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Recensione

81/100

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First Signal – One Step Over The Line – Recensione

05 Giugno 2016 24 Commenti Nico D'andrea

genere: AOR
anno: 2016
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Love Run Free*
02. Love Gets Through*
03. Still Pretending
04. Broken
05. Karma
06. Minute Of Your Time
07. She Is Getting Away*
08. December Rain*
09. Weigh Me In
10. Pedestal*
11. One Step Over The Line*

* migliori pezzi

Formazione:

Harry Hess - Voce solista e Cori
Daniel Flores - Tastiere, Batteria e Cori
Michael Palace - Chitarre elettriche,acustiche e Basso

Ospiti:

Francesco Marras - Assolo in She Is Getting Away e Love Gets Through
Darren Smith - Cori
Alessandro Del Vecchio - Cori
Nigel Bailey- Cori
Rolf Pilotti - Cori
Angelica Rylin - Cori

Contatti:

www.frontiers.it

 

A sei anni dalla prima release torna il progetto costruito da Frontiers, intorno al cult-vocalist di Harem Scarem Harry Hess.
La commessa per il nuovo capitolo sotto il monicker First Signal passa dalle mani (e dal mixer) di Dennis Ward ad quelle di un’altro collaudato uomo Frontiers, il batterista/tastierista e produttore svedese di origine cilena Daniel Flores.

Non c’è dubbio che dopo i larghi consensi raccolti a fine 2015 con il magnifico Dark Angel di Find Me, le quotazioni del bravo Flores siano in forte rialzo nelle movimentata borsa valori gestita da Serafino Perugino.
Gli appassionati che in queste ultime settimane hanno deciso di investire nei titoli Frontiers , verrano ancora una volta ripagati con moneta sonante.

Dopo gli eccellenti album di Vega e Ted Poley, First Signal si rivelerà un payback garantito anche per gli Aorsters più esigenti.
One Step Over The Line rappresenta infatti un vero passo in avanti rispetto al discreto ma troppo scontato suo predecessore.

Il marchio di fabbrica di Daniel è ormai riconoscibile :
Cura negli arrangiamenti, ricerca di suoni e particolari capaci di rendere l’ascolto sempre coinvolgente.
Sul tracciato ritmico molto deciso delle snare drums si spiegano layers su layers di tastiere ed inserti campionati.
Chi ha amato l’architettura “sintetica” dell’ultimo Find Me non potrà non apprezzare questo ennesimo must AOR, uscito dagli studi Sound Vs. Science di Stoccolma.

Ma Harry Hess ? Tranquilli…nessuna dimenticanza.
Il cantante nativo dell’Ontario è il complice perfetto per un lavoro che presenta ,aldilà di tutto, una pregevole serie di canzoni dall’appeal melodico non comune.

Non ci sono qui le linee vocali cristalline del fenomenale Robbie LaBlanc ma il timbro abrasivo di Hess sa all’occorrenza essere di grana molto fine.
I fans del lato più melodico degli Harem Scarem troveranno infatti grandi soddisfazioni nell’ascolto del disco.
A chi come me ha amato la band canadese (almeno fino a Human Nature), ascoltare l’inimitabile voce di Harry riserverà più di un’emozione.

Attenzione ! Non troverete qui i riff pirotecnici di Pete Lesperance, poiché il genere proposto richiede un’approccio meno invasivo delle chitarre.
Il platter a tal proposito rappresenta una prima grande chance per una nuova scoperta di Daniel Flores :
Il giovane chitarrista e grande fan degli Harem Scarem Michael Palace (apprezzato recentemente al basso con i Find Me sul palco dell’ultimo Frontiers Festival).
L’apporto di Michael è misurato ma estremamente incisivo,sempre al servizio del ragguardevole equilibrio armonico dei pezzi proposti.

Veniamo quindi alla track by track di quello che si annuncia come un serio candidato al titolo di disco AOR dell’anno :

Love Run Free.
Passo AOR ultra classico, con basso pulsante e tastiere che dettano il tempo. Michael Palace si presenta con un grande solo.Al momento uno dei pezzi dell’anno.
Love Gets Through.
Firmata dal trio “Zorro” Monti/Dave Zublena/Dave “Rox” Barbieri è un’altro classico dal tempo più sostenuto.Balance perfetto tra tastiere e chitarre e solo strepitoso dell’ospite Francesco Marras.
Il brano sfuma poi splendidamente sugli arpeggi di Palace ed il drumming incalzante di Flores.
Still Pretending.
La prima ballata del disco. Totalmente Harem Scarem per il caratteristico tono melodrammatico di Hess. È comunque l’arrangiamento a dare la marcia in più ad una composizione altrimenti sui generis.
Broken.
Nuovamente Harem Scarem qui , nella vena però più Alternative. Bello il chorus ma la base ritmica Modern Rock sembra fuori posto e convince poco.
Kharma.
Pezzo keyboard-driven con ancora un’arrangiamento pregevole ma un po’ debole nel chorus troppo prevedibile.
Minute Of Your Time.
Un bel intro di tastiere e grande ritornello che fa riprendere quota al disco.Finale in fading con un’imprevedibile cambio di tempo.
She Is Getting Away.
Altro highlight. Harry Hess in controllo totale del pezzo ed un refrain che non esce più dalla testa. Assolo di Francesco Marras da vero fuoriclasse.
December.
Questo è l’esempio perfetto di come Il producer di Stoccolma sappia sempre applicare incisive variazioni sul tema, in composizioni pensate con i canonici dettami dell’AOR più moderno.
Il pezzo parte con un verso dall’accompagnamento semi acustico che sembra avere i caratteri di una ballad ma un’accelerazione improvvisa fa esplodere un’altro chorus da infarto.
Weigh Me In.
La seconda e più efficace ballata dell’album.
Tra AOR ed un lieve mood Modern Rock, è uno slow di grande intensità. Must listening !
Pedestal.
Consueto avvolgente inizio tutto keys , per uno dei momenti più chitarristici della playlist. Traspare un’insolito gusto british , in questa cavalcata che ricorda infatti i Dare più vigorosi.
È nel refrain che ritorna però il meglio degli Harem Scarem più classici.
One Step Over The Line.
Immancabilmente Harem Scarem la bellissima chiusura affidata alla title-track.
Pregevoli le rifiniture delle chitarre sul solito morbido ma dinamico tappeto d’avorio.
Eccellente l’assolo di Michael Palace che suggella la sua performance chiudendo in grande stile così come aveva iniziato.

CONCLUSIONE

Harry Hess e Daniel Flores,due uomini “on the rise” nel  nutrito roster degli artisti Frontiers.
Difficile trovare un vero punto debole in questo First Step Over The Line.
Sicuramente un mix più arioso avrebbe giovato ulteriormente all’eccellente risultato finale. L’elevata qualità delle composizioni porterà però in secondo piano questo appunto squisitamente tecnico.
La collaborazione che ha portato alla genesi di questo secondo episodio First Signal, soddisferà pienamente i fans di vecchia data di Harem Scarem ed i cultori dell’AOR più High-Tech che ha trovato nuova linfa negli ultimi Find Me.
Imprescindibile !

© 2016, Nico D’andrea. All rights reserved.

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