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Frontiers Rock Festival – 1,2,3 maggio 2014 – Live Music Club @ Trezzo sull’Adda (MI) – Live Report

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Frontiers Rock Festival – 1,2,3 maggio 2014 – Live Music Club @ Trezzo sull’Adda (MI) – Live Report

13 Maggio 2014 30 Commenti Denis Abello

Frontiers_Rock_Festival_Manifesto

evento: FRONTIERS ROCK FESTIVAL
dove: Live Club @ Trezzo sull’Adda (MI)
quando: 1-2-3 maggio 2014

report a cura di Denis Abello
foto di Denis Abello, Iacopo Mezzano

Cos’è stato il Frontiers Rock Festival? Facile spiegarlo a chi ha vissuto questa incredibile tre giorni che ha reso l’Italia l’1, 2 e 3 maggio la patria incontrastata dell’AOR, del Melodic Rock e dell’Hard Rock, ma per chi non era presente, chi non ha potuto essere in mezzo a quel pubblico e sotto a quel palco, come lo si potrebbe spiegare?
Forse il concetto più corretto e che più di tutti può dare un significato a quello che il Frontiers Rock Festival è stato è semplicemente questo, è stato una Vittoria!
Proprio così, perchè il Frontiers Rock Festival è stato la vittoria del presidente della Frontiers Records, Serafino Perugino, che ha creduto con tanto coraggio e forse un pò di sana follia in questo Evento e nel fatto di poterlo realizzare in terra Italica, è stato la vittoria di una squadra come quella della Frontiers Records che ha messo faccia e passione e dimostrato ancora una volta di non essere solo un’indistinta etichetta ma qualcosa di vivo e tangibile e vicino a chi questa musica ancora la supporta. Non solo però, è stato anche la vittoria di un’organizzazione capitanata dall’instancabile Primo Bonali ed il suo staff ed è stata la vittoria degli Artisti che su quel palco sono saliti con una gran carica e alle volte anche con estrema emozione che è riuscita a renderli ancora più vicini a noi.
Già, perchè poi ci siamo Noi, quelli che negli anni non hanno mai smesso di credere e seguire questa musica, quelli che un evento come questo lo sognavano da sempre e non se lo sono fatto scappare. Perchè i veri vincitori alla fine siamo proprio noi, i Fans, ogni singola persona sotto a quel palco che ha fatto si che il Frontiers Rock Festival sia stata la più bella Vittoria per l’Italia e per la nostra musica!

Impossibile spiegare a parole quello che è stato, al di la delle 21 esibizioni che va detto sono state tutte di alto livello (e di cui ne parleremo nel dettaglio a breve) e della bravura degli artisti coinvolti, a cui va sicuramente una menzione d’onore per i nostri Italiani sul palco (Alessandro Del Vecchio – Hardline, L.R.S., Issa, Francesco Jovino – Hardline, Anna Portalupi – Hardline, Nicola Mazzucconi – L.R.S., Mario Percudani – Issa, Alessandro Mori – Issa e Stefano Scola – Issa), ma quello che è veramente difficile riportare in scrittura è il senso di magia, il profumo di euforia, passione ed emozione che letteralmente si respirava nell’aria del Live Club.
Per tre giorni non sono esistite quasi “classificazioni”, non si vedeva un’organizzazione, degli artisti e un pubblico, ma si è vista una sola grande famiglia in cui a tratti gli organizzatori sono diventati fan sfegatati, gli artisti amici con cui discutere e bere una birra e le persone del pubblico si sono trasformati in veri artisti (un unico grande coro a cappella sulle note di When I See You Smile di John Waite ne è sicuramente la testimonianza più bella e toccante).
Al di la quindi del lato musicale assolutamente riuscito è stato questo il punto di forza di quello che spero possa diventare un evento annuale fisso. Sono sicuro che ognuno dei presenti si porterà a casa oltre che a tre giorni di splendida musica un bagaglio di emozioni, incontri e momenti unici…

GIORNO 1
1 maggio 2014

STATE OF SALAZAR

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Giovane band Svedese che si è aggiudicata un posto nella storia con l’apertura di questo primo Frontiers Rock Festival, non fosse altro che gli State Of Salazar riescono a portare in scena uno show veramente elegante e ben strutturato. Figli illegittimi di Toto e Journey riescono a farsi voler bene dal pubblico che gli perdona una certa insicurezza di gioventù sul palco eseguendo con gusto e perfezione una scaletta di pezzi ottimi e ben congeniati. Ultima nota per il Live Music Club e la squadra di tecnici che gestisce i suoni che da subito riesce a portare in scena un sound all’altezza dell’evento.

DALTON

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Sorpresona, con due album storici alle spalle e un nuovo in arrivo, la band a cui purtroppo la storia non ha tributato il giusto successo sale sul palco con una carica da giovincelli anche se i capelli bianchi tradiscono e mettono in bella mostra la loro giusta età. Non sicuramente la band più tecnica che calcherà la scena ma sicuramente ripagano con uno spettacolo brillante e divertente, visibilmente emozionati si godono il meritato e tardivo successo che il pubblico gli tributa sulle note di You’re not my lover (but you were last night), pezzo scritto da Jon Bon Jovi e richie Sambora.

THREE LIONS

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LO ridico (perchè l’avevo già detto in fase di recensione 😉 ), ma Nigel Bailey dov’è stato nascosto finora? Se non ci sono dubbi sul talento di due mostri sacri quali Vinny Burns (ex Ten, Dare) e Greg Morgan (ex Ten e Dare) è proprio la voce di Nigel che riesce a stupire.
La band calca il palco con vissuta professionalità e traspare il feeling che il gruppo riesce ad avere, i pezzi funzionano quasi meglio che su disco e una Trouble in a Red Dress chiude con forza la loro riuscita esibizione!

SET LIST

Hold Me Down
Twisted Soul
Kathmandu
Don’t Let Me Fall
Hellfire Highway
Trouble In A Red Dress

SNAKECHARMER

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Che band che sale sul palco! Micky Moody, Neil Murray, Laurie Wisefield, Harry James, Adam Wakeman ed uno stratosferico Chris Ousey portano in scena il loro hard rock blues da veri maestri del genere. Esecuzione dei brani senza la minima sbavatura, tecnica da manuale ed una voce unica come quella di Ousey… il top della loro performance viene raggiunta sulle note delle cover dei Whitesnake piazzate in chiusura dello show.

SET LIST

Guilty as Charged
A Little Rock & Roll
Accident Prone
Falling Leaves
Moody’s Blues
Slow an’ Easy (Whitesnake cover)
My Angel
Here I Go Again (Whitesnake cover)
Fool for Your Loving (Whitesnake cover)

W.E.T.

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Nota dolente sullo show dei W.E.T. Sarà che aspettavo da parecchio di vedere Soto, Martensson e Sall all’opera ma purtroppo il loro spettacolo viene penalizzato da un suono assolutamente troppo alto degli strumenti che coprono la voce di Jeff Scott Soto. Lo stesso frontman poi non sembra proprio al top (si farà perdonare però nel suo show solista), ma nel compesso la caratura del gruppo e la bellezza dei pezzi salvano e portano ampiamente sulla sufficienza lo show.

Walk Away
Learn to Live Again
Invincible
Love Heals
Rise Up
Bad Boy
Still Unbroken
Broken Wings
If I Fall
Comes Down Like Rain
Brothers in Arms
One Love

HARDLINE

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Gioeli scende in campo e non ce n’è più per nessuno! La sua voce è portentosa e rimarrà sicuramente una delle performance vocali più riuscite di tutto il festival. Sul palco si nota l’alchimia tra i nostri italiani Alessandro Del Vecchio, Anna Portalupi (che lasciatemelo dire come presenza femminile grazie al suo ottimo talento e presenza scenica riuscirà ad oscurare le frontwoman che vedremo nei giorni successivi) ed infinine Francesco Jovino dietro la batteria. Ramos lo trovo un pò più distante ma lo spettacolo comunque portato in scena è di livello altissimo. Toccante l’esecuzione di In This Moment e adrenalinica la chiusura con Hot Cherie e Rhythm from a Red Car

SET LIST

Danger Zone
Takin’ Me Down
Everything
Fever Dreams
Dr. Love
In This Moment
Keyboard Solo
Voices
Drum Solo
Life’s a Bitch
In the Hands of Time
Guitar Solo
Hot Cherie
Rhythm from a Red Car

TESLA

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Mostri di bravura! Sono gli Headliner, sanno di esserlo e piazzano uno show magistrale. Ammetto che tra le tre teste di serie di questo festival sono quelli che conosco meno, ma tra un Jeff Keith elettrico che rende onore al nome “Tesla” ed una band navigata lo show è assicurato. Il pubblico apprezza e un encore con Cumin’ Atcha Live lascia in bocca quella voglia di risentire presto la band americana.
Voci di corridoio raccontano poi che siano riusciti a “spegnere” Jeff Keith ben oltre le quattro di notte… Numeri Uno del primo giorno!

SET LIST

I Wanna Live
Hang Tough
Heaven’s Trail (No Way Out)
Mama’s Fool
Into the Now
MP3 (Too Much Technology)
Ricochet
What You Give
Love Song
Signs (Five Man Electrical Band cover)
Modern Day Cowboy
Little Suzi (Ph.D. cover)

Encore:

Cumin’ Atcha Live

GALLERIA FOTOGRAFICA DEL PRIMO GIORNO
gallery facebook – 1 maggio 2014 – DAY 1

GIORNO 2
2 maggio 2014

ADRENALINE RUSH

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Ci vogliono 5 secondi e due mosse di bacino della giovanissima Tave per fare tabula rasa dei cervelli maschili presenti nel parterre. La band è giovane e brava, i pezzi sembrano esserci come l’ottimo Change presente anche nella compilation ufficiale del festival, ma il voler puntare a tutti i costi su un certo esibizionismo da parte della loro frontwoman a cui manca ancora una certa esperienza un pò abbassa il livello generale… le possibilità sono sicuramente buone ma il gruppo ha ancora bisogno di un minimo di rodaggio in più.

Black N Blue
Change
Mellansnack
No No No
When We’re Gone
Generation Left Behind
Oh Yeah!
Hit You Like A Rock
Long Live Rock ‘n’ Roll (Rainbow cover)

MOON LAND (featuring Lenna Kuurmaa)

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La bella Lenna Kuurmaa si presanta sul palco in modo molto sobrio con pantaloni e maglioncino nero e occhialini da segretaria… basta poco però per innamorarsi della sua voce! I pezzi sono molto soft e anche quelli più rock melodici mostrano comuqnue sempre un lato molto intimista. Peccato per i suoni a volte un pò pasticciati della band di supporto, ma ammetto che uello che ho sentito mi ha ben disposto verso il primo lavoro dei Moon Land che vedrà la luce nei prossimi mesi.

L.R.S.

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La sorpresa del Festival. Ho letteralmente adorato il loro album ma ammetto che vederli su un palco per me era un pò un’incognita. Invece La Verdi si presenta sul palco scalzo e con una carica pazzesca con i suoi due gregari ufficiali, Josh Ramos e Michael Shotton veramente in stato di grazia. Soprattutto Ramos che con gli Hardline era semprato un pò più distante qui se la gioca alla grande con una prestazione superlativa. La Verdi che si emoziona e ringrazia più volte il pubblico poi fa veramente tenerezza e la sua esibizione è carica di sincera emozione. Ottima poi la prova del sempre più grande Alessandro Del Vecchio ,che sulle note di I’ve Got a Lot to Learn About Love dei The Storm strappa quasi una lacrima, e del bassista italiano Nic Mazzucconi.
Band promossa a pieni voti e una delle esibizioni migliori di tutto il festival, anche se l’aver escluso un pezzo come Almost Over You è un vero e proprio delitto.

SET LIST

Our Love to Stay
Livin 4 a Dream
Down to the Core
Universal Cry
I’ve Got a Lot to Learn About Love (The Storm cover)
Once Is Not Enough (Von Groove cover)
Knee Deep (21 Guns cover)

ECLIPSE

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Si fanno e ci fanno fare praticamente tutta l’esibizione fino all’encore in apnea. Non mollano un secondo, una carica fuori dal comune con un Erik Martensson veramente sugli scudi. I suoni non sono purtroppo perfettamente bilanciati ma il carisma della band sopperisce anche a questo. Martensson scende fra il pubblico durante l’esibizione (cosa che replicherà poi solo un certo Ted Poley) e carica la folla a mille. Un meritato encore con due pezzi quali About to Break e Breaking My Heart Again ci spara in vena l’ultima carica di adrenalina da parte del gruppo.

SET LIST

Wylde One
Ain’t Dead Yet
Wake Me Up
Battlegrounds
A Bitter Taste
Bleed & Scream
Under the Gun
S.O.S.

Encore

About to Break
Breaking My Heart Again

RED DRAGON CARTEL

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Il rivedere Jake E. Lee è già di per se una bella emozione, anche se ammetto che la sua esibizione non è propriamente per il sottoscritto al top. Purtroppo non sono riuscito ad apprezzare il primo lavoro firmato Red Dragon Cartel e così non parto già ben predisposto verso quest’esibizione.
Belle sicuramente le cover di Ozzy, ma sui pezzi firmati Badlands il buon Darren Smith non riesce a reggere il confronto e causa anche un pò di mancanza di feeling il tutto ne esce un pò fiacco e scontato. Sicuramente per il sottoscritto si poteva fare qualcosa di più.

The Ultimate Sin (Ozzy Osbourne cover)
Deceived
War Machine
High Wire (Badlands cover)
Shine On (Badlands cover)
Shout It Out
In a Dream (Badlands cover)
Rumblin’ Train (Badlands cover)
Sun Red Sun (Badlands cover)
Feeder

Encore

Bark at the Moon (Ozzy Osbourne cover)

PRETTY MAIDS

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Le belve Danesi prendono posizione e anche se Ronnie Atkins non è forse in un perfetto stato di grazia riescono comunque a portare sul palco uno spettacolo mostruoso. Si comprano il pubblico con una forza spaventosa ed una serie di power ballad da paura (Please Don’t Leave Me, Little Drops of Heaven). Il gruppo è di quelli rodati abituato a stare su un palco e si vede.
Forse una delle esibizioni più heavy che vedremo durante questo festival ma ammetto che li ho semplicemente adorati. Da rivedere al più presto.

SET LIST

Mother of All Lies
I See Ghosts
Final Day of Innocence
My Soul to Take
Yellow Rain
Rodeo
Please Don’t Leave Me (John Sykes cover)
Another Brick in the Wall Part 2 (Pink Floyd cover) (Segment)
I.N.V.U.
Nuclear Boomerang
Little Drops of Heaven
Fortuna Imperatrix Mundi (Carmina Burana) (Carl Orff song)
Back to Back
Red, Hot and Heavy

Encore

Future World
Sit on My Face (Monty Python song)

STRYPER

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Un cantato a tre voci, si sparano subito un hair metal d’annata e nel giro di 5 minuti hanno spazzato buona parte della concorrenza della giornata. Ancora una volta gli headliner dimostrano di essere i re della giornata. Il pubblico apprezza quello che gli Stryper sanno regalare, un concerto lungo, ben calibrato e con una set list più che azzeccata.
Tecnicamente mostruosi, Michael Sweet e compagni sono musicisti di un altro livello, verrebbe da dire, e scusatemi la battuta, Paradisiaci.
Letteralmente si comprano il pubblico con lanci di gadget, magliette e le immancabili Bibbie… Immensi!

Battle Hymn of the Republic
Sing-Along Song
Loud ‘N’ Clear
Reach Out
Calling on You
Free
More Than a Man
Legacy
No More Hell to Pay
Marching Into Battle
Breaking the Law (Judas Priest cover)
Shout It Out Loud (KISS cover)
All for One
Honestly
The Way
Soldiers Under Command

Encore

Abyss
To Hell With the Devil

GALLERIA FOTOGRAFICA DEL SECONDO GIORNO
gallery facebook – 2 maggio 2014 – DAY 2

GIORNO 3
3 maggio 2014

CRAZY LIXX

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Se il buon giorno si vede dal mattino, l’ultima giornata del Frontiers comincia con l’oro in bocca. I Crazy Lixx forti di un paio di nuovi innesti in line up riescono a scaldare il pubblico già parecchio numeroso (il terzo giorno è stato sicuramente quello con la maggiore affluenza) e a dare una bella sferzata sleaze fresca e adrenalinica alla giornata, tanto che alla fine il tutto ben si sposa anche con la prova non perfettissima alla voce di Danny Rexon, ma in fondo è giusto così, da un gruppo come i Crazy Lixx non sarebbe neanche corretto aspettarsi un’esecuzione perfetta e pulita.
Nota in chiusura per il chitarrista vero idolo della giornata che da rockstar navigata si farà beccare a farsi tirare a lucido lo “strumento” nei bagni del locale.

SET LIST

Rock and a Hard Place
Sympathy
Whiskey Tango Foxtrot
Lock Up Your Daughter
Riot Avenue
Blame It on Love
21 Til I Die
Heroes Are Forever

ISSA

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La valkiria norvegese riesce a stupirmi. Ammetto che non mi aspettavo molto dalla sua esibizione e di essere stato li dall’inizio più che altro per vedere nuovamente all’opera un chitarrista talentuoso come Mario Percudani con il resto dell’italianissima band a supporto di Issa (Alessandro Del Vecchio, Stefano Skool Scola, Alessandro Mori).
Invece mi sono dovuto ricredere, delle tre frontwoman che hanno calcato il palco del Live Club, Issa è stata quella che alla fine ha portato a casa l’esibizione migliore. Certo non siamo a livelli da strapparsi i capelli e all’inizio il pubblico è abbastanza freddino nei suoi confronti, ma va detto che alla fine anche quest’ultimo sembra essersi fatto in parte ammaliare dalla bionda Issa.

SET LIST

Dream On
Looking for Love
Angels Crying
Invincible
I’m Alive
Can’t Stop

JEFF SCOTT SOTO

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Se con i W.E.T. mi era sembrato un minimo sottotono con la sua esibizione solista il ragazzone Jeff Scott Soto si prenderà una rivincita clamorosa. Forte di una band al seguito da applausi (Jorge Salan alla chitarra, David Z al basso, BJ cori, tastiere e chitarre e Edu Cominato alla batteria) lo show che Soto saprà regalare è da manuale.
Una carica sul palco che non ha eguali, il non più giovanissimo Jeff Scott Soto, letteralmente si beve il tantissimo pubblico accorso per seguirlo… tripudio della folla quando parte il medley dei Talisman e momento da incorniciare quando con un bel “Vaffanc…” (in perfetto italiano) in direzione di Mario De Riso (Frontiers Records) che gli intimava di smettere che il tempo a sua disposizione era ormai finito Jeff attacca con la finale Stand Up And Shout tra il pubblico in delirio.

SET LIST

Intro
Take U Down
21st Century
Damage Control
Believe in Me (First live performance since 2005)
Look Inside Your Heart (with Joel Hoekstra)
Soul Divine
Holding On (First live performance since 2009)
Eyes of Love
Break Your Chains / Day By Day / Give Me a Sign / Colour My XTC / Dangerous / Just Between Us / Mysterious (This Time It’s Serious) / Frozen / Crazy (Talisman medley)
I’ll Be Waiting (Talisman song)

Encore

Stand Up (Steel Dragon song)

JOHN WAITE

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Dopo la carica di Soto scende in campo l’eleganza e la classe di un personaggio quale John Waite. Non poteva essere altrimenti ma John si aggiudica sicuramente la palma per il “momento più intenso ed emozionante del Festival” quando con praticamente tutto il pubblico a seguito piazza una When I See You Smile a cappella che toglie letteralmente il fiato.
La scaletta non è lunghissima ma è ben studiata toccando tutti i punti della carriera del grande vocalist, dai The Babys, Bad English fino alla sua hit più famosa Missing You. Voce splendida, sarà sicuramente un delle migliori performance vocali del Frontiers, John Waite dona letteralmente al pubblico una prestazione vibrante e sentita che si conclude con una cover quale Whole Lotta Love su cui si fa apprezzare particolarmente il bravissimo chitarrista Keri Kelli (ex Alice Cooper)

Change
Back On My Feet Again
Rough And Tumbel
When I See You Smile
Saturday Night
Everythime I Think Of You
The Best Of What I Got
Missing You
Head First
Whole Lotta Love (Led Zeppelin cover)

DANGER DANGER

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Se la maggior parte della gente che ho visto al festival aveva magliette dei Danger Danger e se artisti stranieri di altre band erano li per vedere i Danger Danger come il chitarrista dei Bai Bang (e qui mi permetto di aprire una piccola parentesi, felice di aver visto tra il pubblico veramente tanti artisti nostrani come Zorro (Charming Grace, Shining Line), Dave Rox (Wheels Of Fire, Charming Grace), Cris e Dave (Soul Seller), Bruno Kraler (Laneslide, Brunorock), Steve Bucci (soul Seller), Douglas R Docker (Docker’s Guild), Stefano Lionetti (Lionville), Michele Luppi, Giulio Garghentini, Simone Falovo (Elektradrive) e spero di non aver dimenticato nessuno…), qualcosa vorrà pur ben dire!
Infati, pur se con qualche guaio tecnico sul palco e forse una forma non perfettissima delle band, i Danger Danger escono da questo live come degli assoluti vincitori. Spettacolari, la party band per antonomasia con un Ted Poley a gestire i giochi in maniera stellare. Piazzano subito una tripletta vincente quale “America”, “Boys Will Be Boys” e “Hearts On The Highway” e da qui sarà una cavalcanta con il sorriso sulle labbra fino alla fine!

SET LIST

Rock America
Boys Will Be Boys
Hearts on the Highway
Don’t Blame It on Love
Bang Bang
Beat the Bullet
I Still Think About You
Crazy Nites
Monkey Business
Naughty Naughty

WINGER

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Con una squadra come Kip Winger, Reb Beach e Rod Morgenstein ci si aspetta grandissime cose, ma purtroppo almeno nel mio caso, per via di un suono molto duro e pesante nella prima fase e di un Kip Winger a tratti quasi scazzato non vedo il live dei Winger riuscire a prendere il volo tanto che con il senno di poi avrei forse preferito i bravissimi Danger Danger invertiti come posizione in scaletta con i Winger.
Niente da dire sul piano tecnico, musicisti di un altro pianeta, ma se l’unico brivido l’ho provato solo su Miles Away qualcosa vorrà pur dire…

SET LIST

Midnight Driver of a Love Machine
Madalaine
Hungry
Pull Me Under
Blind Revolution Mad
Down Incognito
Guitar Solo
Rat Race
Deal With the Devil
Stone Cold Killer
Miles Away
Headed for a Heartbreak
Can’t Get Enuff
Easy Come Easy Go
Guitar Solo (Reb Beach)
You Are the Saint, I Am the Sinner
Seventeen

NIGHT RANGER

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Tra gli Artisti saliti sul palco i Night Ranger senza ombra di dubbio sono stati i Vincitori Assoluti! Se fin’ora avevamo visto 20 spettacoli di alto livello con la salita sul palco di queste vere e proprie leggende il livello raggiunge un punto ineguagliabile.
Cinque minuti prima di salire sul palco guardando il pubblico si vedevano visibilmente i segni di tre giorni si di grandissima musica ma fisicamente distruttivi. Bene, 5 minuti dopo che la band ha attaccato con le note di Touch of Madness è come se una cura miracolosa fosse scesa dal cielo e la folla ha ritrovato una vitalità insperata. Certo che anche sul palco in quanto a cure miracolose non scherzano, gli arzilli giovanotti hanno una carica micidiale e sul palco sembrano ragazzini ma con quarant’anni di show sulle spalle che pesano come un macigno. Non ce n’è per nessuno, Jack Blades salta come una molla, le due chitarre Joel Hoeckstra e Brad Gillis si seguono e rincorrono come solo chi da anni condivide lo stesso palco può sperare di poter fare.
Su High Enough, cover dei Damn Yankees) quando si è alzato un boatro tra il pubblico ho temuto che il Live Club potesse venire scoperchiato. Notevole anche l’apporto vocale di Kelly Keagy (batteria) che delizia le nostre orecchie con la sua voce su Sentimental Street e Sister Christian.
Concerto semplicemente unico ed indimenticabile.

SET LIST

You Shook Me All Night Long
Touch of Madness
Sing Me Away
Lay It On Me
Sentimental Street
Coming of Age (Damn Yankees cover)
The Secret of My Success
High Road
Eddie’s Comin’ Out Tonight
High Enough (Damn Yankees cover)
Goodbye
Four in the Morning
When You Close Your Eyes
Don’t Tell Me You Love Me (w/snippet of “Highway Star”)

Encore

Sister Christian
(You Can Still) Rock in America

GALLERIA FOTOGRAFICA DEL TERZO GIORNO
gallery facebook – 3 maggio 2014 – DAY 3

IN CONCLUSIONE

Frontiers Rock Festival… per tre giorni abbiamo vissuto un sogno fatto di musica, emozioni e tanti momenti indimenticabili! La cosa bella però è che non è stato un sogno, era tutta realtà.
Ancora complimenti a tutti quelli che hanno lavorato alla riuscita di un Evento così memorabile!

GALLERY FOTOGRAFICHE FACEBOOK

1 maggio 2014 – DAY 1
2 maggio 2014 – DAY 2
3 maggio 2014 – DAY 3
1-2-3 maggio 2014 – Scatti dal Festival… Artisti, Amici e altro…

© 2014, Denis Abello. All rights reserved.

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