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Thunder – All The Right Noises – Recensione

16 Marzo 2021 17 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard Rock
anno: 2021
etichetta: Bmg

Tracklist:

1. Last One Out Turn Off The Lights
2. Destruction
3. The Smoking Gun
4. Going To Sin City
5. Don’t Forget To Live Before You Die
6. I’ll Be The One
7. Young Man
8. You’re Gonna Be My Girl
9. St George’s Day
10. Force Of Nature
11. She’s A Millionairess

Formazione:

Danny Bowes - voce
Luke Morley - chitarre/voce
Ben Matthews - chitarre/tastiere
Chris Childs - basso
Gary James - batteria

 

Riascoltare un disco dei Thunder è come incontrare dei vecchi amici dopo tanto tempo, dopo trenta secondi la familiarità prende il sopravvento e si comincia a parlare dei bei tempi che furono con una naturalità disarmante. Potrei definire questo disco confortante, perché dà la consapevolezza che certa buona musica esisterà sempre e anche se gli anni passano, i porti sicuri dell’hard rock sono sempre aperti.

Non che non sia cambiato niente nel frattempo , per carità, certe sonorità più cupe sono li a testimoniarcelo, ma lo spirito hard blues made in UK è sempre permeante in tutto il disco, ad ogni modo ascoltare l’inconfondibile voce di Danny Bowes e gli splendidi riff di Luke Morley è a mio personale avviso molto rassicurante. Attenzione però a non cadere nell’idea dei soliti “vecchietti” che ripropongono la stessa minestra da più di trent’anni, oltre ai testi molto impegnati di Last One Out Turn Off The Lights , St George’s Day e The Smoking Gun c’è anche la voglia di andare oltre al canonico  con l’indurimento e l’innovazione esplicitate per esempio nella rocciosa Destruction . Ai momenti più duri e riflessivi si alternano anche le atmosfere dei tempi d’oro, per esempio con la spensierata  Going To Sin City ,You’re Gonna Be My Girl  e She’s A Millionairess che io trovo rilassanti, divertenti e naturalmente piene di classe, tanto da far battere il piedino in automatico. Imponente è anche il lento I’ll Be The One che inevitabilmente va a richiamare uno dei top Thunderiani di sempre, ovvero Love Walked In.  Trovo inoltre molto intriganti gli inserimenti delle voci femminili nei cori che strizzano l’occhio al blues and soul di matrice afroamericana, oltre ai vari esperimenti strumentali presenti un po’ in tutto il disco che contribuiscono a dargli quella varietà e vivacità degne del nuovo millennio.

Insomma qui dentro c’è tutto un mondo, ed è un viaggio che solo artisti di livello assoluto possono compiere, grazie al fatto di avere attraversato musicalmente le  diverse epoche ed aver progressivamente arricchito il loro bagaglio senza snaturarsi, ma nemmeno crogiolandosi nelle proprie consolidate radici, evolvendo e maturando come un buon vino. Probabilmente chi non li ha mai apprezzati fino ad ora non cambierà idea con questo disco, ma chi, per un motivo o per l’altro, li aveva persi di vista colga l’occasione di riannodare il filo con questi magnifici musicisti. God Save The Queen……ma anche i Thunder!

P.s. Notevole anche l’edizione de luxe da prendere sicuramente in considerazione.

 

 

© 2021 – 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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