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Recensione

85/100

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Skill in Veins – Skill in Veins – recensione

26 Dicembre 2010 8 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2010
etichetta: Avenue of Allies

Tracklist:

01. Can't Ride My Soul *
02. Skulls On The Way
03. Youth Times
04. I'm Living My Life *
05. Sick Mind
06. You're Doing It Again *
07. Just One Drink *
08. Don't Need You To Cry *
09. The Way Out
10. We Don't Cry
11. We Don't Believe In Fables

* migliori canzoni

Formazione:

Gabriele Gozzi: voce
Andrea "Andream" Lanza: chitarra
Nik Mazzucconi: basso
Francesco Jovino: batteria
Marco Simoncelli: armonica in Just One Drink

 

Già la bella copertina ci anticipa la qualità che circonda quest’album, con il tatuaggio Skill in Veins che fa mostra di se sulla schiena di una bella ragazza.
Sfogliando il booklet tutto ci fa presagire di trovarci di fronte ad una mega produzione hard rock di stampo americano.
Invece la sorpresa arriva proprio dallo scoprire che gli Skill in Veins altro non sono che una sorta di super band nostrana nata dalla mente del giovane chitarrista Andrea Lanza a cui si sono uniti per quest’occasione la voce di Gabriele Gozzi (Markonee), Francesco Jovino alla batteria (UDO, Edge of Forever) e Nik Mazzucconi al Basso.
Se proprio vogliamo chiudere il cerchio non possiamo non dire che anche questo progetto porta il marchio di Alessandro Del Vecchio che al solito dona un segno di “grande qualità” che sembra seguire tutto ciò in cui il cantante degli Edge of Forever mette lo zampino.
Ok, ora che abbiamo appurato che il contorno è da grandi numeri, non ci resta che scoprire se anche il resto sarà all’altezza.

LE CANZONI

hey, ma cos’è questo suono da demo… non ho ancora fatto in tempo a dirlo che gli Skill in Veins esplodono nei miei timpani con i riff velocissimi e la batteria rombante di Can’t Ride My Soul. Il suo inizio però è veramente e volutamente smorzato e da demo song, ma bastano pochi secondi perchè il pezzo si lanci in tutta la sua potenza… non posso che lodare questa scelta, un fantastico inizio che inoltre ci da subito la possibilità di apprezzare anche la scelta di Gabriele Gozzi alla voce.
Cattivissima in ogni singola nota ed in ogni singola parola arriva Skulls On The Way… se già vi sentite in rotta con il mondo forse è il caso che saltiate direttamente al prossimo pezzo… 😉 ricordatevi però che rischierete di perdervi il primo solo di Andrea Lanza da paura…
Youth Time non molla il tiro e con gli altri due pezzi che l’hanno preceduto varrebbe già da solo l’acquisto del disco per tutti quelli che vivono a pane e rock! Se si continua così a fine ascolto avrò bisogno di un nuovo impianto audio!!!
Gli Skill in Veins sembrano ascoltarmi ed ecco che entra delicatamente la chitarra acustica che accompagna le prime strofe di I’m Living My Life. Ed anche quando si fa strada la chitarra elettrica continua ad inebriarci il senso di speranza che permea tutto il pezzo. In assoluto una delle possibili hit di questo album e che ben avrebbe figurato come ballata nell’album di debutto degli Skid Row.
Sick Mind risulta invece per me fin troppo forte, ma attenzione, questo è solo un parere personale… per il resto il pezzo è confezionato con la stessa cura riservata al resto del disco e la batteria è veramente da urlo!
Esaltante il giro di chitarra che annuncia You’re Doing It Again, ma indubbiamente è tutto il pezzo ad essere semplicemente esaltante. Dal ritmo donato dal basso all’assolo di chitarra per arrivare alle doppie voci ed al grandioso ritornello strappa capelli… un capolavoro da ascoltare a tutto volume.
Arrivati a questo punto è doveroso un momento di pausa. Quindi prendiamoci vicino il nostro fidato amico “Jack” (ma c’è chi lo chiama Daniels 😉 ) e poi ripartiamo con l’ascolto di Just One Drink. Con quest’accoppiata è impossibile non ritrovarsi mentalmente (e non solo) ubriachi e spersi nel Tennessee… bella infatti la caratterizzazione southern donata dall’armonica dell’ospite Marco Simoncelli ed il senso di ubriacatura mistica a cui contribuisce tutta la band!
Arriviamo così al secondo pezzo più melodico dell’album con Don’t Need You to Cry ed anche in questo caso non posso non notare come gli Skill In Veins riescano su pezzi di questo genere ad essere veramente incisivi e a mostrare una maturità notevole.
Basso sopraffino quello che tesse le note di The Way Out ed in cui il compito di rifinire il tutto viene lasciato alla solita impressionante chitarra. Perchè ho come l’impressione che nei cori del pezzo faccia anche, seppur in modo fugace, l’apparizione della voce di Alessandro del Vecchio? Non è segnato nel booklet per cui potrei sbagliarmi… 🙂
Seguono due pezzi all’insegna dell’hard rock più puro grazie a We Don’t Cry e We Don’t Believe in Fables. Niente da aggiungere se non che ci troviamo di fronte ad altri due riusciti esempi delle qualità messe in campo dagli Skill in Veins. Tra i due risulta sicuramente più particolare We Don’t Believe in Fables con quell’alone esotico che ne caratterizza l’intro.

IN CONCLUSIONE

Skill in Veins, e di abilità nelle vene Andrea Lanza e Company ne hanno parecchia e con questo loro debutto l’hanno ampiamente dimostrato.
Un hard rock sanguigno e dal sapore ruvido confezionato però come un abito di alta sartoria. Le canzoni sono belle e catturano l’attenzione, i suoni potenti e graffianti al punto giusto e tutti i pezzi si attestano sullo stesso livello qualitativo nettamente elevato.
Parere personale, ma forse avrei preferito alcuni pezzi melodici in più per raggiungere il massimo livello di godibilità ;-), ma in ogni caso non posso non ritenermi più che soddisfatto da questo loro debutto.
Un altro gruppo partorito dalla vena rock sempre più pulsante nel nostro bel paese e pronta a pompare direttamente un bel pò di musica di qualità dritta dritta al centro del nosto cuore Rockettaro! Un acquisto consigliato a tutti gli amanti dell’Hard Rock più puro.

© 2010 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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