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Recensione

85/100

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Art Of Illusion – X Marks The Spot – Recensione

28 Gennaio 2021 13 Commenti Samuele Mannini

genere: AOR/ Melodic Rock
anno: 2021
etichetta: Aor Heaven

Tracklist:

1. Wild and free, 2. Run, 3. My loveless lullaby, 4. Waltz for the movies, 5. 4 AM, 6. Go, 7. Snakebite charm, 8. Let the games begin, 9. A culinary detour, 10. Catch you if I can, 11. Rampant wildfire, 12. Race against time

Formazione:

Anders Rydholm: keyboards, bass and rhythm guitars
Lars Säfsund : Vocals

Ospiti:

chitarra: Jay Graydon, Muris Varajic, Kristian Larsen, Pelle Holmberg, Daniel Rydholm, Tony Paoletta
batteria: Frank ”Frallan” Nilsson
cori: Per Svensson

 

Work Of Art + Grand Illusion = Art Of Illusion? Se così fosse la recensione potrebbe finire qui, invece sembra proprio che non sia come in matematica e che il risultato sia diverso dalla semplice somma delle parti.

Se infatti vogliamo trovare un difetto a questo disco, è  che salta un po’ di palo in frasca nei diversi generi e i diversi stili  che lo compongono, ma intendiamoci subito , il disco è valido, anzi molto valido. Troviamo  brani di chiara influenza melodica scandinava simili per intenderci alle sonorità Work Of Art/Lionville, altri più permeate da atmosfere che richiamano i Queen, mentre in altri ancora ci sono cavalcate in stile rock/opera molto vicine per epicità a quanto proposto in passato dai Royal Hunt. Se poi questo sia da considerare un peccatuccio veniale o una vera e propria caratteristica , lascio giudicare a chi ascolterà, perché comunque la si veda , le canzoni sono tutte di livello elevato, sia quelle che puntano alla melodia easy alla Toto, sia quelle più articolate e concettualmente più complesse. Il songwriting è di livello assoluto e certe scorrerie tastieristiche di Rydholm sono semplicemente goduriose per chi apprezza il genere. Della voce di Säfsund potremmo parlare per ore già per quanto ci ha fatto apprezzare con i Work Of Art sia con il bellissimo ultimo lavoro dei Lionville, in questo disco però va oltre il suo registro vocale canonico , riuscendo a stupire ancora una volta, sicuramente uno dei cantanti che segnerà l’epoca moderna del rock melodico.

Dodici canzoni eccellenti da gustare seppur nella loro diversità, citiamo ad esempio: l’opener Wild And Free, mid tempo ben orchestrato dalla melodia catchy, la stupefacente My Lovless Lullaby, epica orchestrale ed appassionata come raramente mi è capitato di ascoltare negli ultimi anni. Notevoli anche le escursioni  Queen style di Walz For The Movies e del funny moment A Culinary Detour, dove veramente si tocca con mano l’ ecletticità vocale di Lars.  Più canonica è sicuramente Go, semplice, immediata e di gran classe , mentre la conclusiva Race Against Time è una delicata ed evocativa ballad pianistica, deliziosa ed introspettiva.

Un disco vario , ma di spessore assoluto, che piace sempre di più ad ogni ascolto e vorrei anche fare un plauso alla produzione che mi sembra spiccare di qualche gradino sulla media degli ultimi anni… Se alla fine dell’anno questo disco non sarà nella top ten 2021, vorrà dire che sarà stato un anno veramente straordinario per questo genere, io per conto mio però gli ho già riservato un posticino…

 

© 2021 – 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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