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Recensione

65/100

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Wig Wam – Wall Street – Recensione

28 Aprile 2013 7 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock Melodico
anno: 2012
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01.Wall Street
02.OMG! (Wish I Had A Gun)
03.Victory Is Sweet
04.The Bigger The Better
05.Bleeding Daylight
06.Tides Will Turn
07.Wrong Can Feel So Right
08.One Million Enemies
09.Try My Body On
10.Natural High
11.Things Money Can't Buy

Formazione:

Glam (Åge Sten Nilsen) — voce
Teeny (Trond Holter) — chitarra
Flash (Bernt Jansen) — basso
Sporty (Øystein Andersen) — batteria

 

 

A due anni di distanza dall’ultimo full lenght Non Stop Rock N Roll ecco ritornare la glam band norvegese Wig Wam con il nuovo Wall Street. Sempre sotto la nostrana Frontiers Records i quattro ragazzi capitanati da Glam alla voce, Tenny alla chitarra, Flash al basso e Sporty alla batteria sembrano ricercare nuovi temi e già a partire dal titolo dell’album capiamo la svolta a livello di testi. Purtroppo anche il lato musicale ha una sterzata sonora, ma verso il basso e sembra proprio che si sia voluto acquisire un sound ai limiti del pop-rock cercando di ampliare la fetta di pubblico che già avevano.

Peccato perchè la titletrack Wall Street parte col piede giusto, col suo refrain accattivante, il suo hard rock frizzante anche se molto più “maturo” rispetto al passato. OMG!(Wish I Had A Gun) lascia ancora il segno col suo ritornello fresco che si stampa subito in testa e la chitarra spumeggiante. Fino a questo punto tutto ok, il marchio “Wig Wam” funziona alla perfezione, se non fosse che dalla terza traccia, Victory Is Sweet, l’album cambia completamente volto; un sound irriconoscibile,lento, un refrain quasi gothic… subito penso ad un passo falso e fortunatamente la seguente The Bigger The Better ci riporta su binari più rock con una canzone devota ai Def Leppard, ma che sa poco di Wig Wam. Bleeding Daylight è anonima col suo riff ripetitivo e si risolleva solo nel refrain. Tides Will Turn è la ballad; pianoforte e voce iniziali a cui si aggiungono una delicata batteria,il basso in primo piano e un melodicissimo assolo. Un bel pezzo. Wrong Can Feel So Right e One Million Enemies ricadono nell’anonimato, la prima col suo pop-rock leggero la seconda con inserti di synth inutili, finendo per essere poco incisive e superflue. Finalmente Try My Body On risveglia gli animi col suo hard rock trascinante, delle gran chitarre e un ritornello anni ’80 esplosivo. Natural High è una buona canzone e niente di più mentre la conclusiva Things Money Can’t Buy è tutto quello che non ci saremmo aspettati dai Wig Wam, una canzone solo strumentale, che risulta gradevole ma che farà storcere il naso ai fan.

IN CONCLUSIONE:

Il quinto lavoro dei Wig Wam non riesce a convincere fino in fondo. Troppi brani senza mordente e dal sound troppo diverso rispetto a come ci avevano abituato. Voluto cambio di sound o passo falso? Solo il prossimo lavoro potrà darci la risposta.

 

© 2013 – 2022, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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