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Recensione

80/100

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Thunder – Dopamine – Recensione

03 Giugno 2022 10 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard Rock
anno: 2022
etichetta: bmg

Tracklist:

Disco: 1
1 The Western Sky
2 One Day We'll Be Free Again
3 Even If It Takes a Lifetime
4 Black
5 Unraveling
6 The Dead City
7 Last Orders
8 All the Way
Disco: 2
1 Dancing in the Sunshine
2 Big Pink Supermoon
3 Across the Nation
4 Just a Grifter
5 I Don't Believe the World
6 Disconnected
7 Is Anybody Out There?
8 No Smoke Without Fire

Formazione:

Danny Bowes (Voce)
Luke Morley (Chitarre, tastiere, cori)
Ben Matthews (Chitarre, tastiere, cori)
Chris Childs (Basso, cori)
Gary "Harry" James (Batteria, cori)

 

Ad un anno esatto da “All The Right Noises” ( qui la Recensione), tornano i Thunder e addirittura con un disco doppio! Ora, è vero che con la pandemia hanno avuto più tempo per scrivere e suonare canzoni, ma la mia paura era che il risultato fosse inflazionato e dozzinale. Invece i Thunder , al contrario di altri grandi nomi, sparano fuori l’ennesimo disco di qualità della loro lunga carriera.

In effetti dischi brutti i Thunder non ne hanno mai rilasciati. La loro ricetta semplice, fatta di: atmosfere blues e hard rock di matrice british, non stanca mai. La loro abilità nel fondere il ricco  background musicale con atmosfere a volte jazzate, a volte southern, riesce a rendere il disco vario senza che il messaggio del loro rock ne risulti stravolto, dando così continuità artistica ad una storia più che trentennale. Certo, come dicevo, sparare 16 nuove canzoni ad un anno da quel gran bel disco che è stato All The Right Noises non è impresa facile,  magari nel mucchio qualche canzone un po’ più debole c’è, infatti, secondo me, la prima parte è leggermente superiore alla seconda ed il voto finale è effettivamente una media matematica dei due cd, ma insomma ad averne di dischi così…..Assolutamente non banali nemmeno le tematiche trattate nei testi che inevitabilmente, dato il periodo, sono permeate dalla situazione dovuta al covid ed al conseguente e a volte traumatico cambio delle nostre abitudini, anche se qui si tende a sdrammatizzare un po’ come ad esempio nella canzone Disconnected.

Fare un track by track del disco sarebbe una impresa titanica ed anche abbastanza inutile, dato il blasone e la notorietà della band, citerò dunque le canzoni che più mi hanno intrigato. L’opener e primo video rilasciato, The Western Sky, è un hard rock molto british, bello e serrato , ma col ritornello melodico e accattivante. Even If It Takes A Lifetime è un bluesettone con tanto di slide guitar come solo i Thunder sanno fare. Black come dice il titolo è oscura e moderna nei suoni e nella sua struttura quasi ‘Stone Rock’. Un bel blues cadenzato e malinconico è invece Last Orders e il piedino batte il tempo che è una bellezza. Big Pink Supermoon, é un’opera d’arte che miscela  blues con atmosfere swing e jazzate, oggettivamente non sono canzoni che tutti son capaci di scrivere e sono le canzoni come questa che distinguono le grandi band, da quelle ordinarie. Is Anybody Out There? è un lento meraviglioso e l’incipit pianistico ricorda vagamente Elton John, veramente intriganti gli inserti delicati di violino ad ennesima dimostrazione della classe della band.

Insomma penso si sia capito che il disco va assolutamente acquistato perchè con i Thunder in fondo….non si sbaglia mai.

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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