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Recensione

76/100

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BlancaWhite – Resurgence of Rock – Recensione

02 Febbraio 2012 Comment Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: /

Tracklist:

01. Resurgence of Rock *
02. One For The Ages
03. Your Boyfriend Is Lame
04. Take Me Back
05. Livin' It Up (In A Mexican Bar) *
06. Still Turnin' Heads
07. Another Hotel Bar *
08. Hundred Years War *
09. Woman Side / Famous Last Chords

* migliori canzoni

Ospiti:

Paul Shortino - voce
Terry Ilous - voce
Lorraine Lewis - voce
Jeff Paris - voce

Contatti:

http://resurgenceofrock.coM

 

Con il coraggioso presupposto di voler far definitivamente rinascere il rock soprattutto a livello mediatico, il disco d’esordio del progetto musicale BlancaWhite , inititolato Resurgence of Rock e figlio delle menti di Ken Savage e dei fratelli Austin e Rick Schell, cerca di mettere in secondo piano gran parte delle uscite discografiche di quest’anno proponendo una formazione di cantanti davvero sopra la media. Parliamo infatti delle voci di storici talenti del calibro di Paul Shortino (Quiet Riot, Rough Cutt e King Kobra), Terry Ilous (XYZ e Great White), Lorraine Lewis (Femme Fatale e L.A. Nookie) e Jeff Paris (Cinderella, Vixen, Slash e Keb Mo).

 

Il risultato è un disco certamente valido ma che presenta però alcuni aspetti negativi. Interessente è il sound, che appare efficace nel riproporre quel certo tipo di sonorità tipico degli anni a cavallo tra i ’70s e gli ’80s, e in particolare di realtà quali Led Zeppelin o Van Halen. Il pollice rimane rivolto verso l’alto anche per la prestazione vocale degli illustri cantanti coinvolti, che appaiono come la vera e propria marcia in più del disco. E’ infatti un vero piacere per le orecchie sentire Shortino, Ilous, Paris e la Lewis (e lei è già un piacere solo risentirla, visto che era sparita dalle scene da un po’ di tempo..) in un così notevole stato di forma e così a loro agio con i brani e con la loro interpretazione. Il songwriting però è un po’ troppo omogeneo e, se da un lato abbiamo sottolineato l’interessante proposta stilistica e la capacità di mettersi al servizio delle voci, dall’altro dobbiamo constatare una eccessiva omogeneità dei brani e una certa inesperienza degli autori Ken Savage e Austin e Rick Schell in fase di scrittura. Le composizioni sono infatti buone (se non molto buone) se considerate come partorite da un progetto all’esordio assoluto, ma non ancora del tutto all’altezza di quello che magari ci poteva aspettare viste le enormi premesse.

A fine ascolto il lotto di brani si rivelerà comunque di qualità in ogni sua singola traccia. Di certo a tenere alta la bandiera c’è l’ottima opener omonima Resurgence of Rock, nettamente il brano migliore del lotto e vero proprio anatema dello spirito rock. Bene anche la spensieratezza della quinta Livin’ It Up (In A Mexican Bar) e le finali Another Hotel Bar e Hundred Years War, con quest’ultima soprattutto che si presenta come una sorta di ballad accellerata ed è forte di una straordinaria prestazione vocale della Lewis e di un ottimo lavoro di chitarre, che la portano di fatto ai livelli dell’esaltante apertura.

IN CONCLUSIONE

Resurgence of Rock è forse un disco meno maturo di quanto si ci potesse aspettare e questo tende a spiazzare un po’ l’ascoltatore. Pecca soprattutto di eccessiva omogeneità nei suoi brani e di un songwriting valido ma non ancora eccezionale. A suo favore ha però i tanti rimandi al passato e lo spirito divertito e genuino che traspare dalle ottime prestazioni dei suoi musicisti, oltre che la interessante idea di fondo di voler ridare vita a certe sonorità ultimamente un po’ troppo in disuso. Non credo che ancora sia un album che possa dare la svolta sperata al mercato discografico, riportando il rock agli antichi fasti, come magari si poteva pensare dalle iniziali dichiarazioni, però certamente contiene un 45 minuti di musica di alto livello e dall’ascolto piacevole. Come sempre, non vi resta che provare..

© 2012 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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