Of Mary a prendere in mano il microfono è Jay Pepper… classico esempio di come debbano essere scritte le lente di un gruppo eightees.
Il basso cattivo e pulsante della veloce Bloodsuckers è l’unica canzone che rimanda all’epoca di Bezerk per attitudine… ma qua non ci sono gli urli taglienti di Kim Hooker bensì la voce roca e tremendamente street di Rob. La cover dei Mud Dynamite è rock’n roll anni ’70 in tipico stile Kiss prima maniera…e quindi automaticamente meravigliosa.
Bring It On è street lascivo e turgido che si apre poi in un chorus tutto melodia…. Che canzone potrebbe essere una dal titolo Crime Against Rock And Roll ???…puro e semplice rock’n roll…didascalico forse…ma altamente coinvolgente!
God’s Country finisce dove tutto è iniziato… infatti, la canzone sembra uscita dal debut e piazzata in Blast! direttamente con la macchina del tempo. Questo comeback è il giusto mix tra i primi due album della band: le armonie di Young & Crazy e i cori grintosi di Bezerk che regala una dolce tregua nelle infinite diatribe tra i fans di cui parlavamo prima: non importa cosa è meglio…Bezerk o Young & Crazy…Steevi o Kim, Blast! non metterà tutti d’accordo ma regalerà sicuramente molti sorrisi ai vecchi fans.

IN CONCLUSIONE

La band gallese è una vecchia fuoriserie con centinaia di migliaia di chilometri sulle spalle, svariati incidenti e graffi sulla carrozzeria ma grazie ad un lavoro certosino risplende come un auto nuova, immatricolata pochi mesi fa.
I Tigertailz hanno scavato nel loro lontano passato, nella loro preistoria, trovando il giusto equilibrio tra il rock’n roll degli esordi ed i cori contagiosi di Bezerk spalmando il tutto con una patina vintage di glam rock inglese smaccatamente seventees. Pepsi Tate – ne siamo certi – da lassù ne sarà di sicuro orgoglioso….

© 2016, Matteo Trevisini. All rights reserved.

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