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Recensione

83/100

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Degreed – Life, Love, Loss – recensione

07 Dicembre 2010 Comment Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2010
etichetta: MelodicRock records

Tracklist:

01. B.O.D.
02. Arms Of Misery *
03. A Little Bit
04. Captured By The Moment *
05. Just Imagine *
06. Story Of Life
07. Human Being
08. Colour Me *
09. Catch The Feeling
10. Keep Me Alive *
11. My Fall
12. By Your Side

* migliori canzoni

Formazione:

Robin Ericsson: voce
Daniel Johansson: chitarra
Jesper Adefelt: chitarra
Mats Ericsson: batteria
Micke Jansson: tastiere

 

Arriva dalla Svezia l’hard rock melodico dei Deegred. In realtà parlare di hard rock melodico è riduttivo nel loro caso, ci troviamo infatti tra le mani un album con influenze anche Aor e a tratti Progressive/Alternative. Non è facile quindi inquadrare il loro stile.
Pur essendo nuovi e presentandosi per la prima volta sul panorama mondiale grazie all’etichetta MelodicRock Records i Degreed sono una band che può già vantare una certa esperienza, essendo nati nel 2005 e avendo partecipato nel 2006 a varie competition musicali.
La loro definitiva maturazione musicale si avrà però solo nel 2007 con l’entrata nella formazione del tastierista Micke Jansson che darà nuova forma al loro sound.
Avviciniamoci quindi a questo loro primo lavoro con la speranza che il loro misto di stili possa essere un loro punto di forza forza e non il loro punto debole.

LE CANZONI

Si parte con B.O.D. in cui ad un sottofondo molto Hard Rock si contappone una tastiera distorta prima che si insinui nella melodia la voce di Robin Ericsson. La canzone offre subito un buono spunto, ma avendo sentito prima la versione acustica di questo pezzo non riesco ad apprezzarlo appieno in questa versione ad un primo ascolto, il giudizio generale migliora però nettamente con i successivi ascolti.
Bella la tastiera ed il ritmo spinto, ma meno pesante di B.O.D., che contraddistingue la successiva Arms of Misery. Anche questa mi era capitato di ascoltarla già in versione acustica in cui si rivelava però abbastanza banale. In questa versione invece il pezzo acquista una sua forma riuscita e di forte appeal grazie anche al suono a tratti cupo della chitarra che si bilancia però con l’intonazione vocale e i giochi di tastiere più solari.
La cattiveria di a Little Bit serve più che altro ad introdurci alla sconvolgente ma riuscita cover di Capture By The Moment di Steve Perry. La band da nuova vita a questo pezzo ed è sicuramente da lodare il risultato finale, però nel mio cuore questa canzone resta indissolubilmente legata alla voce di Perry… non me ne vogliano i Degreed. 😉
Cattura il ritmo di Just Imagine in cui la voce gioca sulle corde della chitarra donando una notevole forza al ritornello, un bel risultato. Stessa cosa si potrebbe dire di Story of Life, anche se qui il ritmo e la voce si fanno più tirati.
Si cambia completamente con Human Being con il suo giro di chitarra inizialmente scanzonato e la sua voce distorta, particolare… forse troppo!
Tastiera nettamente Aor per la successiva Colour Me. Altro bel lavoro di chitarra e tastiera e veramente splendido il cambio di tempo vocale prima di entrare nel ritornello, che dire di più, mi è piaciuta!
Particolare Catch The Feling, anche qui il suono è molto ricercato e ad elementi di puro aor (le tastiere ed il ritorneloo) si unisce un ritmo tirato semi hard rock che dimostra comunque la vena creativa e la bravura di tutta la formazione. Bravura che si conferma nella successiva Keep Me Alive che dopo un inizio un pò anonimo trova una sua personalità grazie alla bella prova vocale di Robin Ericsson ed alla presa del ritornello.
My Fall non mi ha invece particolarmente inpressionato, quasi progressive nello stile iniziale migliora con l’andare del pezzo ma non raggiunge il livello di altri pezzi di quest’album comunque molto valido.
In un album in cui il ritmo è sempre molto veloce mancava un lento ed ecco che quindi non posso che apprezzare la scelta di inserire un pezzo molto intenso in chiusura in cui la voce si combina con il solo piano creando un’atmosfera ovattata. Anche se sinceramente By Your Side alla fine risulta un pò noioso…

IN CONCLUSIONE

Un album tutto sommato riuscito, sicuramente molto particolare e con sonorità molto ricercate. Il rischio di creare qualcosa di poco omogeneo secondo me era molto alto, ma i Degreed hanno dimostrato di avere comunque un buon talento ed un ottimo “orecchio“.
Tutti i pezzi risultano molto gradevoli, anche se sicuramente ci vuole più di un ascolto per poter assimilare il loro sound, ma non c’è dubbio che comunque questa si rivela una delle band più originali di questi ultimi tempi.
Qua e la si nota qualche calo di stile, su tutti la conclusiva By Your Site, lento trito e ritrito, ma per il resto ci sono alcuni punti di vera eccellenza, compresa la bella versione di Capture By The Moment. In definitiva i Degreed saranno sicuramente da tenere sotto controllo negli anni a venire, per ora però possiamo iniziare a goderci questo loro riuscito debutto.

© 2010 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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