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Recensione

75/100

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BlueRose – Darkness and Light – recensione

13 Giugno 2013 Comment Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Areasonica / Andromeda

Tracklist:

01. Darkness And Light
02. Reloaded
03. Run *
04. On My Way
05. I Know *
06. Leaving You *
07. Rock Your Soul *
08. The Land Of The Light *
09. Darkness And Light (Radio Edit)

* migliori canzoni

Formazione:

Riccardo Scaramelli – Voce, Chitarre, Synth
Giuliano Soranno - Chitarre
Guido Lucchese – Basso, Cori
Cristiano Primosi - Batteria

 

Tornano gli italianissimi Bluerose che dopo averci stupito un paio di anni fa con il concept album Fallen From Heaven, che raccontava in una serie di pezzi la storia dell’angelo caduto Bluerose, tentano di bissarne il successo con questo nuovo lavoro a titolo Darkness and Light che, anche se perde in parte la connotazione di concept album, mantiene comunque un certo filo conduttore con il suo predecessore.
Poco cambia invece per quanto riguarda la line up che vede Riccardo Scaramelli (Voce, Chitarre, Synth), Giuliano Soranno (Chitarre), Guido Lucchese (Basso, Cori) e Cristiano Primosi (Batteria) in formazione. Invece molto cambia sul piano musicale come vedremo in seguito, in quanto il tratto ricercato delle melodie che componevano Fallen From Heaven lasciano spazio ad un Hard Rock più puro e di stampo nettamente più classico che comunque va detto che ben si adatta alle capacità del gruppo.

L’opener Darkness and Light ci porta così in scena una band più sicura di se e che ha fatto tesoro del tempo passato dalla sua prima apparizione su queste pagine. Notevole su questo pezzo il lavoro alle chitarre di Giuliano Soranno.
Dirompente la successiva Reloaded che mostra un piglio più moderno del sound e che fa da apripista ad uno dei pezzi più riusciti del lotto, Run su cui ancora una volta ben si fanno notare i vari stacchi di Soranno alla chitarra.
L’ultimo affondo Hard Rock duro e puro arriva sulle note di On My Way che lascerà spazio e tempo alle nostre orecchie di riposarsi in parte sui tratti più intimistici, ma con sempre ben presente un carattere a tratti duro insito nel dna l’intera opera firmata Bluerose, di I Know e Leaving You su cui ben si fa notare il miglioramento di Scaramelli alla voce, ora singer nettamente più sicuro e a suo agio su questo tipo di pezzi.
Si torna a cavalcare sull’Hard Rock di matrice più classica con Rock Your Soul deliziata da un ritornello riuscito e d’impatto. Ancora una volta notevole l’apporto di Soranno alle chitarre e ottima prova della sezione ritmica. Uno dei pezzi top di questo lavoro.
Sezione ritmica che troviamo in stato di grazia sulla successiva e conclusiva The Land Of The Light dagli echi quasi settantiani.

IN CONCLUSIONE

Da una parte troviamo una band che sta facendo netti passi in avanti e che si dimostra più sicura e vibrante rispetto al debutto e dall’altra un cambio di stile più orientato verso sonorità Hard Rock che ben le si adattano ma che in parte fanno un pò rimpiangere le melodie ricercate e lo stile più originale del debutto.
Con questo voglio dire che se nel primo album forse erano presenti più lacune dal punto di vista “dell’interpretazione”, lacune che la band ha saputo superare con questo nuovo eccellente lavoro, dall’altro resta un pò la voglia di sapere cosa sarebbe stato un “nuovo” Fallen From Heaven con la sicurezza che sono in grado ora di mostrare i Bluerose.
Darkness and Light esce comunque da vincitore mostrando una band che sta crescendo, ma sono sincero se dico che forse avrei preferito un album più orientato verso quanto i Bluerose avevano dimostrato di saper fare a livello compositivo con il loro debutto, ma che va anche detto, da parte sua forse era anche più vicino ai miei gusti musicali.
Ultimo piccolo neo resta la durata dell’album che se è vero che è meglio poter contare su pochi pezzi tutti di buon valore c’è da dire che 8 pezzi risultano veramente un pò pochini e anche in virtù di quanto detto sopra un paio di pezzi in più a variare lo stile avrebbero sicuramente giovato.
Resta il fatto che ci troviamo di fronte all’ennesima buona prova che l’Italia può dare sul piano internazionale per una band che sono sicuro potrà crescere ancora ma che è già ben piantata sulla giusta strada per ritagliarsi un suo spazio.

© 2013 – 2017, Denis Abello. All rights reserved.

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