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Recensione

72/100

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Jeff Scott Soto – Wide Awake (In My Dreamland) – recensione

27 Novembre 2020 6 Commenti Yuri Picasso

genere: AOR
anno: 2020
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

Tracklist:
CD1
01. Someone To Love
02. Mystified
03. Love’s Blind
04. Without You
05. Lesson Of Love
06. Paper Wings
07. Love Will Find A Way
08. Between The Lines
09. Living In A Dream
10. Wide Awake (In My Dreamland)
11. Desperate

CD2
01. Drowning (live)
02. 21st Century (live)
03. Believe In Me (live)
04. Look Inside Your Heart (live)
05. Eyes Of Love (live)
06. Band Intros (live)
07. Soul Divine (live)
08. Our Song (live)
09. Holding On (live)
10. I’ll Be Waiting (live)
11. Stand Up – feat. Dino Jelusick (live)

Formazione:

Jeff Scott Soto – voce
Fabrizio Sgattoni – chitarra
Alessandro Del Vecchio – basso, tastiere, chitarra, cori
Edu Cominato – batteria
August Zadra – cori, chitarra su ‘Between The Lines’

 

Quasi 20 anni di collaborazione tra la sempre attiva e nostrana Frontiers e l’altrettanto operativo cantante di Brooklyn Jeff Scott Soto portano a un nuovo parto discografico che prende il nome di “Wide Awake (in My Dreamland)”.
Impossibile citare tutti i progetti in cui la talentuosa ugola è stata coinvolta a partire dagli inizi della sua carriera, iniziata con la coverband Seducer nei primi anni 80 e decollata poco tempo dopo ai servizi di Yngwie J. Malmsteen’s Rising Force – col lavoro omonimo.
Possibile e doveroso da parte mia è parlare dei progetti che maggiormente ho apprezzato, amato; gli esordi con il guitar hero svedese, il melodic rock dei primi Talisman, l’hard rock di matrice americana degli Eyes, l’hard teutonico ed epico a servizio di Axel Rudi Pell, gli episodi AOR di lavori solisti quali “Prism” e “Lost in the Translation” e ancora i primi due sensazionali dischi a nome W.E.T, trovando personalmente un poco indigeste le svolte moderniste del progetto SOTO, dimostrando in più occasioni la sua duttilità e la sua capacità innata di essere trasversale rispetto al genere madre, il Rock.

Si continua sulla falsa riga di Retribution del 2017, con gli stessi pregi e mancanze di “Damage Control” disco solista datato 2012.
Non veri difetti, solo mancanze. Manca originalità, manca lo spunto innovativo, manca un songwriting incisivo (comunque migliorato rispetto a Retribution), manca la freccia d’oro. Tutto poggia sull’ugola di JSS, in grado di trasformare canzoni sufficienti (è questa la sensazione provata durante gli ascolti al disco) in buone canzoni.
Per quanto lungo l’airplay si abbia il deja vu di aver già ascoltato i pezzi in disamina, non si riesce a cliccare replay con decisione su una singola canzone, non siamo al cospetto di un lavoro memorabile, ma si arriva in fondo senza noia o fatica, accompagnati da questo eterno giovane singer americano e dal suo meraviglioso timbro (classe 1965).

Un passato artistico che ritorna in veste moderna nella produzione e nella scelta dei suoni “sporcati” e non laccati sin dall’opener “Someone To love”. Richiami ai primi Talisman in “Living in a Dream” e agli ultimi Talisman in canzoni quali “Mystified” e “Paper Wings”, tutti ricchi di spunti strumentali piacevoli a servizio del singolo pezzo come in “Love Will Find a Way” che contrappone un refrain arioso e melodico, “aoreggiante”, ad uno stacco di chitarra aggressivo ma melodico.
Capitolo Ballads: ricca di spunti e abbellimenti ornamentali la pianistica “Without You”, adatta al timbro di Soto la riflessiva e bonjoviana “Between the Lines”.
A completare l’uscita il live tenutosi al Frontiers Rock Festival del 2019, caratterizzato da un’ottima resa sonora

Non un brutto disco questo Wide Awake, anzi, un’abile esercitazione vocale e strumentale, che male alle orecchie non fa.
Passano le mode, cambiano i generi musicali in voga, ma in questi 35 anni e oltre di carriera la voce di Soto è stata sinonimo di qualità, di garanzia .

© 2020, Yuri Picasso. All rights reserved.

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