AOR: i dettagli di “The Colours Of L.A.”

thecoloursoflaIl prossimo cd degli AOR (progetto fondato da Frédéric Slama) intitolato “The Colours Of L.A.” sarà disponibile a partire dal 27 Gennaio tramite la Aor Record Boulevard.

Ricordiamo che, come d’abitudine, anche questo “The Colours Of L.A.” conterrà diverse collaborazioni di artisti di grande fama nel mondo del rock melodico come Tommy Denander, Philip Bardowell, David Foster, Steve Lukather, Jerry Hludzi, Joey Summer, Christian Tolle, Randy Goodrum, Steve Newman, Joe Pasquale, Michael Thompson, Rick Riso, Bill Champlin, David Diggs, Bruno Levesque, Michael Landau, David Williams, Vinnie Colaiuta, Brandon Fields…

Chris Ousey: i dettagli di Rhyme & Reason

chrisouseyrhymeRhyme & Reason, il tanto atteso debutto solista di Chris Ousey (Heartland/The distance/Virginia Wolf), uscirà in tutta Europa l’11 Novembre tramite Escape Music.

Tracklist:
1 – Mother of Invention
2 – Motivation
3 – To Break a Heart
4 – Bleeding heart
5 – A Chemical high
6 – Give me Shelter
7 – The Reason Why
8 – Any Other day
9 – Don’t Wanna Dance
10 – Watch this space
11 – By any Other name
12 – A Natural Law.

Tutte le canzoni sono state scritte da Chris Ousey e Tommy Denander. Prodotto e Mixato da Mike Slamer. Co-prodotto da Tommy Denander.

La band: Chris Ousey – Voce; Mike Slamer – Chitarre e Tastiere (City Boy/Streets/Seventh Key/Steelhouse Lane); Tommy Denander – Chitarre e Tastiere (Radioactive/Robin Beck/Spin Gallery); Neil Murray – Basso (Whitesnake/Gary Moore); Gregg Bisonette – Batteria (Dave Lee Roth/Ringo Starr); Billy Trudel e Kristoffer Lagerström – Cori.

AOR: finite le registrazioni di “The Colours of L.A.”

aorslamaDirettamente dal suo profilo Facebook apprendiamo che Frédéric Slama ha appena concluso, insieme a Tommy Denander, le registrazioni del prossimo album degli AOR dal titolo “The Colours Of L.A”.

Come ormai d’abitudine, anche questo nuovo album includerà tante e famose collaborazioni di artisti di grande fama nel mondo del rock melodico.

Ecco alcuni dei musicisti che saranno presenti su “The Colours Of L.A.”:

Philip Bardowell, David Foster, Steve Lukather, Jerry Hludzik, Joey Summer, Christian Tolle, Randy Goodrum, Steve Newman, Joe Pasquale, Michael Thompson, Rick Riso, Bill Champlin, David Diggs, Bruno Levesque, Michael Landau, David Williams, Vinnie Colaiuta, Brandon Fields

Continuate a seguirci per ulteriori dettagli al riguardo…

Lionville – Lionville – Recensione

I Lionville non sono altro che il nuovo progetto in cui la Avenue of Allies del grande Gregor Klee ha puntato molte delle sue scommesse in ambito AOR. Dietro questo curioso monicker si cela un talento anzi, dei talenti tutti italiani che rispondono al nome di Stefano Lionetti e suo fratello Alessandro Lionetti (in veste di produttore esecutivo). I due fratelli, guidati da una passione sfrenata per l’Aor appunto, che ha avuto il suo culmine nei gloriosi anni ottanta e che ultimamente sta riscoprendo una rinascita e una rifioritura grazie alla linfa preziosa delle nuove leve (in aggiunta alle band storiche), hanno pensato bene di chiedere l’aiuto alla struttura portante degli Shining Line (altro super progetto ITALIANO di qualità sopraffina uscito nel 2010 e di cui potete leggere qui la recensione) primo fra tutti il suo creatore Pierpaolo “Zorro11” Monti in veste anche qui di batterista, seguito da Mario Percudani (HungryHeart, Shining Line…) e Andrea Maddalone (Jon Anderson, Zucchero…) alle chitarre, Amos Monti (altro membro Shining Line) e Anna Portalupi (Skill In Veins ecc.) al basso e dall’ormai iperattivo Alessandro Del Vecchio come tastierista e produttore. Mancava da scegliere soltanto il singer, e stavolta si è deciso di puntare su un cantante unico in tutte le tracce piuttosto che varie guest stars che si alternavano come negli Shining Line e la scelta è caduta su Lars Säfsund, giovane promessa del panorama melodico scandinavo che ha già dimostrato tutta la sua bravura nel debutto stratosferico dei Work Of Art nel 2008. Lars canta da solista su quasi tutte le canzoni affiancato di tanto in tanto al microfono da Stefano Lionetti in vari duetti, nonostante quest’ultimo si soffermi più che altro ai cori e a qualche incursione alla chitarra. Se ancora tutto questo non vi sembra abbastanza vi basti sapere che al disco hanno collaborato grandi nomi della scena rock melodica come Richard MarxBruce Gaitsch (Richard Marx, Chicago ecc…), Tommy Denander, Sven Larsson (Street Talk), Arabella Vitanc (Alyson Avenue) ed Eric Martensson (Eclipse, W.E.T.). La parte fondamentale però quando si parla di un album musicale sono le canzoni di cui esso è composto per cui tuffiamoci in questo vortice incredibile.
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Reece Kronlund – Solid in arrivo il 24 giugno

Reece Kronlund - SolidNuovo progetto che vede coinvolta la vibrante voce rock di David Reece (ex Accept, Bangalore Choir) ed il produttore e chitarrista svedese Martin Kronlund (Gypsy Rose, Dogface)

Il frutto di questa loro prima collaborazione prende il nome di Solid e vedrà la luce il 24 giugno via Aor Heaven. L’alum si preannuncia come un riuscito mix di Hard Rock e Metal melodico e può vantare oltre a Reece e Kronlund a fare da “padroni di casa”, la collaborazione con artisti del calibro di Tommy Denander, Andy Susemihl, Rikard Quist, Brynn Arens per la stesura di alcuni pezzi dell’album.

Non ci resta che da dire che la batteria sarà affidata alle esperte mani di Hans in’t Zandt che ha già lavorato con Reece sull’album Cadence che ha segnato il ritorno dei Bangalore Choir (qui la recensione).

Se volete farvi un’idea sul progetto potete ascoltare questi tre sample:

Reece Kronlund -Solid -Could this be madness

Reece Kronlun – Solid – My Angel Wears White

Reece Kronlund – Solid – Samurai

Questa invece la tracklist definitiva:

1. My Angel Wears White,
2. Samurai,
3. Could This Be Madness,
4. Animals And Cannibals,
5.  Remember You,
6. Paint The Mirror Black,
7. I Would,
8. Edge Of Heaven,
9. Magic Puddin’,
10. The Dead Shall Walk The Earth

…e se volete saperne di più su David Reece… www.reeceworld.com

Interessante progetto di Tommy Denander e Viktor Fritz-Crone

Tommy Denander - Viktor Fritz-CronePrime indiscrezioni sul progetto che vede coinvolto Tommy Denander per il primo album del, al momento, semi sconosciuto Viktor Fritz-Crone.

Denander non ha certo bisogno di presentazioni essendo un chitarrista, produttore e autore che ha lavorato con tutto il meglio che il panorama rock, aor e melodic rock (e non solo) possa offrire. Per citarne alcuni potremmo dire Paul Stanley, Sheryl Crow, David Coverdale, Carlos Santana, Jimmy Page, Toto, Richard Marx, Robin Beck ma tanti tanti altri ancora… il quindi più che impegnato Tommy si trova al momento occupato a seguire il debutto del giovane Viktor Fritz-Crone, nuovo talento uscito dal “Next Star-Swedish singing competition“.

E’ lo stesso Denander a parlarne tramite la sua pagina facebook. Nel progetto sembra siano coinvolti anche molti altri artisti del calibro di Vinnie Colaiuta, Bruce Gaitsch, George Hawkins, CJ Vanston, Steve Porcaro, Tim Akers, Russ Pahl, Joe Pasquale, Richard Marx… sicuramente ci sono i presupposti per qualcosa di veramente interessante… staremo a vedere.

Robin Beck – Intervista

robin_beck_tgeCon The Great Escape, suo nuovo album in uscita il 18 Febbraio, Robin Beck prova ancora una volta il suo enorme talento regalandoci un’altra perla di rock melodico con una performance straordinaria e una voce sempre potente e grintosa. Noi di Melodicrock.it abbiamo avuto il piacere di poter scambiare quattro chiacchiere (virtuali) con lei e con immenso onore inauguriamo la nuova sezione proprio con questa intervista alla mitica cantante americana.

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Robin Beck – The Great Escape – recensione

Carriera sempre al top quella di Robin Beck: regina del melodic rock che nei primi anni 90 (precisamente nel 1992) diede alla luce quel capolavoro che risponde al nome di “Trouble or Nothing” (a parere di chi scrive il suo miglior album e uno dei “must have” del genere). Punti di forza di quel disco furono in primis i grandissimi songwriter che collaborarono al progetto: parliamo di artisti dalla penna d’oro quali Desmond Child, Diane Warren, Alice Cooper, Paul Stanley. Se questi nomi non vi dicono nulla allora dovrei citarvi un paio di singoli scritti da questi signori diventati delle hit mondiali famose ancora oggi. Un esempio? “Livin on a prayer/You give love a bad name/Bad Medicine” (Bon Jovi), “I was made for lovin you” (Kiss), “Angel/Crazy/I don’t want to miss a thing” (Aerosmith), l’intero album “Poison” dell’inossidabile Alice Cooper, varie hit di Cher, Ricky Martin, Celine Dion (e altri milioni di grandi artisti). Ora potete cominciare a capire quanto talento avesse e ha tutt’ora Robin Beck per vantarsi di tali collaborazioni. Il disco fu un tripudio del melodic rock, grazie alla voce potente e aggressiva della stessa Robin, una produzione eccellente, e un insieme di canzoni tutte da airplay radiofonico da far invidia a tante di quelle band tutte al maschile che dominavano quegli anni (o forse qualche annetto prima a dir la verità vista l’esplosione grunge). La carriera della cantante continuò tra vari cambi di line up e album sempre al top a dimostrazione che era più la sua bravura come artista e non solo una mera fortuna a permetterle di andare avanti. Nel frattempo vi è l’incontro e poi il futuro matrimonio con James Christian, frontman degli House Of Lords, che da “Wonderland” (2003, quinto disco della cantante) da inizio al sodalizio artistico in cui reciprocamente i due si aiutano nei loro rispettivi progetti musicali (Christian scrive, produce, suona e canta negli album della moglie, mentre Robin aiuta il marito nei suoi House of lords). Giungiamo a questo The Great Escape con una formazione diversa dal precedente “Livin on a dream” (2007); per questo nuovo lavoro la Beck ha preferito circondarsi esclusivamente di persone molto vicine a lei e quindi non sorprende leggere di James Christian come produttore/songwriter, bassista e in parte batterista coadiuvato dall’eccezionale Tommy Denander (non vi sto a citare tutti i suoi lavori perchè non basterebbe una pagina), uno degli amici più stretti della cantante, come songwriter/chitarrista solista e ritmico ed batterista in alcune canzoni. Soltanto loro due a supporto della cantante: diciamo un “lavoro in famiglia” per la Beck, e il risultato finale non può che essere positivo, facendo di The Great Escape il suo miglior lavoro del millennio.

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Houston – Houston – recensione

Houston, abbiamo un problema… stiamo andando verso Boston!!! A parte la battuta idiota, ma la tentazione era troppo forte,  già solo vedendo la copertina di questo album è impossibile non ritornare con la memoria verso quegli anni ’80 che resero immortali gli statunitensi Boston (vi dice niente… More than a Feeling).
Il nuovo duo Svedese degli Houston tenta di riportarci al periodo dell’oro dell’Aor.  Non so se anche loro non hanno usato sintetizzatori e voci campionate come i Boston (indimenticabile la postilla nel loro album Walk On), ma lo stile ’80, quello sicuramente c’è tutto…

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