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Stan Meissner – Intervista

Stan Meissner – Intervista

11 Dicembre 2011 2 Commenti Iacopo Mezzano

Stan MeissnerQuesta volta possiamo davvero parlare di un’intervista esclusiva per il nostro sito.
Sono infatti diversi anni che, quantomeno alle nostre latitudini, non si ha quasi più notizia di Stan Meissner, cantautore e compositore canadese di grande spessore e che sicuramente ricorderete per 3 album solisti negli anni’80/primi anni ’90 e ancora per il bel disco The Power of the Night del progetto Metropolis nel 1999.

Lo staff di melodicrock.it è riuscito ad entrare in contatto con questo artista, convincendolo a dedicarci qualche minuto per esplorare con lui la sua carriera, le sue collaborazioni e i suoi pensieri riguardo il mercato musicale odierno. Un’intervista che mi ha reso orgoglioso come non mai (non vi nascondo l’enorme stima che nutro nei suoi confronti) e che spero possa essere di interesse per tutti voi. Buona lettura!


PS. Vorrei ringraziare ancora una volta Emanuele Risso, che mi ha dato un’importante mano nel tradurre le domande dall’italiano a un inglese leggibile e soprattutto ben capibile.

MR.IT: Benvenuto Stan, è davvero un onore per noi di Melodicrock.it poter scambiare quattro chiacchere con te! Vorrei iniziare questa intervista partendo dalla tua discografia solista. Prima di tutto, quali sono gli artisti che ti hanno ispirato maggiormente nel corso degli anni?

Come molte persone della mia età devo rispondere i The Beatles. Se non fosse stato per loro sono certo che oggi non starei facendo questo lavoro. Crescendo poi mi sono avvicinato ai grandi musicisti e alle band degli anni’60, tra cui i Cream, Hendrix, The Who, Zeppelin etc.  Mi sono appassionato anche a chitarristi blues e adoro la musica di Johnny Winter ed Eric Clapton. Come compositore, ho trovato molta ispirazione in Todd Rundgren.

MR.IT: Hai suonato con altre realtà musicali prima di comporre Dangerous Games, il tuo album di debutto?

Si, ho suonato in molte band. In effetti ero in gruppi musicali ancora prima che sapessi suonare! A sette o otto anni ero parte di una formazione come organista perché avevo un organo scassato che aveva un suono più simile a quello di una fisarmonica. Iniziai con la chitarra a 12 anni e entrai in un gruppo come chitarrista solista perchè non sapevo ancora come si suonassero gli accordi!  E mentre tutti crescevamo, le mie band iniziarono a fare le solite cose – come concerti agli eventi scolastici etc. prima di iniziare a suonare in bar lungo tutto il Canada.

MR.IT: Quali sono i tuoi ricordi riguardanti l’uscita di Dangerous Games?

E’ stata una grande emozione per me! E’ sempre bello poter sentire le proprie canzoni passare alla radio, ma niente batte la prima volta. Credo che questo valga anche per altre cose.  Ha ha!

MR.IT: Tre anni dopo pubblicasti Windows to Light, di cui si ricorda soprattutto il grande singolo One Chance..

Vero. Fu un punto di svolta per me. Lo furono quel disco e soprattutto quella traccia, che divenne una hit in Canada e fu registrata da Eddie Money nel suo album Can’t Hold Back. Lanciò veramente la mia carriera di compositore e mi indirizzò verso tutti i miei risultati come musicista.

MR.IT: E poi uscì nel 1992 Undertow, un disco che in molti considerano il tuo album migliore. Sei d’accordo?

Ad oggi, lo sono. Quel disco è il più vicino alla mia idea musicale e credo che la tecnologia e il livello che raggiunsi come produttore toccarono in esso la piena maturità. Alcune di quelle canzoni, e in particolare River Of Fire, sono molto care al mio cuore.

MR.IT: Arriviamo al 1999, con il progetto Metropolis e il disco The Power of the Night, raggio di luce in quegli anni bui per il nostro genere. Come è nata la tua collaborazione con Peter Fredette? Credo sia stata fondamentale nel dar vita a una delle più belle registrazioni degli ultimi 20 anni.

Grazie. Ascoltai per la prima volta Peter cantare una canzone di Kim Mitchell inititolata All We Are. Stavo scrivendo Wild and Blue e volevo una grande voce che cantasse sulla mia demo. Sentii questo video suonare negli studio e mi informai su chi fosse questo ragazzo. Lo invitai negli studi di registrazione e nacque così una collaborazione con lui che cantò su alcune mie altre tracce che poi finimmo, nel tempo, dando vita ai Metropolis.

MR.IT: Tra i tuoi dischi, qual è il tuo preferito? E la tua canzone a cui sei più affezionato?

Come ho detto, Undertow è il mio album preferito mentre è più difficile scegliere tra i miei brani, ma tra i vari progetti mi piacciono particolarmente One Chance, River of Fire, The Darkest Side of The Night e Restless Moon.

MR.IT: Hai vinto molti premi nella tua carriera. Quale ricordi con più affetto ed emozione?

Non ho mai scritto nulla con l’intento di vincere premi e quindi, anche se sono certamente una bella cosa, sono più interessato a suonare e comporre quello che mi diverte. Ma quando ho ricevuto il disco di platino dall’America per la collaborazione con Eddie Money, beh quella è stata un’emozione. Fu il mio primo riconoscimento e significò molto per me quando ero più giovane.

MR.IT: Perchè sia la tua carriera solista che i Metropolis non hanno ancora avuto continuazione nella scena melodica di questi ultimi anni, così ricca di reunion e ritorni?

Ho trascorso i tanti ultimi anni scrivendo e producendo musiche per la televisione e i film e, con tutto il caos dentro e intorno al business discografico di questi giorni, questo è un lavoro che mi diverte e da cui posso ottenere un compenso. La musica gratis è bella per gli ascoltatori ma è una fregatura per chi si guadagna da vivere facendo questo. In fin dei conti, sono stato molto fortunato.

MR.IT: Ma quindi, è lecito attendersi un tuo ritorno solista un giorno?

Si, prima o poi. Ha ha!

MR.IT: Sono 25 anni che scrivi musica per te e per altri artisti, oltre che per serie televisive e colonne sonore di film. Come componi e da dove trai ispirazione?

Semplicemente ti siedi e lo fai! Soprattutto se scrivi e registri per la tv. Quando lo fai, hai scadenze e impegni che devi solo che seguire e rispettare. E’ fantastico ciò che può accadere quando ti metti al lavoro. Credo che trovare l’ispirazione per scrivere una grande (o che speri sia grande) canzone sia un po ‘più difficile. E anche questa, non ti riuscirà mai se non ti siedi e ti sforzi nel crearla.

MR.IT: Quali sono le collaborazioni da compositore che ti hanno reso più orgoglioso?

Ho lavorato molti anni con Fred Mollin, che è un amico di vecchia data con cui ho scritto molte belle canzoni.

MR.IT: Sei molto attivo nella comunità degli autori musicali e attualmente sei tesoriere del SOCAN (2003-2012) e presidente della SOCAN Foundation (2006-2012), ma sei stato anche presidente della Songwriters Association of Canada (2000-2006) e un membro direttivo della Canadian Songwriters Hall of Fame (2000-2006). Puoi spiegarci come ti sei trovato a rivestire questi ruoli?

Sono sempre stato interessato a tutto ciò che riguardava il mercato musicale, e in particolare a come esso agisca sui musicisti, e quindi, avendo io stesso ottenuto un po’ di successo come compositore, ho voluto entrare in prima persona nella comunità di chi lavora scrivendo come me.  E visto che ho avuto buone esperienze e ho imparato molto lungo la mia via, ho voluto in qualche modo “restituire” un qualcosa alla famiglia dei cantautori e compositori.

MR.IT: Il Canada è sempre stata una “terra fertile” per ciò che concerne la musica, con un grande numero di grandi musicisti conosciuti in tutto il mondo. Ci saranno altri grandi artisti canadesi? Vedi intorno a te tanti giovani promettenti pronti a sfondare? Se si, puoi nominarcene qualcuno?

Hai ragione. Sono orgoglioso di dire che per una nazione come il Canada, abbiamo un così sproporzionato numero di grandi talenti e di musicisti dalla carriera storica come Neil Young, Robbie Robertson etc. Forse c’è qualcosa nell’acqua! Per quanto riguarda gli esordienti, ascolto una discreta quantità di nuova musica ma è difficile selezionare uno specifico tra gli altri. Non si saprà mai chi otterrà il successo, qualche volta sono davvero le cose migliori ad emergere ma può anche accadere che siano loro a fallire. Non c’è molta giustizia in questo business.

MR.IT: Completa la frase: la musica per me è..

vita.

MR.IT: Quali sono le tue considerazioni riguardo il mondo musicale odierno? Cosa ne pensi di internet e del suo mercato?

Come ho accennato, questo è un momento molto impegnativo e non vorrei dover iniziare la mia carriera oggi. Quello che bisogna che succeda e che si crei un modo, forse al livello dei fornitori dei servizi internet, di monetizzare l’attività della condivisione dei file. Adesso abbiamo un grande sistema di distribuzione di musica globale, l’unico problema e che nessuno sta ottenendo ricavi. Questo non è sostenibile e qualcosa deve cambiare.

MR.IT: Ok, siamo arrivati alla fine dell’intervista. Grazie ancora per la tua disponibilità, se vuoi lasciare un messaggio o aggiungere qualche altra cosa, è il tuo momento!

Mentre sto scrivendo, è la fine del 2011. Auguro a tutti voi un 2012 felice, di successo e di grande ispirazione!

© 2011, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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