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Recensione

92/100

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Ronnie Atkins – Make It Count – recensione

12 Aprile 2022 5 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock / AOR
anno: 2022
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

01. I've Hurt Myself (By Hurting You) 5:21
02. Unsung Heroes 4:18
03. Rising Tide 4:43
04. Remain To Remind Me 3:54
05. The Tracks We Leave Behind 4:28
06. All I Ask Of You 4:13
07. Grace 3:25
08. Let Love Lead The Way 5:16
09. Blood Cries Out 4:19
10. Easier To Leave (Than Being Left Behind) 3:42
11. Fallen 4:47
12. Make It Count 5:45

Formazione:

Ronnie Atkins: voce, cori

Ospiti:

John Berg: chitarra
Olliver Hartmann: chitarra
Pontus Norgren: chitarra
Anders Ringman: chitarra acustica
Chris Laney: chitarra ritmica, tastiere
Morten Sandager: tastiere
Pontus Egberg: basso
Alla Sørensen: batteria
Linnea Vikström Egg: cori

 

Un anno dall’uscita dello splendido One Shot (qui la recensione) ed il nostro Ronnie Atkins, frontman dei danesi Pretty Maids, torna in pista per un secondo giro con questo Make It Count. Il poco tempo tra l’una e l’altra uscita può essere ricercata sia nella congiuntura temporale che in periodo “Covid” ha “regalato” agli Artisti uno stop forzato dagli impegni live, e quindi più tempo in studio, sia lo stato personale di Ronnie (che combatte contro un tumore) e che sembra aver dato al nostro una spinta Artistica senza precedenti!
Difficile però mantenere i livelli altissimi di One Shot, per me una delle migliori uscite del 2021. Come si dice però, difficile ma non impossibile ed infatti Ronnie piazza un secondo colpo da maestro che addirittura sotto alcuni punti di vista riesce ad essere più coinvolgente del precedente.
Partiamo subito con il dire che questo lavoro è “niente Maids e tutto Ronnie”, o meglio, pochissimo Pretty Maids (giusto un paio di pezzi, Rising Tide e Blood Cries Out) e molto molto Ronnie Atkins!
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che come, e ancor più, che in One Shot si perde il tratto nerboruto tipico dei Pretty Maids e si entra nel mondo pop hard rock di Ronnie Atkins, basta la splendida ed introduttiva I’ve Hurt Myself (By Hurting You) per capire l’andazzo del disco… testi molto personali, melodia di facile presa e ultra catchy innestata però su una struttura tutt’altro che banale dei pezzi, vedi ad esempio il singolo Make It Count che parte come una delicata ballata acustica per trasformarsi in una “Abba” Hard Rock Song!
Il livello del songwriting e la qualità generale dei pezzi rimane molto alta per tutto lo scorrere dell’album e quindi non vi resta che scegliere i vosti pezzi preferiti, la materia prima di qualità non manca. I miei? La già citata I’ve Hurt Myself (By Hurting You), l’emozionante Unsung Heroes, Remain To Remind Me, Let Love Lead The Way e Make It Count!

© 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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