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Recensione

84/100

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Outloud – Let’s Get Serious – Recensione

20 Maggio 2014 15 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

1. Death Rock!
2. I Was So Blind
3. One More Time
4. Bury The Knife
5. Like A Dream
6. It Really Doesn’t Matter
7. A While To Go
8. All In Vain
9. Another Kind of Angel
10. Let’s Get Serious
11. Toy Soldiers
12. Enola Gay

Formazione:

Chandler Mogel - Vocals (ex-Talon)
Bob Katsionis - Guitars, Keyboards (Firewind)
Sverd - Bass (ex-Bare Infinity)
Kostas Milonas - Drums
Jim Scordilis - Guitar

Ospiti:

George Kollias (Nile) - all drums on album
Special Guest: Mike Orlando (Adrenaline Mob) - Guitar solo on “Toy Soldiers”

 

Che il moniker dei greci Outloud fosse diventato sinonimo di garanzia lo sapevamo fin dal 2011, quando il buon Love Catastrophe bissò i fasti del disco d’esordio di qualche anno precedente. Ora, il 23 maggio 2014, ben consci delle potenzialità di questo progetto, troveremo nei negozi il terzo capitolo discografico degli Outloud: Let’s Get Serious. Saranno riusciti i greci a fare un ulteriore passo avanti verso la fama e il successo internazionale? Vediamolo assieme.

Con il brano Death Rock! che parte a milla all’ora presentandoci una batteria con una doppia cassa degna del più violento death metal (non a caso, guardate giù che mostro di batterista la suona in veste di ospite..) capiamo subito che questi ragazzi non hanno tirato minimamente il freno a mano, ma anzi!, sono tornati a pigiare il pedale dell’accelleratore come non mai. Buone melodie si alternano qui alla violenza esecutiva, ma onestamente I Was So Blind è un singolo di un’altra taratura, con quelle sue splendide strofe AOR ricche di tastiere ed atmosfera che anticipano un ritornello bombastico, che permette al cantante Chandler Mogel di dar fiato a tutta la sua voce, con grinta e qualità. Molto interessante già qui il modo in cui le chitarre di Bob Katsionis e del neo-ingresso Jim Scordilis si sfidano e incontrano, che si amplifica ancora con la hit One More Time, superba cavalcata dal sapore hard ‘n’ heavy melodico. Che la band sia tecnicamente in formissima è già qui un dato di fatto, ma ascoltate il tappeto di tastiere della mid-tempo Bury The Knife per capire che anche il songwriting è stato oggi potenziato, verso suoni ancora più bombastici e talvolta persino ricercati, come dimostrano qui i bei cori a supporto della voce. Analoga a questa canzone è la seguente Like A Dream, forse leggermente più ottantiana come impostazione, con quei suoi pregievoli ingressi di tastiera in un brano dal sapore notturno. Fino alla acustica It Really Doesn’t Matter, che fa da riuscito spartiacque, chiudendo una prima parte del disco davvero senza un attimo di fiato, elettrizzante.

Si riparte con l’ipotetica side B al ritmo di A While To Go, rapidissimo e compatto componimento, dal grande stile e dalla maschia attitudine, e con la ipermelodica All In Vain, nella quale il chitarrista dei Firewind può dare sfoggio delle sue capacità a supporto del grande cantato di Mogel. E ancora, ascoltate il pronti-via chitarristico di Another Kind of Angel e della magnifica title track strumentale Let’s Get Serious per capire come gli Outloud siano oggi dannatamente ispirati, tra melodie dall’appeal unico e parti strumentali incredibilmente tecniche e tutte groove e potenza, in due tracce che sfiorano la perfezione dall’alto della loro musicalità. Si arriva infine, a un passo dalla conclusione, alla metallica Toy Soldiers e all’assolo dell’ospite Mike Orlando (Adranaline Mob) in essa presente, che lancia ulterioremente verso le stelle questo prezioso e dinamitardo lavoro. Gli Outloud ci salutano così al suono delle chitarre con Enola Gay, mentre la batteria di Kollias corre via portando con se il suono antico di ricamate tastiere e di tanta intensa coralità, in una festa musicale senza fine..

IN CONCLUSIONE

E’ sotto gli occhi di tutti. Disco dopo disco, nota dopo nota, gli Outloud crescono ed evolvono il loro sound originale, migliorandosi in modo costante e convincente. Questo Let’s Get Serious è il nuovo maggior successo della discografia del gruppo, che migliora il songwritying del precedente, dando più continuità ed omogeneità all’opera. Tecnica, adrenalina, potenza sonora, dinamicità, sono tutti aspetti che caratterizzano e valorizzano la musica di questa formazione greca, che lo sappiamo ha già un posto speciale nella storia della sua Nazione.

Ciononostante, la mia analisi non può negare che manchi ancora qualcosa nel sound di questo gruppo che lo renda davvero appetibile per tutti i tipi di ascoltatori. Visto però il continuo progresso che i nostri stanno mostrando con l’avanzare degli anni non stento a credere che questi arriveranno davvero a comporre prima o poi un capolavoro degno di questa nomea, tale per tutti.

Nell’attesa della final cosacrazione, io continuo a spararmi a tutto volume le note di queste canzoni. Eh sì, non posso negarlo, per me questo Let’s get Serious è già un prodotto pienamente degno di un posto di rilievo nel mio lettore..

© 2014 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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