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Recensione

90/100

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Stryper – Fallen – Recensione

31 Ottobre 2015 21 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Christian metal
anno: 2015
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Yahweh *
2. Fallen
3. Pride
4. Big Screen Lies
5. Heaven
6. Love You Like I Do
7. All Over Again
8. After Forever
9. Till I Get What I Need
10. Let There Be Light
11. The Calling
12. King Of Kings

Formazione:

Michael Sweet – voce/chitarra
Robert Sweet – batteria
Oz Fox – chitarra
Tim Gaines – basso

 

 

Ancora una volta non deludono i loro fans i padrini del christian metal Stryper, che a metà ottobre 2015 hanno pubblicato per Frontiers Records il loro nuovo album Fallen, dando continuità a una scia positiva di release che va avanti fin dalla loro reunion del 2005.

Come per il precedente No More Hell To Pay (2013) l’irrobustimento sonoro del gruppo, che si avvicina sempre più ai canoni dell’heavy metal allontanandosi da quelli dell’hard rock, non va a penalizzare ne la vena aulica ne quella melodica da sempre in seno a questa formazione. I riff rocciosi ad opera del duo Michael Sweet – Oz Fox, e loro i conseguenti e sempre piacevoli assoli, dominano il sound del disco, e vengono supportati tanto da un ottimo lavoro di basso quanto da una batteria solida e roboante che rimanda dirtettamente al metal anni’80. Dall’altro lato però le armonie vocali del solito Sweet e i cori eccezionalmente definiti regalano al platter quel binomio tra musicalità e robustezza che ha fatto le fortune di questa formazione fin dai suoi più antichi esordi, rendendo l’album di facile appeal anche per chi è meno abituato all’heavy metal e più all’hard rock melodico.

E’ un esempio di quanto appena detto la traccia d’apertura Yahweh, singolo potente e roccioso che ha dalla sua dei cori magnifici che (non a caso) vengono esaltati dall’ottimo lavoro di produzione, ma anche le seguenti Fallen e Pride, che sono in tutto e per tutto figlie degli anni’80 e che evidenziano il lato più robusto e deciso e della voce di Sweet e della chitarra di Fox. Il quarto brano Big Screen Lies esplode invece di energia in un ritornello tra i più catchy e cantabili di questa produzione, facendosi accompagnare da una Heaven ritmata e dotata di un riff portante da antologia e da una Love You Like I Do ben più melodica delle precedenti e che sembra essere stata rubata da In God We Trust. Un tratto centrale dell’album, dunque, a cinque stelle che ha un nuovo apice nella piacevole ballad All Over Again, a cui segue una inattesa ma riuscita cover dei Black Sabbath del brano After Forever e una Till I Get What I Need che si avvicina ai canoni dello speed metal e che fugge via rapida e compattissima, caricandoci di adrenalina. La chiusura dell’album è infine affidata al trio Let There Be LightThe CallingKing Of Kings: la prima si mette in mostra come un pezzo forte ed aggressivo, mentre la seconda, mamma mia, ci delizia con un lavoro di chitarre sensazionale, prima che l’ultima cali il sipario con le vesti di un perfetto inno heavy metal al Signore.

IN CONCLUSIONE

Fallen è, tra gli album degli Stryper post-reunion, il disco che ad oggi più si avvicina ai fasti di To Hell With The Devil e In God We Trust. Segno di un gruppo in forma smagliante che non accenna a mostrare segni di cedimento, e che certamente troverà ancora tanto da dire nei prossimi anni.

Cambiano le stagioni una dopo l’altra, ma gli Stryper restano saldamente al comando della brigata metal cristiana. I generali della voce di Dio in chiave heavy metal.

 

© 2015 – 2022, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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