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Recensione

87/100

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Eclipse – Wired – Recensione

06 Ottobre 2021 23 Commenti Giulio B.

genere: MelodicRock
anno: 2021
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01. Roses On Your Grave
02. Dying Breed
03. Saturday Night (Hallelujah)
04. Run For Cover
05. Carved In Stone
06. Twilight
07. Poison Inside My Heart
08. Bite The Bullet
09. We Didn’t Come To Lose
10. Things We Love
11. Dead Inside (CD and Digital Exclusive Bonus Track)

Formazione:

Erik Martensson – voce e chitarra
Magnus Henriksson – chitarra
Philip Crusner – batteria
Victor Crusner – basso

 

“La pelle d’oca”, quella strana e bella sensazione che capita quando ascolti un brano musicale che ti colpisce e che ti resta dentro, quella sensazione che molti ascoltatori avranno avuto modo di provare. A me “la pelle d’oca” è apparsa diverse volte ascoltando gli Eclipse, una delle poche band del nuovo millennio che hanno colpito nel segno e che mi hanno colpito e, a volte, affondato, soprattutto in album come “Armageddonize” e “Monumentum”.

Capitanati dall’imprescindibile Erik Martensson (voce e chitarra), la band si completa alla chitarra dal sempre presente Magnus Henriksson e da fratelli Crusner, Philip alla batteria e Victor al basso. A due anni di distanza da “Paradigm” che ha ripercorso le stesse coordinate dei sopranominati predecessori, senza però raggiungerne le vette, i quattro ragazzi svedesi tornano con “Wired”, dall’infuocata e coinvolgente cover.

Anticipato a metà maggio dal singolo “Saturday Night (Hallelujah)” che viene narrato in questo modo dallo stesso Erik: “Era un altro di quei sabati sere a casa. Ma per la prima volta da molto tempo c’era speranza”, quella speranza di uscire da un anno di Covid-19 e tornare a suonare e pogare tutti assieme. Idea che nel 2022 realizzeremo. Due mesi dopo esce il secondo singolo “Bite the bullet” dove si nota l’approccio più heavy delle chitarre ma anche una nuova verve nella struttura delle composizioni; qui c’è ampio spazio alle potenti parti strumentali presenti nei 4’ minuti esatti della canzone. Terzo singolo, uscito a fine agosto, dal titolo “Twilight”, altro pezzo dal suono tipicamente “eclipsiano”, ossia roboante ed efficace. Non da meno la devastante carica delle iniziali “Roses on your grave” & “Dying Breed”, l’altisonante vigore di “Run for cover” e la deflagrante energia di “Dead Inside”, presente in “CD and Digital Exclusive Bonus Track”. Per smorzare il potente fuoco della sessione ritmica, ecco la delicata “Carved in Stone”, una dolce caramella che sprigiona calore a fine “masticazione”, e l’acustica “Poison inside my heart”, diversamente acustica visto che si trasforma con vigoria. Appello canzoni quasi finito; mancano la nona e decima traccia. Alziamo le braccia e alla cadenza della batteria ecco “We didn’t come to lose” con quel sagace tocco di chitarra all’uscita del refrain, yeah! Con “Things we love” abbiamo pure noi dei pensieri che amiamo, a conclusione di undici tracce che magari non sposteranno gli equilibri di quanto già conosciamo degli Eclipse ma che funzionano sempre, dannatamente bene.

© 2021, Giulio B.. All rights reserved.

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