LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

85/100

Video

Pubblicità

Degreed – We Don’t Belong – recensione

16 Settembre 2013 8 Commenti Denis Abello

genere: Modern Rock
anno: 2013
etichetta: AOR Records

Tracklist:

01. Black Cat *
02. What If
03. In For the Ride *
04. Inside of Me *
05. Follow Her Home *
06. Blind Hearted *
07. Here I Am
08. Access Denied *
09. Coming Home
10. We Don't Belong *

* migliori canzoni

Formazione:

Robin Ericsson - voce e basso,
Mats Ericsson – batteria,
Micke Jansson – tastiere,
Jesper Adefelt - chitarre e cori
Daniel Johansson - chitarre e cori

 

Alzi la mano chi si ricorda dove avevamo lasciato i Degreed… vedo volti perplessi e imbarazzati come a voler dire “e chi sono sti Degreed”??? Bene, facciamo un veloce ricapitolo delle puntate precedenti. I Degreed nascono nel 2005 nella ormai ben nota fucina di talenti Svedesi e nel 2010 si accasano con la Melodic rock Records per dare alle stampe il buon Life, Love, Loss (qui la recensione), album dalle indubbie qualità che però purtroppo non riesce a lasciare un segno indelebile del suo passaggio.
Come dicevamo il debutto segna un buon inizio per il gruppo ma, perchè un ma c’è, lascia qualche perplessità sullo stile seguito dalla band, con quel suo AOR / Melodic Rock intriso di fin troppe influenze esterne che non riescono a dare un’identità precisa ai Degreed… e questo insieme ad una promozione non proprio delle migliori segnano forse l’indifferenza un pò generale con cui viene accolto Life, Love, Loss.
2013, nuova label, la AOR Records, che per quanto giovane sembra intenzionata ad imporsi con un buon e professionale lavoro, nuovo album We Don’t Belong e un nuovo stile che se potrebbe lasciare un pò di amaro in bocca a chi li aveva conosciuti con il precedente lavoro, sicuramente segna una netta presa di posizione ed un netto passo avanti per i Degreed.

Parlavamo di un nuovo stile musicale intrapreso dalla band, ma forse è meglio parlare di un maggiore e più preciso orientamento stilistico rispetto al loro debutto, ed ora si può parlare di un “modern melodic rock” a tutto tondo che segue 9 di 10 pezzi dell’album.
Infatti si parte subito con Black Cat, unica “anomalia” di questo We Don’t Belong, potente, graffiante, sferzante con una prova “cattiva” (ma in senso buono) della band che farebbe presagire ad un album più duro e rabbioso di quanto ci aspetterà successivamente. Comunque un ottimo inizio, la band sembra molto più matura con una migliore amalgama tra i componenti, la voce di Robin Ericsson più carica e meglio bilanciata ed il pezzo pur nella sua cattiveria e mostrando un tratto nettamente moderno nel suono grazie a quel suo refrain melodico riesce a catturare anche l’attenzione del sottoscritto solitamente poco avvezzo a suoni “duri e cattivi”. 😉
Si iniziano a smorzare i toni su What If e si rientra più nei ranghi di quello che ci aspetterà in questo We Don’t Belong. Un’ottima unione di melodia, cori e voce tipici del rock melodico si uniscono ad un sound dal tratto moderno e tipico di molte band modern rock americaneggianti.
Se What If faceva presagire quanto di buono stavano tenendo in caldo i Degreed è con In For The Ride, Inside of Me e le ottime Follow Her Home e Blinded Hearted che il gruppo esalta con una serie di pezzi in grado di portare il livello veramente in alto e mostrando come il gruppo sia in grado di mostrare un rock melodico di notevole fattura con una produzione ed uno stile come già detto in precedenza degna dei migliori atti di rock moderno attuale. Da ascoltare i cambi di tempo, le incursioni delle tastiere e le variazioni di tonalità della voce di Robin in Blinded Hearted per capire chiaramente il concetto!
La seconda parte dell’album non cambia e lo stile resta quello che abbiamo apprezzato finora e su tutti i pezzi si fa notare Access Denied in cui si mescolano agevolmente tastiere dallo spirito AOR anni ’80 con un suono nettamente più attuale. Dei due atti conclusivi da citare sicuramente la bella ed intensa We Don’t Belong, unica vera ballata del lotto proposto dal gruppo svedese che ancora una volta riesce a mescolare quelli che sono i clichè dettati da un rock melodico rivisto in chiave attualizzata.

IN CONCLUSIONE

Forse al momento questo We Don’t Belong dei Degreed può essere considerato come la migliore espressione di Rock Melodico Moderno. Il gruppo raggiunge una notevole maturità artistica che gli permettere di fondere alla perfezione gli stilemi classici del nostro amato genere con una produzione ed un taglio del suono moderno ed accattivante.
L’unico piccolo appunto che si può fare è una certa monotonia che inizia a farsi sentire nella seconda parte del lavoro, ma che è comunque ben ripagata e bilanciata da quanto il gruppo riesce a mettere in tavola con i primi 6 pezzi, forse avessero osato nella parte centrale con un pezzo un pò più particolare il tutto ne avrebbe giovato ma già così quanto proposto è sicuramente di alto valore.
Uno degli album più interessanti dell’anno!

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

Print Friendly, PDF & Email

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

8
0
Would love your thoughts, please comment.x