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Erik Martensson – Monografia

Erik Martensson – Monografia

27 Gennaio 2015 4 Commenti Elena Aurë

Erik Martensson

INTRODUZIONE

Uno speciale monografico, realizzato dalla nostra Elena Aurë, che ripercorre la storia e la carriera di uno dei volti più noti della nuova “generazione del Melodic Rock“, Erik Martensson! Artista che ha saputo imporre, e lo sta facendo tuttora, il suo marchio sul nuovo corso di questo genere! – Denis Abello

MONOGRAFIE: ERIK MARTENSSON
a cura di Elena Aurë

Erik Martensson è un nome che non ha certamente bisogno di presentazioni all’interno del circuito hard ‘n’ heavy internazionale: le sue collaborazioni con artisti del calibro di Jimi Jamison, Bobby Kimball, Toby Hitchcock ed Erik Gronwall lo hanno prepotentemente innalzato a livello di blasone nel cuore dei tanti appassionati di questo genere musicale, il tutto senza contare i numerosi progetti di valore che lo hanno visto coinvolto, in primis i suoi “personalissimi” Eclipse e W.E.T. .

La biografia artistica di Martensson ha inizio ufficialmente nel 2001, anno in cui il frontman svedese, alla giovane età di 21 anni, timbra il cartellino del suo ingresso nel mondo discografico con “The truth and a little more“, album di debutto del monicker Eclipse, partorito da una band acerba ma all’interno della quale già si intravedevano quelle che da lì a pochi anni sarebbero divenute le sue grandi qualità compositive, ad oggi universalmente riconosciute.

erik martensson - eclipseDopo altri tre anni di stand-by artistico (conseguenza probabile anche delle vicende giudiziarie relative allo scandalo firmato Z Records, allora label degli Eclipse), Erik e soci si riaffacciano sulle scene per siglare il primo vero contratto di collaborazione con la nostrana Frontiers Music, dando alle stampe nel 2004 per l’etichetta partenopea “Second To None“, lavoro che vede la band svedese continuare la strada battuta agli esordi, intrapresa però con una maggiore maturità artistica.

2Ma è nel 2005 che il mondo musicale inizia ad accorgersi del talento esecutivo di Erik, il quale viene ingaggiato dal noto chitarrista bulgaro Nicolò Kotzev per prendersi cura delle parti vocali di ben tre tracce di “My Resurrection“, sesto capitolo discografico della saga Brazen Abbott, lavoro all’interno del quale Martensson si rende autore di una prestazione canora di notevole livello. Non è un caso che, sempre nel 2005, anche i Jaded Heart vogliano assicurarsi il talento di Erik per quanto riguarda le backing vocals del loro “Helluva Time” (primo studio album rilasciato senza il singer fondatore Michael Bormann alla voce), mossa che denota un’intelligente scelta di produzione per assicurare al disco stesso un potente approccio corale in grado di sopperire alla mancanza di un elemento di grande peso come il già citato Bormann.
I successivi due anni trascorrono tra il lavoro di produzione e songwriting di “Hero” dei Divinefire (album del 2006 in cui Martensson dimostra di saper maneggiare con capacità anche sonorità di stampo più prettamente metal), e il ritorno in qualità di backing vocalist per i Jaded Heart nel loro “Sinister Mind“, album che vede la dipartita di un altro membro chiave della band, il chitarrista Barish Kepic.

3Ma è il 2008 che sigla il vero salto di qualità nel mondo dell’hard ‘n’ heavy di Erik Martensson, che con il rilascio di “Are You Ready To Rock” dei suoi Eclipse (uscito ancora una volta per Frontiers) introduce agli occhi della scena dell’epoca quello che sarebbe divenuto da lì a breve il suo inconfondibile trademark artistico, il quale può essere individuato in un songwriting incisivo e al passo coi tempi, perfettamente incastonato in un lavoro di produzione graffiante ma levigato allo stesso tempo, figlio perfetto della scena hard melodica del terzo millennio.

Il nostro eroe però non perde tempo e nonostante le energie profuse nella realizzazione dei suoi personalissimi lavori, si dedica parallelamente all’attività di compositore e co-produttore per l’album “Rock n’Roll Children” dei finlandesi Sturm Und Drang (2008), comparendo poi tra i nomi presenti nella compilation “Emma:Kokoelma 2009” e ribadendo la propria partecipazione come backing vocalist al nuovo lavoro dei Jaded HeartPerfect Insanity“.

W.E.T.Ma ecco che finalmente, nel 2009, nasce su idea di Serafino Perugino (CEO e presidente della pluricitata Frontiers Music), il progetto che, a parere di chi scrive, è senza dubbio una delle più convincenti realtà dell’attuale scena rock melodica scandinava: W.E.T. ! Il monicker non rappresenta altro che le iniziali dei tre gruppi madri degli artisti coinvolti, i quali rispondono al nome di Robert Säll (Work Of Art), ovviamente Erik Martensson (Eclipse) e “sua maestà” Jeff Scott Soto (Talisman), personaggi di notevole rilievo del panorama musicale in questione per il proprio acclamato operato nei singoli progetti di provenienza, e perfettamente calatisi nei nuovi ruoli loro attribuiti. A completare la line-up troviamo altri preparati membri del trittico scandinavo come Magnus Henriksson e Robban Bäck (Eclipse), elementi in grado di assicurare performances strumentali di indiscutibile livello al servizio di composizioni ineccepibili, confezionate a puntino dalla incisiva ed elegante produzione di Erik, come di consueto curata in ogni minimo dettaglio per attribuire una sbalorditiva veste sonora ai quattordici brani inclusi nel cd. Insomma, che chiedere di più?

Nonostante la giovane età ed il già nutrito curriculum fin qui descritto, Martesson prosegue nel migliore dei modi la sua strabiliante carriera anche l’anno successivo, un 2010 che si prospetta ricco di interessanti spunti artistici che lo vedono nuovamente protagonista dapprima nelle vesti di songwriter (sia per uscite meno conosciute quali ” Vi Gor Det Igen” degli Scotts e “Take a Minute” degli Smokie, sia per alcuni importantissimi lavori del mercato discografico del genere quali “Promise Land” dei leggendari Giant e l’omonimo debut a firma First Signal con Harry Hess alla voce) e poi di chitarrista-compositore per l’album d’esordio di Erik Gronwall “Somewhere Between A Rock & a Hard Place”, fresco vincitore dello Swedish Idol e che di lì a poco sarebbe diventato il frontman (in sostituzione dell’amatissimo Kenny Leckremo) di coloro che oggi vengono ritenuti la vera new sensation dell’hard melodico scandinavo: gli svedesi H.E.A.T .
Approcciato da due nuove realtà dell’attuale panorama hard rock melodico italiano, Erik compare quindi nel 2010 come lead singer del brano “Highway Of Love” degli Shining Line (progetto all-stars internazionale del batterista e compositore Pierpaolo “Zorro11” Monti e del bassista Amos Monti) e nel 2011 come backing vocalist nella cover “Thunder In Your Heart” dei nascenti Lionville, band dalle sonorità AOR più classiche, formatisi dalla collaborazione tra il già sopracitato Pierpaolo Monti, il songwriter genovese Stefano Lionetti ed il produttore Alessandro Del Vecchio.

Erik Martensson

Nel 2011 di Martensson tuttavia non mancano numerose altre collaborazioni sia come compositore che come musicista per altre importanti uscite Frontiers, tra cui ricordiamo il disco del duo Kimball/Jamison, l’album solista di Toby HitchcockMercury’s Down” ma anche “The Storm“, secondo capitolo dell’avventura discografica della brava cantante norvegese Issa. Merita inoltre una citazione la sua partecipazione a “One Bullet Left“, penultimo lavoro della band heavy rock tedesca Sinner, fondata nel 1982 dall’omonimo cantante e bassista Mat Sinner (noto anche per la sua militanza nelle fila dei connazionali Primal Fear).

EclipseSembra incredibile quanto velocemente scorra il tempo (e la stesura della suddetta monografia!), ma ci troviamo già ad analizzare il 2012 del nostro “superman” svedese che, come di consueto, snocciola una nuova serie di clamorosi successi: innazitutto la pubblicazione di “Bleed & Scream” (quarto straordinario album dei grandissimi Eclipse) che si impone come perfetta sintesi di eccellenza tecnica, graffiante emozione e modernità, e in seguito con un nuovo ingaggio da parte della affermata Frontiers Records, che lo coinvolge in qualità di polistrumentista, vocalist, produttore e compositore in “Never Too Late”, ultimo disco solista dell’indimenticabile e mai troppo compianto frontman dei Survivor, Jimi Jamison. Il lavoro di songwriting è qui di notevole livello, i singoli pezzi sono forgiati con maestria per esaltare alla perfezione le strabilianti qualità canore del singer d’oltreoceano e, a mio personalissimo avviso, consacrano definitivamente le abilità compositive di Martensson anche su sonorità di stampo maggiormente classico.

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Per completezza, nello stesso anno citiamo le altre comparsate artistiche di Erik, tra cui il lavoro di mastering in “Man.Machine.Industry” di J. Bergman e la sue partecipazioni sia in “Unbreakable” dei Primal Fear, sia nel progetto solista di stampo power metal “ A new beginning ” del brasiliano Germàn Pascual (Divinefire, ex-Narnia).
Come da copione, il 2013 di Martensson si delinea pieno di attività, tra cui spicca senza alcun dubbio l’uscita (ancora una volta per la nostrana Frontiers) di “Rise Up“, secondo entusiasmante album degli strepitosi W.E.T. , che mantenendo intatta la formula vincente del debut, si riconferma una sorta di manifesto moderno del melodic hard-rock scandinavo, accattivante, emozionante ed espressivo. Una menzione particolare meritano poi alcune significative partecipazioni in veste di guest dello stesso Erik, a partire dal ruolo di compositore per il debut dei Find Me dal titolo “Wings Of Love“, eccelso progetto di Daniel Flores che vede come straordinario protagonista vocale il grandissimo Robbie LaBlanc (Blanc Faces, Shining Line). E che dire poi degli strepitosi cori realizzati da Erik per l’apprezzatissimo debut dei LaneslideFlying High” (nato dalla creatività artistica del cantante/musicista/compositore italiano Bruno Kraler)? Potremmo continuare all’infinito a tessere le lodi del “supereroe” scandinavo perchè, come lecito attendersi, i lavori non si esauriscono qui: mancano ancora infatti le backing vocals apportate per Sinner in “Touch Of Sin vol.2“, il songwriting offerto per l’album del connazionale Chris Linderberg “My Ship Is Coming”, l’ eccellente lavoro di mix e mastering in “Perfect Chapter” degli Shadow Past, ed infine il ritorno ad ruolo che ben più gli si addice, e cioè quello di lead vocalist in un brano di “The Bonding” degli Edenbridge.

10 Quasi con nostalgia arriviamo dunque a chiudere il nostro lungo ed entusiasmante viaggio nel mondo a 7 note dell’instancabile Martensson: un 2014 all’insegna della riconferma del meritatissimo successo, siglato dall’uscita del “One Live – In Stockholm” degli W.E.T. , dalla partecipazione al team di produzione dello strepitoso album dei DaltonPit Stop” e dell’esordiente (ma già chiacchieratissima) Tave degli svedesi Adrenaline Rush, sino ad arrivare al coinvolgimento in qualità di guest musician nel debut album dei Sound Of Eternity (lavoro in cui Martensson si rende autore anche delle fasi di mix e mastering).

11 Lo stesso 2014 è risultato un anno speciale anche per la sottoscritta che, in quel di Trezzo sull’Adda, grazie al fantastico evento Frontiers Rock Festival, nel mese di maggio ha avuto l’onore di poter incontrare personalmente l’amatissimo Erik, persona capace, intelligente, determinata ma al contempo estremamente semplice e umile.

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Grazie Erik… grazie per tutti questi anni di splendida musica, sentite emozioni, grandi conferme. Ti aspettiamo nel 2015 più grintoso che mai in previsione del grande ritorno con i tuoi Eclipse (sia per il nuovo attesissimo studio album, sia per la partecipazione al prossimo spettacolare Frontiers Festival), e per tutti gli altri progetti e studio album che ti vedranno sicuramente talentuoso protagonista (primo tra tutti il debut solista dell’ex Wig Wam Age Sten Nilsen). E questo certi che, ancora una volta, saprai dar forma ai sogni musicali di tanti, tantissimi fans… gli stessi pieni d’entusiasmo che costituiscono la fiamma viva del rock melodico internazionale.

Erik Martensson

© 2015 – 2016, Elena Aurë. All rights reserved.

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