Richie Sambora – Aftermath Of The Lowdown – Recensione

Sono passati 14 anni dall’ultimo disco di Richie Sambora, chitarrista di fama mondiale che da quasi 30 anni calca i palchi di tutto il mondo con i Bon Jovi insieme al fidato amico Jon Bon Jovi. Dal primo all’ultimo album della band americana lo stile di Sambora ha subito una continua evoluzione che l’ha portato a vestire prima i panni dell’ “Eddie Van Halen” di turno, e in seguito a maturare come chitarrista di matrice rock/blues fino alle recenti scorribande degli ultimi album in cui il nostro chitarrista è rimasto quasi in ombra adattandosi più come chitarrista da accompagnamento che da chitarrista dalla grande personalità. Non sono in molti però a conoscere i suoi due album da solista, rispettivamente “Stranger In This Town” del 1991 e “Undiscovered Soul” del 1998, due splendidi dischi molto diversi l’uno dall’altro in cui il chitarrista da pieno sfoggio di tutto il suo grande talento innato nel canto, nella chitarra e nel songwriting. 14 anni sono appunto passati da Undiscovered Soul e dopo un paio di album agli inizi del nuovo millennio con i ritrovati Bon Jovi, per il chitarrista inizia il periodo più cupo di tutta la sua vita che lo segnerà indelebilmente: prima il divorzio con la bellissima moglie e attrice Heather Locklear e dopo pochi giorni la morte dell’amato padre Adam sono eventi che portano il chitarrista nel baratro dell’alcol, entrando e uscendo varie volte dalla rehab tanto da abbandonare per circa due mesi (prima volta nella storia della band) i Bon Jovi, che lo sostituiscono nel mese di Aprile 2011 con Phil X fino al completo rientro in formazione l’8 Giugno a Zagabria in occasione del tour europeo del gruppo. Tutta questa sofferenza è proprio il motore pulsante e tema principale di questo terzo album solista di Richie Sambora intitolato “Aftermath Of The Lowdown”, in cui il chitarrista si sveste di tutta la sua aura mistica da cantautore sopra le parti e racconta in prima persona tutte quelle emozioni negative e quei tristi avvenimenti che lo hanno investito direttamente.

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