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Recensione

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H.E.A.T. – Extra Force – Recensione

07 Settembre 2023 6 Commenti Paolo Paganini

genere: Melodic Rock
anno: 2023
etichetta: Ear Music

Tracklist:

1. Freedom
2. Will You Be
3. Rise (Kenny Leckremo Version)
4. One by One (Kenny Leckremo Version)
5. Back to the Rhythm
6. Nationwide
7. Hollywood
8. Rock Your Body (Live)
9. One by One (Live)
10. Dangerous Ground (Live)
11. Back to the Rhythm (Live)
12. Nationwide (Live)
13. Living on the Run (Live)

Formazione:

Kenny Leckremo – (Voce)
Dave Dalone – (Chitarre)
Jona Tee – (Tastiere)
Jimmy Jay – (Basso)
Don Crash – (Batteria)

Contatti:

https://www.heatsweden.com
https://it-it.facebook.com/heatsweden
https://www.instagram.com/heatsweden

 

Tempo di bilanci e celebrazioni per gli svedesi H.E.A.T. divenuti ormai una consolidata realtà all’interno del panorama rock melodico internazionale. Per l’occasione la band da alle stampe questa compilation contenente due brani inediti, nuove versioni di canzoni che vedono il ritorno di Leckermo dietro al microfono e una manciata di live tratti dal loro tour.

Partiamo dalle note positive; i due inediti sono di ottima fattura e ci restituiscono una band in grande spolvero e votata all’AOR di inizio carriera. La brillante Freedom ci riporta ai tempi dell’album Freedom Rock mentre la seguente Will You Be pur risultando apertamente ispirata a Is This Love dei Whitesnake ci fa pensare che la band abbia finalmente rimesso la barra a dritta ritrovando la grande ispirazione che ne aveva decretato il successo. Seguono quindi le nuove interpretazioni da parte dello straripante Leckermo di Rise e One By One. Discutibile (e a mio parere abbastanza inutile) riproporre ben tre tracce tratte dall’ultimo lavoro in studio risalente allo scorso anno. Discorso a parte per le canzoni dal vivo le quali mi permettono di fare una mia personale considerazione che sicuramente non troverà d’accordo molti dei nostri lettori. Per farla breve ho sempre considerato l’entrata in formazione di Erik Gronwall un toccasana per la band. Pur riconoscendo indubbie doti al buon Kenny la grinta e l’empatia che suscitava Erik sul palco erano un’altra cosa. Ho avuto occasione di vedere i nostri dal vivo anni fa in un loro concerto a Bologna e rimasi impressionato dalla carica e dal coinvolgimento che questo ragazzo riusciva a tramettere al pubblico, qualità che non vedo in Kenny. La differenza tra i due pare evidente soprattutto nell’interpretazione di Living On The Run che sotto le grinfie di Gronwall incendiava letteralmente la folla.

Mi auguro che il prossimo album in studio parta dalle solide basi poste dai primi due brani di questo disco e contemporaneamente che Erik risolva definitivamente i gravi problemi di salute che lo hanno colpito e che torni ad essere quel cavallo imbizzarrito che scalpitava come un pazzo sui palchi di mezzo mondo.

© 2023, Paolo Paganini. All rights reserved.

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