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4GOT10 live @ Off Topic Torino 04/06/2025 – live report

18 Giugno 2025 0 Commenti Denis Abello

Abbiamo fatto trenta, non potevamo non fare trentuno… così, dopo la bella intervista con Luca “Vicio” Vicini (qui per l’intervista) e dopo la recensione di quello che per il sottoscritto a tutti gli effetti è uno degli album dell’anno (qui la recensione), ecco che arriva ghiotta ghiotta l’occasione di mettere sotto torchio i 4GOT10 in sede live.

Per chi non lo sapesse (ma in questo caso vi direi di leggere intervista e recensione citati sopra) i 4GOT10 sono la “reintepretazione” della primissima band di Luca “Vicio” Vicini (Subsonica) e Alberto “Vacchio” Vacchiotti (Fratelli di Soledad).

Ammetto che ero un po’ scettico sulla scelta di una prima data live infrasettimanale e mi aspettavo un’affluenza un po’ sottotono. Appena arrivato al locale, il bellissimo centro polifunzionale Off Topic di Torino, mi rendo conto di essermi assolutamente sbagliato. Complice probabilmente la notorietà del duetto di punta (Vicio e Vacchio) e soprattutto l’amore che lega il pubblico verso questa band e chi la compone, come avrò modo di rendermi conto durante tutta la serata, il locale è veramente bello pieno e si arriverà addirittura in serata ad un meritato Sold Out!

Prima di partire una menzione per il locale. L’Off Topic è un centro polifunzionale (link al sito) che ha un sapore retrò con uno sguardo ben orientato verso il futuro. Al centro una piazzetta su cui si aprono diverse aree, tra cui una bella zona ristoro con tavoli in ferro e legno, diverse aree per eventi e probilmente congressi e infine una zona chiusa ed insonorizzata pensata espressamente per gli eventi live. Tutto è giocato all’insegna della socialità e della convivialità e questo diciamolo aiuta anche il senso di “festa” che anima la serata.

Torniamo però alla musica e ad aprire la serata ci aspetta Khamilla, artista indie Torinese che gioca tra il cantautorato italiano sporcato da un’Anima tipicamente soul. Che bella sorpresa. Sembra di fare un salto in qualche vecchio club anni ’70 in cui la musica soffusa ed elegante cura cicatrici poco visibili tra i convenuti. Tanto talento e tanta bravura portate sul palco con estrema classe, buon gusto e stile!

Se questa partenza poteva sembrare fuoritema in questa serata in realtà non lo è affatto ed il filo comune gioca proprio sui temi della classe, eleganza e stile. Proprio quelli che di li a poco i 4GOT10 marchieranno a fuoco sul palco dell’Off Topic.

Che dire dei 4GOT10 prima di partire nel dettaglio, che Band ragazzi!

Mi aspettavo un alto livello dati i nomi coinvolti ma qui si vola veramente ai vertici. Se il duo Vicini (basso) / Vacchiotti (chitarra) erano una certezza la sorpresa assoluta lo sono il resto della band che se la gioca con una seconda chitarra come quella di Arrobio che con trafelata raffinatezza porta in scena riff di gusto, una batteria che facendo il paio con il basso di Vicini detta il ritmo su cui più piedi hanno ballato durante la serata e infine impossibile non citare lo smagliante sorriso (e la bravura) di Elena Crolle alle tastiere e sicuramente quello che più stupisce è il carisma e l’Anima da “Animale da palco” che porta in scena il giovane Marco Previato (in arte Proibito).

Un bel colpo d’occhio dal palco ed un incedere sicuro e costante con gli sguardi che si incrociano tra i “vecchi amici” Vicio e Vacchio a rimarcare chi tiene le redini della serata. Il resto è pura musica di grande qualità che scorre veloce sui brani di tutto il disco di debutto a cui il bravo Marco Previato in qualità di frontman fa da perfetto cicerone (Gran voce dal vivo) e intrattenitore per tutta la serata!

I brani, lo sapevamo, vincono su disco e ammetto che live già solo una “For this Moment” da sola vale tutta la serata. Si corre quindi veloci verso la chiusura di quello che speriamo non resti un evento isolato perche di band di questo calibro sul palco e nel nostro genere se ne sente un sacco il bisogno.

Bravi davvero… nell’attesa, spero a breve, di ritrovarmi nuovamente sotto ad un loro palco! 😉

KHAMILLA

4GOT10

 

Frontiers Rock Festival VII – Speciale Live Report

04 Giugno 2025 4 Commenti Denis Abello

Diciamocelo, dopo sei anni di fermo non so se qualcuno si sarebbe aspettato una nuova edizione di quello che per sei edizioni è stato uno dei migliori Festival Hard e Melodic Rock d’Europa. Per fortuna il presidente della Frontiers, ovvero Serafino Perugino, è stato abbastanza folle da voler riaccendere i riflettori su questo meraviglioso evento!

Così il 2025 ha rivisto svettare per tre giorni (25, 26 e 27 aprile) sull’Italia (in quel luogo culto che è il Live Music Club di Trezzo sull’Adda) la bandiera del miglior Hard Rock e Melodic Rock / AOR.

Diciamoci anche questo, se il patron della Frontiers ha voluto riscommettere sul Frontiers Rock Festival, a questo punto possiamo dire che la scommessa è stata pienamente vinta. Sul palco sono saliti 21 Artisti per un tolate di 27 esibizioni, contando anche le acustiche, e nessuno ha mancato l’obiettivo di coinvolgere il pubblico e portarsi a casa, chi più chi meno, un valido show. Ci sono poi state punte di vera eccellenza come vedremo a breve sviscerando le varie esibizioni.

A questo giro inoltre il pubblico ha abbracciato questa nuova possibilità di aver un Evento di questa portata in Italia e diciamo che rispetto ad altre edizioni l’affluenza è stata sicuramente migliore, con la giornata di sabato a farla da leone.

DAY 01

FANS OF THE DARK

Il Festival riparte con questa giovane band Svedese che sinceramente reputo una delle migliori novità sotto l’ala di mamma Frontiers! Con tre ottimi album all’attivo, un cantante particolare e carismatico e una band di livello le premesse erano ottime e le mie speranze alte!
Non tutti forse sanno però che poco prima di partire per l’Italia la band ha avuto un contrattempo e per problemi personali ha “perso” il suo batterista Freddie Allen, che è anche uno degli “ideatori” di questa band… e qui capita il Miracolo!
Recuperato al volo un Italianissimo batterista che risponde al nome di Marco Sacchetto (attualmente in forze ai Temperance) che in una notte si è studiato la scaletta e “fresco come una rosa” (dopo una notte tempestosa) si presenta sul palco e permette alla band di portare a casa il concerto! A questo punto ci si poteva aspettare uno show leggermente sottotono ed invece i Fans Of The Dark spingono e forti della presenza scenica e della voce del frontman Alex Falk unita a dei brani che dal vivo funzionano si mettono in tasca una bella esibizione che infiamma da subito il già numeroso pubblico sotto al palco. Chiudono con una cover dei Balance! Hanno vinto tutto!
Dimenticavo, il buon Marco Sacchetto se la giostra come se avesse sempre suonato con loro e i Fans Of The Dark ne escono da assoluti vincitori! Onore a Marco e applausi alla Band! Bravi davvero!

SETLIST

Night of the Living Dead
Life Kills
Christine
Let’s Go Rent a Video
Find Your Love
The Neon Phantom
In for the Count (Balance cover)

 

 

ART NATION

Attesi da tanti anche grazie al frontman Alexander Strandell, una delle “Voci” del momento. Anche loro Svedesi, al pubblico sembrano non dispiacere ma al sottoscritto risultano forse un pochino troppo freddi.
Sanno comunque il fatto loro e sicuramente Strandell è un buon frontman ma come dicevo sopra al loro spettacolo manca un po’ di pepe. funziona, loro sono bravi ma nessuno mi toglie l’idea che abbiano viaggiato leggermente con il freno tirato. In ogni caso a parecchi fans sono piaciuti e loro sicuramente lo spettacolo se lo portano a casa.

SETLIST

Brutal and Beautiful
Thunderball
Echo
Lightbringer
Halo
Need You to Understand

 

 

SHAKRA

Qui si inizia a spingere sul serio. Non conoscevo particolarmente bene la band di Mark Fox e compari se non per alcuni brani sparsi. Che carica gente, questi vivono a pane e palco. Ancora una volta la Svizzera mostra di saper sfornare grandi band hard rock!
Hanno i brani, hanno un frontman dannato e picchiano come panzer tedeschi! Poche altre storie, sto recuperando la loro discografia!

SETLIST

Hello
A Roll of the Dice
Too Much Is Not Enough
Invincible
Something You Don’t Understand
Raise Your Hands
Ashes to Ashes
Rising High

 

 

BONFIRE

Per me i quattro (già… q u a t t o!) Bonfire sono degli Eroi. Dei “vecchi” Bonfire non hanno più nulla… neppure Hans Ziller (unico membro originale rimasto)! Infatti all’ultimo la band sembra sia rimasta “orfana” dell’unico membro portatore della bandiera dei “Bonfire di un tempo”.
Poco male, i nostri quattro salgono sul palco, dimostrano di essere dei professionisti con gli attributi, chiedono al loro cantante (Dyan Mair) di giocarsela tutta e sputare anche un polmone! Il risultato è l’esibizione più “metal” di questa tre giorni di musica!
Ascoltare pezzi storici dei Bonfire in versione “Speed Metal” fa un po’ strano mentre i nuovi brani calzano a pennello sulla voce di Mair e sui riff di chitarra di Panè. La sezione ritmica viaggia veloce come una buona Porsche 911 di qualche anno fa e alla fine ti ritrovi con il pugnetto alzato! Bravi “Metal Bonfire”, mi avete fatto divertire!

SETLIST

I Will Rise
S.D.I.
Sweet Obsession
I Died Tonight
Sword and Stone
You Make Me Feel
Longing for You
Don’t Touch the Light
Champion
Ready 4 Reaction

 

 

HONEYMOON SUITE

L’unica cosa che lascia l’amaro in bocca è sapere che a queste latitudini (ma direi in Europa) difficilmente li rivedremo. Il Frontiers vale già solo il viagio per loro. Si parte con un breve ritardo per un problema tecnico (piccola nota, qua e la durante il festival qualche problema si è presentato e forse i suoni non sono sempre stati perfetti), ma la band si dimostra subito in forma smagliante con un Johnnie Dee vocalmente ineccepibile e grande mattatore sul palco, coadiuvato dalla chitarra di Derry Grehan. I Canadesi ripagano da soli il prezzo della prima giornata e con una setlist riuscita che pesca dai loro album storici più alcuni brani dall’ultimo lavoro Alive del 2024 si conquistano praticamente tutto il pubblico!

SETLIST

Say You Don’t Know Me
Find What You’re Looking For
Burning in Love
Wounded
Stay in the Light
Lookin’ Out for Number One
Guitar Solo
New Girl Now
Love Changes Everything

 

 

PRIDE OF LIONS

Fermatevi tutti. Qui le cose si fanno serie e si è andati veramente vicini ad una piccola catastrofe… facciamo un passo indietro. Soundcheck, il buon Toby Hitchcock conosciuto per la sua incredibile Voce e che insieme a quella leggenda vivente di Jim Peterik (ex Survivor) forma la colonna portante dei Pride of Lions, sale sul palco… senza voce! Rischi del mestiere come si dice in questi casi… ma il nostro è uno che non si arrende!
Mentre la presentatrice (La Mary Ferranti) scalda il pubblico Toby si avvicina e con molta umiltà spiega la sua situazione e chiede l’aiuto del pubblico. Gran gesto ma tra il pubblico più di una persona si prepara al peggio.
Invece Toby una volta salito sul palco seppur non al 100% (ma un Toby al 70% è migliore del 98% dei cantanti al 100%) tiene botta per metà del concerto con il pubblico assolutamente coinvolto nello show… e poi?
Poi il buon Peterik, seppur meno attivo rispetto all’ultima sua partecipazione al Frontiers, ha un lampo di genio… coinvolgere Robin McAuley (che presenzierà solista il giorno seguente) nel concerto. Per chi non lo sapesse (… ma se non lo sapete e siete su queste pagine… Pentitevi Gente! 🙂 ) Robin ha preso parte ad un tour con i Survivor, band “madre” di Peterik.
Da li il concerto diventa una sorta di tributo ai Survivor e un’inaspettata svolta per il pubblico. Svolta tra l’altro che sembra nettamente gradita.
Alla fine diciamocelo chiaro, sicuramente non è stato un concerto “tecnicamente perfetto” ma fatemi dire che a livello di emozioni quello che i Pride of Lions hanno regalato al pubblico ed allo stesso modo quello che il pubblico ha regalato ai Pride of Lions è stato impareggibile!
Ultime due chicche… la backing band al seguito dei Pride Of Lions era formata tutta da Artisti Italiani (praticamente tutti gli Hell in the Club) e i nostri hanno contribuito in maniera magistrale a supportare quello che forse poteva essere lo spettacolo più “problematico della serata”! Grandi Ragazzi, ci avete reso orgogliosi di voi!
Secondo punto, visto che il Toby si sentiva in “difetto” verso il pubblico ha fatto l’unica cosa che gli pareva giusta, a fine concerto è sceso tra la gente e ha letteralmente conversato e si è “concesso” con tutti quelli che si trovavano in transenna… può sembrare una cosa da poco, ma non lo è! Gran bel gesto!

SETLIST

Eye of the Tiger (Survivor cover)
Sound of Home
Gone
It’s Criminal
In Good Faith (Survivor cover)
The Search Is Over (Survivor cover)
High on You (Survivor cover) (with Robin McAuley)
I Can’t Hold Back (Survivor cover) (with Robin McAuley)
Burning Heart (Survivor cover) (with Robin McAuley)

 

 

ASIA

In questa incarnazione degli ASIA originali resta solo il tastierista Geoff Downes. Poco male perchè alla voce c’è il “figlio segreto” di John Wetton. Harry Whitley, anche lui voce e basso è infatti la versione giovanile di Wetton con dalla sua una voce ancora più pulita dell’originale. Per non farsi poi mancare niente a chiudere il cerchio di questa band si trovano il chitarrista John Mitchell che faceva parte degli Icon, progetto parallelo proprio di Downes e Wetton e alla batteria il grandissimo Virgil Donati che faceva parte di un’edizione moderna del gruppo prog rock “UK” con Wetton. Insomma, gira e rigira tutti i componenti in qualche modo hanno un filo che li lega al mondo ASIA ed al compianto Wetton.
Questo però non basta. Per portarsi a casa pagnotta e serata i nostri sul palco fanno scintille e fuochi d’artificio. Perfetti, con una scaletta raffinata e centrata e con Harry Whitley che con eleganza e raffinatezza tiene alta la bandiera degli ASIA.
Sicuramente il concerto più “di classe” di questa kermesse musicale! Alto livello in chiusura di una giornata a dir poco eccellente!

SETLIST

The Heat Goes On
Don’t Cry
Wildest Dreams
Here Comes the Feeling
Eye to Eye
An Extraordinary Life
Time Again
Cutting It Fine
The Smile Has Left Your Eyes
Only Time Will Tell
Go
After the War
Sole Survivor

Encore:
Open Your Eyes
Heat of the Moment

 

 

DAY 02 – ACOUSTIC

Premessa: quest’anno il Frontiers cambia formula e per i possessori del VIP ticket viene organizzato un evento acustico nel secondo e terzo giorno come “warm up” pre festival. Ero scettico su questa scelta che invece grazie anche ad un’ottima location sempre all’interno delle mura del Live Clun e ad una perfetta gestione risulta assolutamente vincente dando ancora più enfasi e fascino a questa tre giorni di grande musica.

GIRISH AND THE CHRONICLES

Si aprono le danze con gli Indiani Girish and the Chronicles e l’effetto MTV Unplugged è subito servito su un piatto d’argento. Questi “scappati da casa”, come è giusto che sia per una band hard rock grezza e stradaiola si presentano invece in versione acustica come i bravi bambini della Prima Comunione e tirano giù un’esibizione veramente ben confezionata. Il gruppo c’è, è affiatato e si vede. In acustico mi aspettavo di vederli un po’ costretti, invece si divertono, hanno dalla loro inoltre il valore aggiunto di una voce fenomenale come quella di Girish Pradhan e ne escono quasi come i perfetti ragazzi da presentare alla mamma… ma che spero nessuna presenti mai veramente alla mamma.

SETLIST

Rock and Roll (Led Zeppelin cover)
Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay
Hail to the Heroes

 

 

CHEZ KANE

Errare è umano. Ho sempre pensato che Chez Kane, per quanto brava, fosse un personaggio un po’ costruito. Quanto mi sbagliavo! Questa è proprio così come la si vede. Eccentrica e genuina con un Talento che dal vivo esplode ancora di più che su disco. Con la sua bella voce ed il suo modo di fare in grado di conquistarsi subito le simpatie del pubblico mostra in acustico una gran presenza scenica. Si porta inoltre a corredo una band con i calzini spaiati in bella vista (non scherzo) il che la rende ancora più “vicina” alla gente. Piace un po’ a tutti in modo sincero! Brava!

SETLIST

Too Late for Love
Better Than Love
Streets of Gold
Love Is a Battlefield (Pat Benatar cover)
Rocket on the Radio

 

 

FM

Questi simpatici e arzilli attempati giovanotti inglesi vivono sicuramente chiusi nel cellophane per essere scartati tutte le volte che devono salire su di un palco. Non si spiegherebbe altrimento lo stato di “conservazione” pressochè perfetto del loro talento. Che sia acustico o no questi non sbagliano un colpo ma a questo giro (e li ho già visti diverse volte) sono veramente in stato di grazia. La Voce di Overland è assolutamente perfetta e dalla lora hanno una serie di pezzi che sono una cannonata e che riarrangiati in acustico trovano nuova enfasi! Eroi del melodic rock di stampo Inglese!

SETLIST

That Girl
All or Nothing
Incredible
Don’t Need Another Heartache

 

 

DAY 02

CASSIDY PARIS

Si parte “ufficialmente” il secondo giorno con la giovanissima Cassidy Paris. Ammetto che su disco non mi ha mai catturato completamente ma su palco è un altro discorso. Oggi, ancor più di ieri, c’è già un bel numero di fans sotto al palco e devo dire che la brava Paris, pur con la sua giovane età, si gioca decisamente bene le sue carte sul palco regalando uno show coinvolgente e ben giostrato. Si porta poi dietro il papà (Stevie Janevski, che suona la chitarra con lei) e questo agli occhi di un altro papà come me le fa guadagnare ancora più punti.
Altro punto a favore, i pezzi vanno a segno, almeno per le mie orecchie, nettamente più facilmente dal vivo che non su disco.
IN conclusione, le Auguro un futuro roseo perchè la voglia di fare e la bravura ci sono tutte. Se il tempo le darà anche la possibilità di crearsi una “maturità artistica” sono sicuro che la Paris farà delle ottime cose!

SETLIST

Midnight Desire
Play Video
Nothing Left to Lose
Play Video
Here I Am
(Clif Magness cover)
Play Video
I Hate Myself for Loving You
(Joan Jett & The Blackhearts cover)
Play Video
Danger
Play Video
Butterfly

 

 

GIRISH AND THE CHRONICLES

Ritornano sul palco i miei amici “scappati da casa” (o dall’India se preferite) e sono più in forma che mai e prima ancora di mettere piede sulle assi del Live Club le note de “I Guerrieri della Notte” mettono subito in chiaro che qui non si fanno sconti a nessuno!
Questi vivono sul palco mangiando hard rock grezzo, diretto e stradaiolo e lo fanno come solo i migliori “scappati da casa” possono fare.
Ero curioso di vederli dal vivo e semplicemente mi hanno riversato addosso una carica di adrenalina devastante.
I pezzi non saranno quanto di più originale si possa trovare in giro ma sembrano essere un perfetto vestito sartoriale cucito su misura per i live. La voce di Girish viaggia a mille, la sezione ritmica schiaccia i sassi e la chitarra di Suraj Tikhatri A.K.A Suraz Sun è l’altra chicca di questa band.
Saltano, gridano, scalciano… dei bambini della Prima Comunione visti in sede acustica resta forse qualche Ave Maria gettata li a caso e niente più!
Buttano dal palco benzina su tutti i personaggi più grezzi che si trovano nel parterre che da li in avanti non smetteranno di bruciare e far casino.
Tiro da paura, grande band in sede live!

SETLIST

Intro (tratta da I Guerrieri della Notte)
Primeval Desire
Ride to Hell
Kaal
Hail to the Heroes
Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay

 

 

CHEZ KANE

Dalle grezze strade polverose dell’India hard rock si passa al glitter e luci al neon dei più scintillanti anni ’80. Chez Kane sale sul palco con una mise assolutamente “fuori tempo massimo” e mette nero su bianco quanto di buono aveva iù fatto in sede acustica.
Brava, sul palco si diverte e fa un sacco divertire. Nelle vene gli scorrono fiumi e fiumi di anni’80 e la sua voce dal vivo è una gran bella scoperta. I ragazzi dai calzini spaiati (vedete la recensione dell’acustico) se la cantano e se la suonano ad alti livello supportando la nostra frontwoman in maniera egregia.
I pezzi, per quanto su disco non li trovi così eclatanti, dal vivo risultano degli acceleratori fenomenali per la sete di musica dei fans! Piacciono, piace anche lei che si dimosra un’Artista di valore e di grande impatto scenico. Promossa

SETLIST

Too Late for Love
All of It
I Just Want You
Nationwide
Ball n’ Chain
Love Gone Wild
Get It On
Rocket on the Radio
Powerzone

 

 

CRAZY LIXX

Non è la loro prima volta a questo Festival, anzi, se la memoria non mi inganna questa dovrebbe essere la loro terza venuta. Hanno una bella carica e ormai sono un gruppo ben rodato. Gli ultimi album gli hanno regalato anche una discreta dose di pezzi acchiappa fan da piazzare nella setlist.
Il loro spettacolo fila via in modo pulito e preciso. Manca forse un pelino di “cazzimma” in più ma comunque non ci possiamo lamentare. Bella anche l’uscita del cantante Danny Rexon che se ne esce ad un certo punto con una maschera da hockey in puro stile Venerdì 13 e impugnando un coltellaccio / microfono!

SETLIST

Final Fury
Whiskey Tango Foxtrot
Hell Raising Women
Little Miss Dangerous
Silent Thunder
Enter the Dojo
Rise Above
Sword and Stone (Bonfire cover)
Hunt for Danger
XIII
Blame It on Love
Who Said Rock ’n’ Roll Is Dead
Crazy Crazy Nights (KISS song) Final Fury

 

 

un piccolo excursus: quello che state per leggere di seguito penso che, per chi l’ha vissuto, sia sicuramente da annoveramente come uno dei momenti Live del melodic rock da scolpire nella pietra. Gli ultimi tre gruppi a salire sul palco di questa seconda giornata dell’edizione 2025 del Frontiers faranno quacosa a livello musicale che si merita un posto nella Storia… e adesso prodseguiamo con umiltà in questo racconto…

FM

Questi simpatici e arzilli attempati giovanotti inglesi vivono sicuramente chiusi nel cellophane per essere scartati tutte le volte che devono salire su di un palco. Non si spiegherebbe altrimento lo stato di “conservazione” pressochè perfetto del loro talento… scusate, questo forse lo avevo già scritto.
Il problema è che calza a pennello anche per la loro versione “elettrica”. Macchine da guerra devote alla melodia. Gli FM hanno tutto, voce, pezzi, una band con i controfiocchi e la possibilità di rendere un semplice concerto un ricordo magico per tutti i presenti.
Perfetti sotto ogni punto di vista e per di più con una scaletta che mette in mostra tutti i loro punti di forza! Irresistibili!

SETLIST

Digging Up the Dirt
I Belong to the Night
Killed by Love
Someday (You’ll Come Running)
Let Love Be the Leader
Synchronized
Out of the Blue
Everytime I Think of You (Eric Martin cover)
That Girl
Bad Luck
Tough It Out
Turn This Car Around

 

 

TREAT

Aspettavo i Treat al varco… la loro prima “venuta” in terra di Frontiers Rock Festival (per la terza edizione) mi lasciò un po’ l’amaro in bocca. Dopo aver visto poi il concerto praticamente perfetto degli FM le possibilità che i nostri Svedesi ne uscissero con le ossa intere dal mio spietato giudizio erano ulteriormente calate… e chiariamolo subito, io AMO questa band! Proprio per questo però la volta scorsa ero rimasto amareggiato!
Cosa vi devo dire, secondo me sapevano di doversi far perdonare e piazzano un concertone! Robert Emlund si dimostra essere un vero frontman e gestisce il palco come solo anni di esperienza possono insegnare. Maestosa poi la prestazione del chitarrista Anders Wikström!
Una scaletta ben bilanciata tra vecchi classici e nuovi brani è la punta di diamante di un concerto bello e che viene vissuto in pieno dal pubblico. Ne esco con le lacrime agli occhi! Buon Segno!

SETLIST

Skies of Mongolia
Ready for the Taking
Papertiger
Home of the Brave
Rev It Up
Sole Survivor
We Own the Night
Freudian Slip
Changes
Scratch and Bite
Roar
Get You on the Run
Conspiracy
World of Promises

 

 

WINGER

Secondo headliner del Frontiers Rock Festival, i Winger prendono posto sul palco per quello che dovrebbe essera la loro ultima volta in Italia (e probabilmente Europa). Band con una formazione stellare è dir poco e poi non tutti possono vantare un frontman con il carisma di Kip Winger.
Si parte alla grande ed è chiaro subito che il livello della band Americana è fuori dal comune. Il concerto scorre via fluido fino all’arrivo della splendida ballata Miles Away. Mentre il pubblico si sta facendo piano pinao travolgere dalla band muore imporvvisamente la chitarra di Reb Beach! Kip Winger ferma lo spettacolo e qui la gente giù dal palco fa il Miracolo… tutti e ribadisco tutti iniziano a cantare il pezzo. Momento magico che viene forse colto solo in parte dalla band ma quando riparte la musica (con un Reb Beach particolarmente irritato) una cosa è subito chiara… se fino a questo punto c’è stata una band sul palco da qui in avanti diventerà un concerto band + fans! Meraviglioso.
Ancora di più tenendo conto che al di la del piccolo problema tecnico il livello dell’esibizione è di livello assoluto.
Unico piccolo neo di un concerto perfetto. I problemi tecnici devono aver infastidito più la band che il pubblico. Infatti i Winger dopo una prestazione per altro ineccepible se ne escono di scena senza neanche un saluto al pubblico. Perdonabile ma resta una piccola macchia su un concerto stratosterico!

SETLIST

Stick the Knife In and Twist
Seventeen
Can’t Get Enuff
Down Incognito
Chicken Picken (John Roth Guitar Solo)
Miles Away
Rainbow in the Rose
Guitar Solo (Reb Beach)
Black Magic (Reb Beach song)
Pull Me Under
Time to Surrender
Drum Solo
Midnight Driver of a Love Machine
Proud Desperado
Junkyard Dog (Tears on Stone)
Headed for a Heartbreak
Easy Come Easy Go
Madalaine
Saints Solos

Encore:

Guitar Solo(Reb Beach)
Blind Revolution Mad
Hungry

 

 

DAY 03 – ACOUSTIC

THE BIG DEAL

Permettetemi una premessa. Non sono mai stato un amante dei The Big Deal, li ho sempre trovati troppo “costruiti”. Così ammetto che per me loro potevano essere il classico concerto che abbassava il livello del Festival (finora veramente di altissimo livello). Mi sbagliavo, lo ammetto, mi sbagliavo veramente! Ora vi spiego perchè.
A loro il compito di aprire in acustico l’ultimo giorno del Festival e mi avvicino al palco con ben poche speranze. Due cose mi sono state subito chiare, la coppia Srdjan e Nevena Brankovic (coppia anche nella vita) è baciata da un Talento eccezionale. Nevena oltre ad avere una voce splendida vive in simbiosi con il pianoforte. Srdjan dimostra in acustico di essere un chitarrista veramente di valore giocando con la chitarra e costruendo giri e riff (cosa non semplicissima in acustico) di grande impatto. Si aggiunge a loro anche la bella presenza e voce di Ana Nikolic che completa un ottimo quadro sul palco.
Secondo punto, ho sempre trovato i pezzi dei The Big Deal troppo scolastici (e ne sono ancora più convinto dopo aver visto le qualità messe in campo live dalla band) e qui per me arriva l’altro colpo di scena. In acustico si presenta con una versione riarrangiata dei pezzi che include elementi folk della tradizione balcanica (la band ha origini Serbe) il risultato è fantastico. Sicuramente l’esibizione in acustico più particolare del lotto proposto. Solo complimenti a questo giro! Bravi davvero!

SETLIST

Survivor
Fairy of White
Sensational
Bad Times, Good Times

 

 

RONNIE ROMERO

Giornata acustica baciata dal talento dei chitarristi. Infatti anche Ronnie Romero sale sul palco in questa versione acustica con un chitarrista di grandissimo livello (José Rubio Jimenez).
Solo cover, ma che cover… senza contare che ormai il buon Ronnie ha dimostrato già da anni di potersi permettere di cantare QUALSIASI cosa gli passi per la testa! La gente comunque apprezza e quando ha intonato Heaven dei Gotthard con quella voce così simile a quella del compianto Steve Lee… beh… una lacrima ammetto che mi è scesa.

SETLIST

The Mob Rules (Black Sabbath cover)
Catch the Rainbow (Rainbow song)
Heaven (Gotthard cover)
Shot in the Dark (Ozzy Osbourne cover)

 

 

HAREM SCAREM

Parlavamo di chitarristi bravi in questa “sessione acustica”. gli Harem Scarem in formazione hanno Pete Lesperance, non un chitarrista qualsiasi, ma uno dei “Signori Chitarristi”! In coppia con Harry Hess è praticamente “la morte sua” del Melodic Rock. da un acustico condotto in maniera eccezionale e che raggiunge l’apice sulle note di Honestly i nostri Canadesi ci fanno capire che cosa può attenderci questa sera.
Maestri del Melodic Rock… anche in acustico!

SETLIST

Better the Devil You Know
Hard to Love
Gotta Keep Your Head Up (Darren Smith on vocals)
Honestly
Distant Memory

 

 

DAY 03

SEVENTH CRYSTAL

Ultimo giorno di Festival e si parte già con il piede sull’acceleratore con i Seventh Crystal. Poco da dire, la carica della band e pazzesca e merito anche dell’imponenza fisica del frontman Kristian Fyhr sul palco i ragazzi Svedesi si fanno notare. Partenza bella intensa e tirata grazie anche alla setlist e ai pezzi che la band propone che in sede live sprigionano una gran energia che fa breccia sul pubblico che anche oggi risulta essere bello numeroso da subito sotto al palco.
Siamo al limite del power metal ma la melodia la fa da padrona! Bella soperta in sede live!

SETLIST

Blinded by the Light
Path of the Absurd
Million Times
Architects of Light
So Beautiful
Mayflower
Say What You Need to Say

 

 

THE BIG DEAL

Dopo la versione acustica tornano i The Big Deal anche in veste elettrica. L’impatto visivo con le due belle presenze sceniche di Nevena e Ana è sicuramente riuscito! Il livello live è alto anche se dispiace vedere il chitarrista Srdjan Brankovic regalato nettamente più in un angolo a favore proprio del palco lasciato in mano alle due presenze femminili.
Comunque riuscito lo spettacolo anche se meno ricercato rispetto alla versione acustica. In ogni caso la band se la gioca bene e alla fine il pubblico pare gradire e apprezzare. Continuo ad essere convinto che il tallone d’achille di questa band continuino ad essere i pezzi anche in relazione al Talento messo in campo che invece ben traspare dal palco.
Alla fine comunque i nostri si portano a casa un bel risultato con il pubblico soddisfatto.
P.s.: Nevena è salita comunque sul palco dopo aver ricevuto la notizia pochi minuti prima di un brutto lutto familiare, un Grande Abbraccio per Lei!

SETLIST

I Need You Here Tonight
Better Than Hell
Wake the Fire
Fairy of White
Sensational
Never Say Never
Survivor

 

 

RONNIE ROMERO

La Voce di Romero zittisce chiunque! F E N O M E N O è dir poco. La prima parte scivola via sui pezzi solisti che iniziano a scaldare il pubblico, ma è quando iniziano ad apparire cover dei Rainbow E Dio che lo spettacolo ingrana veramente una marcia in più, su Rainbow in the Dark poi il pubblico va veramente in visibilio.
Romero sul palco ormai è rodatissimo (merito anche dei tanti live ormai archiviati) e si porta appresso una band di tutto rispetto con ancora una volta una menzione particolare per il chitarrista José Rubio Jimenez.
Penso nessun si aspettasse in chiusura una cover di Separate Ways dei Juorney cantata da DIO!!! Grande il nostro ruffinaccio Ronnie!

SETLIST

Castaway on the Moon
I’ve Been Losing You
Chased by Shadows
Stargazer (Rainbow song)
Kill the King(Rainbow song)
Vengeance
Rainbow in the Dark (Dio cover)
Separate Ways (Worlds Apart) (Journey cover)

 

 

STORACE

Storace per i più è la Voce dei Krokus ma in realtà questo arzillo diversamente giovane quando la band madre ha deciso di tirare un po’ il freno a mano a ben pensato di darsi ad una carrira solista dove, con una band differente (e che band!), praticamente fa esattamente quello che faceva con i Krokus.
Questo signore ha cancellato il concetto di “età anagrafica” e porta sul palco un’esibizione piena di carica e vitalità con dei pezzi che sono pura adrenalina nelle vene. Nella band può contare una bassista che èp un altro bell’animale da palco e se la giostra con il più pacato chitarrista. Menzione particolare per la giovanissima seconda chitarra, ancora un po’ troppo statica sul palco ma avrà sicuramente tutto il tempo per rifarsi, il Talento non manca.
C’è anche il momento “Carramba che sorpresa” quando Ronnie Romero sale sul palco per intonare insieme a Storace American Woman dei The Guess Who e dare così il via ad una guerra vocale al “chi la tiene di più”… Storace nulla può contro la vocalità prorompente del Romero ma ammetto che ne esce comunque con grande dignità. Un bel diversivo sul palco che il pubblico apprezza.
Per il resto dopo aver visto Storace dal vivo l’unica domanda che mi rimane è questa… quando posso rivederlo nuovamente??? Piaciuto, concerto “ignorante”, ma perfettamente riuscito!

SETLIST

Rock This City
Midnite Maniac (Krokus cover)
High on Love
To the Top (Krokus cover)
Play Video
Screaming in the Night (Krokus cover)
Hellraiser (Krokus cover)
Screaming Demon
We All Need the Money
American Woman (The Guess Who cover) (with Ronnie Romero)
Live and Let Live
Rock ‘n’ Roll Tonight (Krokus cover)

 

 

ROBIN MCAULEY

Per non farci mancare le Grandi Voci del Rock, visto che per il momento abbiamo avuto “solo” l’opportunità di apprezzare due “vocine” come quelle di Romero e Storace ecco che sale sul palco Robin McAuley. Abbiamo già avuto l’occasione di vederlo con i Pride of Lions e quindi sappiamo che l’ex MSG è in gran forma e poi, cavoli, questo è uno che sul placo si diverte davvero!
A dispetto dell’età (76 anni portati in maniera Divina) il buon Robin ha la voglia di giocare sul palco come un bambino dell’Asilo in un parco giochi! Ride, scherza, intrattiene il pubblico e se la canta con la band! Mitico!
A questo punto qualcuno si chiederà se ha anche cantato! La risposta è SI, eccome se ha cantato! Per poco non tira giù i muri del Live Club! In chiusura su Anytime tutto il pubblico era ormai con lui. Trionfale!
Nota di merito per la band tutta italiana messa su per l’occasione. Non avevano mai suonato insieme eppure sembravano insieme al buon McAuley una band rodata da anni insieme sul palco. Anche McAuley come Storace assolutamente da rivedere, e magari proprio con questa bella foramzione made in Italy!

SETLIST

Thy Will Be Done
Standing on the Edge
Say Goodbye
Alive
Dead as A Bone
Feel Like Hell
‘Til I Die
Soulbound
The Best of Me
Love Is Not a Game (McAuley–Schenker Group song)
This Is My Heart (McAuley–Schenker Group song)
Gimme Your Love (McAuley–Schenker Group song)
Anytime (McAuley–Schenker Group song)

 

 

MIKE TRAMP’S WHITE LION

Tutti i presenti avevano la stessa domanda in testa? Mike Tramp, ma soprattutto la sua voce, ce la farà ancora a fare i pezzi dei White Lion? La risposta è arrivata con una doccia di emozioni in quello che è stato sicuramente uno degli Highlight di questo Festival! … e si, ce la fa eccome! Certo forse qualche tono più in basso… ma l’intensità, le emozioni e la forza del carisma di Mike Tramp non fanno prigionieri.
I pezzi lo sappiamo sono fenomenali e sentirli dal vivo è una vera goduria, con un Tramp così in forma è poi un vero piacere per i padiglioni auricolari!
Aggiungiamo una gran band di contorno con il chitarrista Marcus Nand in grado di far volare la memoria verso i tocchi unici di Vito Bratta, bravo davvero!
Sulle note di When The Children Cry ho visto più di un occhio lucido tra il pubblico… compreso il mio!
Che altro dire, un piccolo gioiello di esibizione che arriva quasi sul finire del Frontiers!

SETLIST

Lights and Thunder (White Lion song)
Hungry (White Lion song)
Lonely Nights (White Lion song)
Out With the Boys (White Lion song)
All the Fallen Men (White Lion song)
El Salvador (White Lion song)
Little Fighter (White Lion song)
Living on the Edge (White Lion song)
Tell Me (White Lion song)
Broken Heart (White Lion song)
When the Children Cry (White Lion song)
Wait (White Lion song)
Lady of the Valley (White Lion song)

 

 

HAREM SCAREM

Ultimo giro di giostra sulle note di brani quali Honestly, Sentimental Blvd., Slowly Slipping Away e tanti altri… direi che non ci va per niente male! Anzi, calcolando che sul palco sono saliti i canadesi Harem Scarem e che anche loro, al pari di altri in questa tre giorni di Festival, sono in uno stato di forma invidiabile, direi che non ci possiamo lamentare.
La coppia Hess (Voce) e Lesperance (Chitarra) è forse una delle migliori e più collaudate di tutto il circuito del Melodic Rock attuale.
La scaletta proposta pesca abilmente tra vecchi classici e brani più recenti offrendo un mix assolutamente riuscito. C’è il tempo per mettere in gioco tante piccole chicche come le “comparsate” alla voce del batterista Darren Smith, anche lui a questo giro veramente in forma! In più un’emozionata Cassidy Paris si affiancherà ad Hess sulle note di The Death of Me e trova anche spazio un brano di Lesperance (Boy Without a Clue) oltre che una cover / omaggio ad un altro grande Canadese sulle note di Summer of ’69 di Bryan Adams cantata dal bassista Mike Vassos!
Come dicevamo poi il piatto principale fatto di pezzi della lunga carriera degli Harem Scarem è di quelli che sicuramente non lasciano con un buco allo stomaco… e sulle note di Honestly l’emozione tra il pubblico era più che palpabile.
Grande chiusura di Festival regalata da una band in assoluto Stato di Grazia! TOP LEVEL!

SETLIST

Better the Devil You Know
Hard to Love
Gotta Keep Your Head Up (Darren Smith on vocals)
Stranger Than Love
Distant Memory
Boy Without a Clue (Pete Lesperance song) (Pete Lesperance on lead vocals)
The Death of Me (with Cassidy Paris)
Here Today Gone Tomorrow
Mandy
Sinking Ship
Honestly
Garden of Eden
Sentimental Blvd. (Darren Smith on lead vocals)
If There Was a Time
Summer of ’69 (Bryan Adams cover) (Mike Vassos on vocals)
Slowly Slipping Away
Chasing Euphoria

Encore:

No Justice

 

Redlynx – Live Reunion 2025 – 14/03/2025

03 Aprile 2025 0 Commenti Denis Abello

Una serata a suo modo “unica” quella del 14/03/2025 al Vinile Live di Torino! Torna infatti sul palco una delle hard rock band storiche del panorama torinese, i Redlynx capitanati dall’istrionico frontman Chris Heaven!

Abbiamo avuto il piacere di partecipare alla serata nella bella cornice del Vinile Live di Torino e ammetto che più che un semplice concerto ci siamo trovati di fronte ad una vera e propria “festosa rimpatriata” di vari membri che durante la lunga storia della band hanno fatto parte a vario titolo dei Redlynx!

Quindi, dopo 22 anni dall’ultimo album “Out of the darkness” e 12 anni dall’ultimo concerto, i Redlynx si ritrovano per presentare l’ep “Black Rain” con un live che ripercorre la loro carriera dal 1989 ad oggi. Sul palco tanti nomi anche conosciuti nel panorama musicale del capoluogo Piemontese. Quindi, oltre a Chris Heaven (vocals), Luca Polich (chitarra), Luca Camoglio (chitarra), Jack Ponissi (tastiere), Franco Molinar (basso), Giovanni Bernaroli (batteria) e Lorena Marchesini (cori) a reggere le redini della bestia Redlynx troviamo ad accompagnarli vari ospiti: Giorgio Masino (Basso), Beppe Geracitano (The Rock Alchemist, chitarra), Luca Balducci (chitarra), Luca Curci (tastiera), John Lie (Black Violence, batteria), Michael Carrata (ex- Soul Seller, voce).

Una serie di pezzi che in più di due ore ripercorrono tutta la carriera della band. L’aria di festa che si respira è palese e il concerto scorre via liscio e pulito con un Chris Heaven ed una band in grande spolvero che mostrano che a distanza di anni avrebbero ancora i numeri per fare belle cose su di un palco.

Qui di seguito trovate la lunga scaletta dell’evento e a seguire alcuni scatti dalla serata:

– INTRO
– ROCK ME BABY
– WASTED INNOCENCE
– COLD DESERT RAIN
– BLACK RAIN
– LOVETRACKER (with Giorgio Masino)
– SHE’S CALLED TROUBLE (with Giorgio Masino)
– GREY- BLACK RAINBOW (with Giorgio Masino – Michael Carrata)
– REPENT WALPURGIS (Strumentale Procol Harum)
– IN YOUR EYES
– DON’T LEAVE THIS WAY
– acoustic set : CRAZY FOR YOU + PRISONER OF YOUR LOVE + ORIENTAL SOUL (tributo a Max Arminchiardi)
– A SONG FOR US (with Luca Balducci)
– SHAKE THE MONKEY (with Beppe Geracitano) + Accenno di FLY AWAY
– BELIEVE
– LOOKING FOR YOUR HEART (with John Lie )
– THE STORY OF JON AND MARY (with Luca Curci)
– I WANNA MAKE LOVE TO YOU AGAIN
– Keyboards solo
– SOLDIER OF FORTUNE (solo Chris + Jack)
– I DON’T LOVE YOU BUT I WANT YOU
– PUSSYCAT (introducing the band)

PHOTOGALLERY

MYLES KENNEDY – THE ART OF LETTING GO TOUR 2024

18 Novembre 2024 0 Commenti Paolo Paganini

Dopo alcuni anni di attesa Myles Kennedy torna a calcare il suolo italiano, questa volta in veste solista a supporto del nuovo album The Art Of Letting Go uscito ad inizio ottobre. Lo fa come ormai abitudine in compagnia dei fidati Tim Tournier al basso e Zia Uddin alla batteria, una formazione essenziale e ormai ampiamente collaudata.

A scaldare il nutrito pubblico accorso all’Alcatraz di Milano ci pensano gli svedesi Black River Delta autori di un blues rock alla The Black Keys che per una mezz’ora abbondante intrattengono piacevolmente i presenti grazie a sonorità coinvolgenti fin dal primo ascolto. Alle 21.05 in punto fa il suo ingresso sul palco il protagonista della serata accolto da una vera e propria ovazione. Non è un mistero che Myles si trovi a meraviglia dalle nostre parti avendoci suonato ormai svariate volte sia con gli Alter Bridge che con Slash ed avendo sempre riscosso un grandissimo successo.

La parte del leone della setlist la fanno ovviamente le tracce estratte dal nuovo disco che il pubblico dimostra di conoscere ed apprezzare. La roboante The Art Of Letting Go e la seguente Nothing More To Gain aprono le danze nel migliore dei modi evidenziando come siano cambiate nel corso del tempo le sonorità del Myles Kennedy solista. Basti pensare all’abissale differenza tra i brani dell’ultimo lavoro, molto più duri e vicini a quanto proposto dagli Alter Bridge e le intime ballate dell’esordio. Il southern rock di Devil On The Wall introdotto da un simpatico siparietto tra il frontman ed alcuni dei presenti ci fa dimenticare dove ci troviamo catapultandoci dritti nelle assolate e polverose praterie americane. Il pubblico si diverte e partecipa alla grande trascinato da brani come la scanzonata Mr. Downside e Tell It Like It Is che sembra aprirci le porte di un saloon da film western. E’ giunto il momento di una pausa e la magnifica power ballad Behind The Veil fa da preambolo alla vera e propria chicca della serata.

Come preannuncia lo stesso Myles ogni scaletta prevede un set acustico che cambia ogni volta. Per l’occasione viene proposta prima una versione unplugged da pelle d’oca di All Ends Well, seguita dalla struggente Love Can Only Heal ed è l’apoteosi. A questo punto permettetemi una piccola considerazione del tutto personale. Adoro questo ragazzo, sarà per la passione che mette in ogni progetto in cui è coinvolto, per l’umiltà, l’empatia e la disponibilità che dimostra in ogni occasione, per la voce che incanta e commuove ogni volta, fatto sta che anche stasera in questo preciso momento la commozione si ripresenta in me ed in tutti i presenti puntuale ed irrefrenabile. Passato il momento di catarsi collettiva si riprende a rockare consapevoli di come ci stiamo ormai avvicinando alla fine del concerto ma c’è ancora tempo per divertirsi grazie alla trascinante Miss You When You’re Gone e all’ormai classica Year Of The Tiger. In Stride congeda momentaneamente la band richiamata sul palco a gran voce per il doveroso finale affidato alla granitica Say What You Will.

Una piacevolissima serata caratterizzata da un pubblico eterogeneo che dimostra come la bravura ed il talento di questo musicista arrivino sia al trentenne metallaro che al sessantenne appassionato di hard rock o al ragioniere di banca accorso allo spettacolo ancora in giacca e cravatta di ordinanza. Ora non ci resta che aspettare con ansia il nuovo disco e il relativo tour degli Alter Bridge per gustarci ancora una volta le gesta di questo artista votato anima e corpo alla musica rock.

Set List

  1. The Art Of Letting Go

  2. Nothing More To Gain

  3. Devil On The Wall

  4. A Thousand Words

  5. Mr. Downside

  6. Tell It Like It Is

  7. Behind The Veil

  8. All Ends Well

  9. Love Can Only Heal

  10. Wake Me When It’s Over

  11. Miss You When You’re Gone

  12. Year Of The Tiger

  13. Get Along

  14. In Stride

Encore:

  1. Say What You Will

Formazione:

Myles Kennedy: voce e chitarra

Tim Tournier: basso

Zia Uddin: batteria

PERFECT VIEW – BUSHIDO LIVE IN CASTELFRANCO EMILIA 26/10/2024

28 Ottobre 2024 0 Commenti Paolo Paganini

Ad un anno esatto di distanza dalla prima assoluta avvenuta in quel di Modena al teatro Michelangelo, ritrovo i Perfect View a Castelfranco Emila presso il teatro Dadà La loro performance si inserisce in una serie di eventi organizzati dall’azienda sanitaria locale per la Settimana della Salute Mentale e la Disabilità, tema su cui la loro ormai nota opera rock Bushido si inserisce alla perfezione.

La serata non prevede ospiti ad aprire lo show, ma al calare del sipario i ragazzi si prendono tutta la scena e l’ammirazione dell’eterogeno pubblico presente. E’ uno spettacolo vedere la sala piena e l’entusiasmo di giovani e meno giovani ascoltare le dodici canzoni di cui si compone l’album. La voce narrante fuori campo, inserita tra una traccia e l’altra, consente agli spettatori di immergersi nella storia del giovane Koji, aspirante guerriero affetto da una malattia che gli impedisce di crescere e rafforzarsi, ma che grazie ad un amuleto del nonno, all’amore per Aiko e ad una forza di volontà senza pari, inseguirà con perseveranza il proprio sogno di diventare un vero samurai.
Attraverso un percorso di crescita interiore fatto di cadute, sconfitte e delusioni, Koji si rialzerà sempre più forte di prima, forgiando il proprio carattere, la propria tempra fisica e mentale, imparando grazie alla rigida educazione della nobile arte a sopperire alle carenze del proprio corpo, a onorare gli altri anche quando sono nemici, al rispetto della natura ed infine all’importanza della famiglia.

Musicalmente la band suona come un motore ormai oliato alla perfezione e anche il nuovo singer Alex Esposito, perfettamente inserito nel gruppo, rappresenta una piacevolissima sorpresa assolutamente all’altezza del compito affidatogli. I brani, che ormai conosciamo a memoria, scorrono via che è un piacere. La sezione ritmica affidata a Paulis e Lugli non perde un colpo, così come le chitarre del grande Joe Cataldo fendono l’aria come la spada di Koji. Avvicendamento alle tastiere tra Alberto Bettini che ha lasciato la band a maggio scorso a favore dell’ottimo Saverio Verrascina. Entra ufficialmente in formazione come corista anche Emanuela Siconolfi ed il suo supporto conferisce ancora di più epicità ai brani.

Una serata perfettamente riuscita che rende onore ai grandi Perfect View impegnati nell’ardua impresa di portare questo genere musicale, a metà tra AOR e Hard Rock classico, ad un numero sempre più grande di persone, facendosi largo con coraggio e determinazione (come il protagonista del loro racconto) in un mondo in cui gli spazi per suonare live sembrano ormai appannaggio esclusivo di tutt’altri generi musicali molto più popolari in questi ultimi anni soprattutto tra i giovanissimi. Il loro concept album inoltre rappresenta un valore educativo aggiunto non indifferente che va assolutamente controcorrente rispetto alle tematiche bullizzanti e scontrose che riecheggiano nei testi di artisti (o presunti tali) nati oggi e domani già dimenticati.

Un grande applauso a Cataldo e Soci perché siano da esempio e traino per tante altre ottime band di questo genere presenti nel nostro paese che faticano maledettamente nel trovare visibilità e possibilità di esibirsi dal vivo.

SCALETTA:

Bushido Theme
Birth
Love
Integrity
Honor
Family
Respect
Compassion
Honesty
Courage Loyalty
Bushido Theme (Reprise)

 

NICKELBACK – GET ROLLIN’ EUROPEAN TOUR 2024

05 Giugno 2024 0 Commenti Paolo Paganini

Erano anni che inseguivo i canadesi Nickelback sperando di poterli vedere dal vivo in una delle loro rare apparizioni nel nostro paese ma per un motivo o per un altro quando si presentava l’opportunità non riuscivo mai a concretizzare. Saputo che sarebbero venuti a Bologna, letteralmente sotto casa, non potevo proprio farmi sfuggire l’occasione. Ad aprire la serata i britannici The Lottery Winners fautori di un robusto indie pop che riesco ad incrociare solo nella parte conclusiva della loro esibizione. Devo dire che rimango piacevolmente colpito dalla loro performace ed anche se non avevo mai sentito le loro canzoni apprezzo tantissimo il fatto che si stampino in testa al primo ascolto e a giudicare dalla reazione della platea l’impressione deve essere ampiamente condivisa. Terminata la loro esibizione alle 20.45 puntualissimi si presentano sul palco Chad Kroeger & Co introdotti dalle note di Walk dei Pantera. Il palazzetto è quasi tutto pieno segno che la band riscuote anche dalle nostre parti un nutrito numero di ammiratori. Il palco si anima di luci fumo e colori e i ragazzi attaccano con San Quentin brano tratto dal loro ultimo lavoro di studio del 2022 per poi proseguire con una scaletta che ripercorre tutta la loro carriera attraverso brani classici come Savin’ Me, la splendida ballata Far Away e grandi successi radiofonici quali Someday e Photograph tutti brani conosciutissimi cantati all’unisono da tutti i presenti. Una carriera costellata di successi riassunti in un’ora e tre quarti di concerto durante il quale un simpaticissimo Chad supportato dall’amico Ryan intrattiene il pubblico attraverso aneddoti e simpatici siparietti come l’arruolamento temporaneo nella band di due ragazze del pubblico che cantano e ballano insieme ai propri idoli sulle note della famosissima Rockstar. Tornano sul palco anche i The Lottery Winners per duettare sulla cover di Don’t Look Back In Anger degli Oasisi. Immancabile quasi in chiusura il loro più grande successo How You Remind Me e dopo una breve pausa i due bis finali, la trascinante Gotta Be Somebody e la roboante Burn It To Yhe Ground che infiamma letteralmente la platea. Un concerto che lascia tutti ampiamente soddisfatti e che ci consegna una band più in forma che mai.

Set List

  1. San Quentin
  2. Savin’ Me
  3. Far Away
  4. Animals
  5. Someday
  6. Worthy to Say (Ryan Peake on lead vocals)
  7. Figured You Out
  8. When We Stand Together
  9. This Afternoon
  10. Hero (Chad Kroeger feat. Josey Scott cover)
  11. Don’t Look Back in Anger (Oasis cover) (with The Lottery Winners)
  12. Photograph
  13. Rockstar
  14. Those Days
  15. How You Remind Me

Encore:

16 Gotta Be Somebody

17 Burn It to the Ground

 

Heroes & Monsters + Dobermann live al Teatro Atlantic di Borgaro (TO) – 02 dicembre 2023 – live report

18 Dicembre 2023 0 Commenti Denis Abello

Alchimia… quella cosa che se presente in una qualsiasi situazione rende tutto più incredibile, magico e memorabile! Se l’Alchimia si palesa in più sfaccettature in un evento come quello di sabato due dicembre al Teatro Atlantic di Borgaro (TO) allora non ce n’è per nessuno, soprattutto se è un ingrediente pesantemente presente tra i componenti di tutte e due le Band coinvolte nella serata.
Dobermann e Heroes & Monsters infatti sono due gruppi che il palco lo divorano con i componenti della band che interagiscono tra loro come un meccanismo ben oliato e rodato coinvolgendo inoltre il pubblico in maniera naturale.

Non si fanno prigionieri e si vince tutti, Artisti, Fans e Organizzatori!

Serata decisamente Top con un’organizzazione, quella della Vertigo Live Club, valida e all’altezza dei nomi coinvolti. Mia prima volta al Teatro Atlantic di Borgaro (TO) e devo dire che la location è veramente perfetta per un concerto come questo.
Bel palco, capienza massima di penso 600/700 persone (questa sera sono molte meno, ma comunque un buon numero) e un’ottima acustica. Si parte già bene.

21:30 ed i Dobermannn prendono posto sul palco e in tre quel palco o lo sai gestire o sembrerà assolutamente vuoto ed i nostri (i Dobermann sono di Torino) lo sanno gestire con maestria di chi i palchi se li brucia “alla botta”. Si parte con Shaken To The Core ed è subito chiaro che il biglietto pagato già solo varrebbe per la presenza di questi assi dell’Hard Rock stradaiolo, grezzo ma assolutamente raffinato.
Paul Del Bello alla voce e basso e Valerio “Mohicano” Ricciardi alla chitarra si spalleggiano a vicenda mentre Antonio Burzotta alla batteria si prende il suo momento (e i meritati) applausi con un assolo da panico! La loro esibizione è di quelle che non lasciano un attimo di respiro, si corre veloce sulla setlist e alla chiusura con Taking In The Out Takes resterebbe ancora la voglia di ascoltare qualche brano! Bravi davvero!

Il tempo è però tiranno e dopo una sistemazione degli strumenti un altro trio prende possesso del palco. L’evento clou che vede gli Heroes & Monsters nuovamente in Italia sta per iniziare. Arriviamo gasati dallo show dei Dobermann ma sono sicuro che gente navigata come Todd Kerns (voce e basso), Stef Burns (chitarre) e Will Hunt (batteria) non possono che stupire.
Per chi non li conoscesse gli Heroes & Monsters sono quella che può essere definita una super band che vede coinvolta “gente” che ha suonato per Alice Cooper, Y&T, Huey Lewis and The News, Vasco, Slash ed Evanescence e che da pochi mesi ha pubblicato il suo primo album di debutto omonimo (qui la nostra recensione).
Si parte con il primo singolo degli H&M, Raw Power, e si mette subito in chiaro l’andazzo della serata. Qui si buttano giù anche i muri, il livello dei tre sul palco è clamoroso e Todd Kerns su tutti si rivela una grandissima sorpresa con una voce che sa essere graffiante ma calda all’occorrenza come sulla splendida Angels Never Sleep.
La chimica fra i tre è palpabile e come dicevamo nell’intro dell’articolo genera un’Alchimia difficile da trovare in quelli che solitamente vengono definiti Super Progetti. Qui è diverso, sul palco ci sono tre amici che si divertono e sanno far divertire e che dalla loro hanno un Talento ed una Tecnica fuori dal comune.
Lo Spettacolo è garantito e scorre via tra pezzi originali e cover “ristilizzate” sui canoni della band tra cui una punkeggiante All I Want For Christmas Is You di Mariah Carey cantata direttamente da  Stef Burns, attuale chitarrista di Vasco.
Da notare anche l’omaggio, nel giorno dell’ultimo concerto dei Kiss, alla band mascherata con una dirompente Rock and Roll All Nite che “vorrebbe” chiudere il concerto… ma la gente sotto palco non ci sta e tra applausi e acclamazioni gli Heroes & Monsters tornano fulminando tutti con una spettacolare Welcome to the Jungle dei Guns & Roses e un’altrettanto riuscita cover di Kickstart My Heart dei Motley crue.

Con la voglia ancora di far casino si riaccendono le luci del Teatro Atlantic e resta il tempo di godersi qualche foto e autografo di rito con i tre “Cattivi Ragazzi” degli H&M che si dimostrano disponibili con tutti al banco del merchandise… e a noi non resta che augurarci di rivedere presto sia i Dobermann che gli Heroes & Monsters su di un palco, chissà, magari nuovamente lo stesso palco! 😉

Heroes and Monsters setlist:

01. Raw Power
02. I Knew You Were The Devil
03. Let’s Ride It
04. Angels Never Sleep
05. All I Want For Christmas Is You (Mariah Carey)
06. Break Me (I’m Yours)
07. Don’t Tell Me I’m Wrong
08. Man In The Box (Alice In Chains)
09. Blame
10. No One Knows (Queens Of The Stone Age)
11. You’re Got Another Thing Comin’ (Judas Priest)
12. All You’ll Remain
13. Set Me Free (Sweet)
14. Run Rudolph Run (Chuck Berry)
15. Rock and Roll All Nite (Kiss)
Encore:
16. Welcome To The Jungle (Guns N’Roses)
17. Kickstart My Heart (Motley Crue)

Heroes and Monsters photogallery (link su facebook):

 

Dobermann setlist:

01. Shaken To The Core
02. Stiff Upper Lip
03. Fear Of The UK
04. I Need A Holiday
05. Summer Devil
06. Please Don’t Touch (cover)
07. You Talk It, You Walk It (solo di batteria)
08. Pure Breed
09. Rocksteady
10. Taking In The Out Takes

Dobermann photogallery (link su facebook):

Contatti Heroes & Monsters

https://www.facebook.com/heroesandmonstersband

https://www.instagram.com/heroesandmonstersband/

Contatti Dobermann

https://www.facebook.com/dobermannrnrband

https://www.instagram.com/dobermann_official/

Contatti Organizzazione Evento

https://www.facebook.com/vertigoliveclub

https://www.instagram.com/vertigoliveclub/

 

 

Perfect View – Bushido, A Rock Opera Live 27/10/2023 Modena- Live Report

02 Novembre 2023 0 Commenti Paolo Paganini

Una scelta sicuramente particolare, ma estremamente interessante quella di portare la musica Hard Rock nei teatri ed arricchirla con intermezzi coreografici, che ampliano il concetto musicale, arricchendolo e completandone il Messaggio. Noi di MelodicRock.it c’eravamo e vi facciamo il sunto della serata.

Per il debutto della loro opera rock Bushido i Perfect View scelgono la cornice del teatro Michelangelo di Modena, città natale di alcuni componenti del gruppo. Ad aprire la serata ci pensano le ERISU, prima formazione Alternative Idol nata in Europa sulla scia delle Alt Idol giapponesi. La musica proposta dalle quattro ragazze è piuttosto inconsueta soprattutto per il panorama italiano. Si tratta infatti di una miscela di metal, prog, e gothic rock ispirato al culto della dea Eris, cantato in una lingua arcaica e accompagnato da suggestive coreografie. Dopo una ventina di minuti di esibizione tocca ai Perfect View introdurci all’interno del loro concept album dedicato al mondo dei samurai. La storia narra di un giovane guerriero affetto da disabilità che attraverso il coraggio e la perseveranza insegue il sogno di diventare un valoroso combattente come suo nonno. I ragazzi appaiono subito in forma smagliante riuscendo a coinvolgere il pubblico sin dalle prime note dell’opener Birth. Mentre una voce fuori campo racconta l’evoluzione e le vicissitudini della vita del piccolo eroe consentendo allo spettatore di seguire la trama del racconto, la band sfodera una prestazione musicale con i controfiocchi. Sugli scudi la voce di Damiano Libianchi (new entry della formazione emiliana) che si amalgama alla perfezione col genere proposto. Dal punto di vista delle composizioni non siamo di fronte al classico AOR a cui eravamo abituati nelle precedenti uscite ma ad un hard rock melodico con venature prog molto più adatto al tipo di struttura dell’opera rock. Tra le tracce più apprezzate possiamo segnalare sicuramente la trascinante ed immediata Integrity e la splendida ballata Family al termine della quale entrano in scena quattro spadaccini di Kumitachi della scuola di Aikido (Carpi). Entriamo così nella seconda parte dello show dove tracce come Respect, Compassion e Honestly scorrono via in maniera estremamente piacevole traghettandoci verso il gran finale affidato alle granitiche Courage e Loyalty a chiudere uno spettacolo ben confezionato, compatto, convincente ed emozionale. Scorrono i titoli di coda e la band torna sul palco al gran completo per ricevere i meritati appalusi da parte di una platea sicuramente pienamente appagata.

Se volete leggere la recensione del disco la trovate Qui.

Qui sotto un piccolo video con un estratto dallo spettacolo:

PERFECT VIEW family live at teatro michelangelo (modena italy) venedi 27 ottobre 2023 – YouTube

 

 

Heroes & Monsters – 5 agosto 2023 – Castello di Desenzano sul Garda (BS) – live report

05 Settembre 2023 5 Commenti Giulio Burato

Il 5 agosto nel suggestivo Castello di Desenzano sul Garda (BS), in pieno centro storico, con scorcio sul lago di Garda, lato destro del palco, hanno suonato gli straripanti Heroes and Monsters nella loro ultima tappa del tour estivo 2023.
Di fronte, purtroppo, ad uno sparuto gruppo di fans (circa 500 persone) il concerto è stato aperto da delle giovanissime promesse di una scuola di musica locale, grazie al direttore artistico Mario Chiesa. I bravi ragazzi hanno ammaliato la platea con delle perle del hard rock come “Welcome To The Jungle” dei Guns N’ Roses che, poi, manco a farlo apposta, è stata replicata anche da Stef Burns e soci.

Mezz’ora prima dell’ingresso degli headliner di giornata sono saliti sul palco i bresciani Rosco Dunn che hanno proposto un vigoroso hard rock, cantato in italiano, con venature melodiche. I cinque ragazzi lombardi meritano spazio nelle radio nazionali per qualità compositiva e di arrangiamenti; un plauso sincero alla loro proposta musicale live.

Alle 21:05 sono saliti sul palco Todd Kerns (Slash e Toque), Will Hunt (Evanescence) e il gia’ citato Stef Burns (Vasco Rossi).
Il trio trasudava carisma da tutti i pori; la folta e folle chioma di Hunt spadroneggiava dietro le pelli, mentre il basso pulsante del gigante-vocalist Kerns e l’ascia infocata di Burns, simpaticamente, si alternavano a differenze altezze di microfoni.

Buona parte del concerto è stato incentrato ovviamente sul loro omonimo album di esordio, uscito a inizio 2023 tramite Frontiers (qui la recensione).
Dal recente singolo “Blame” alla ruvida “Raw power”, alle più melodiche “Angels never sleep” e “Don t tell me I’m wrong”, queste ultime acclamate e cantate dal pubblico.
A completamento del concerto, durato quasi cento minuti, sono state suonate alcune cover tra cui mi sento di ricordare la funambolica “No one knows” dei Queen of stone Age e la roboante “Kickstart my heart” dei Motley Crue che hanno suggellato un’ottima prestazione live la quale avrebbe meritato la presenza di tutti i vacanzieri assenti all’evento.

Contento di aver partecipato ed essere stato di fronte a dei veri e propri “eroi e mostri” dell’hard rock contemporaneo. Chapeau.

Ps: ringrazio @Jennifer per il supporto al concerto

Elektradrive – 40th Anniversary show – Mc Ryan’s Moncalieri (Torino) – 23/06/2023 – Live Report

09 Luglio 2023 0 Commenti Denis Abello

Quarant’anni di Vita si portano dietro sogni, speranze, successi ma anche delusioni!

Un po’ come la Vita degli storici Elektradrive che, arrivati all’onorevole traguardo di quarant’anni di carriera, si portano dietro un bagaglio in cui sogni, speranze e successi si sono incrociate con forse la delusione di non essere riusciti a raccogliere quanto probabilmente avrebbero meritato.

Indubbio però che un pezzo importante della storia dell’AOR, anche se il vestito del solo AOR va stretto per descrivere il sound degli Elektradrive, passa per la band di Torino.

1983, Elio Maugeri alla voce, Simone Falovo alla chitarra, Eugenio Manassero alle tastiere, Stefano Turolla al basso e Alex Jorio alla batteria, partendo dalle ceneri degli Overdrive danno vita agli Elektradrive.

I primi pezzi, più tirati, finiranno su diverse compilation e inizieranno a far conoscere i nostri in giro fino alla pubblicazione dell’album Over The Space (1986).
Sarà però il secondo album “Due” (1989) a mettere in chiaro le capacità della band tanto che nel 1990 i cinque ragazzi di Torino voleranno a Los Angeles per alcuni concerti. Il successivo album Big City (1993) diventa un’altra perla dell’AOR / Hard Rock made in Italy. Bisognerà attendere però il 2009 per rivedere il nome Elektradrive su di un disco che porta il titolo di Living 4.

Si vola quindi a questo 2023 dove Simone Favolo (chitarrista) decide di riunire la band per un concerto evento in formazione originale!

Quello che è successo nella serata del 23 giugno scorso tra le mura del bel Mc Ryan’s di Moncalieri (Torino) ve lo stiamo per raccontare!

Basta varcare la soglia del Mc Ryan’s per rendersi conto dell’aria frizzante che si respira, che poi è quella dei Grandi Eventi.
Già, perchè non dimentichiamoci che i 40 anni di un pezzo di storia dell’AOR firmato Italia, non può che essere un grande evento! Resta però l’incognita di una band che bene o male è probabilmente ferma al palo, parlando di live, da qualche annetto e per quanto gli Elektarive hanno sempre saputo stupire le primavere sono volate anche sulle loro spalle e la domanda se i nostri sapranno ancora “reggere” il palco, per quanto gelida e fredda possa sembrare, è più che lecita!

Così, nel mentre che l’attesa fa salire l’adrenalina e i dubbi si mescolano alla voglia di vedere per la prima volta i Torinesi dal vivo, si investe il tempo tra chiacchiere con vecchi amici e qualche birra… ed il bello dei live sta anche in questo.

Arrivano le 22:00 e dopo i saluti di rito gli Elektradrive, quasi avessero intuito i miei timori, scaricano sul pubblico accorso una mitragliata di note hard rock dando fuoco alle polveri dell’evento con il brano Secret of the holy grave.
Tre cose sono subito chiare! La prima è che la Band c’è (“Sti cazzi” se c’è!), la seconda è che questa sera stiamo per ricevere una lezione su come si gestisce il palco da Artisti navigati e la terza è che… Zio Bono, ma che Voce ha Elio Maugeri??? E’ stata tenuta in naftalina e tirata fuori per l’occasione???
40 anni di carriera e la potenza, la carica, l’emozione e lo stile di questo Cavallo di Razza Vocale sono ancora tutti li!

Lo ammetto, sono Impressionato!
A tutto questo aggiungiamo dei suoni perfetti che difficilmente si trovano a questi livelli e capirete come ormai ero elettrizzato. Mi sentivo come un bambino appena varcata la soglia di Dysneyland, e la mia Disneyland questa sera porta il nome di brani come St. Valentine’s Day, la splendida A Man That Got No Heart (tratte da Due), Big City e Lucille (dall’album Big City), la toccante Pain (Living 4)… la pelle è smossa dai brividi di star vivendo una serata magica e l’euforia prende il sopravvento e vedendo in giro direi che non sono l’unico in questo stato!

Gli Elektradrive non fanno più prigionieri ed il pubblico è conquistato! Dopo aver allentato il tiro con le acustiche ed intense Dream on e Still remember piazzano un utimo colpo con Pain e si prendono una pausa (come i Dream Theater! 🙂 ).

Seconda parte del concerto e non si molla un colpo. Si riparte con Big City e si scorre nuovamente buona parte della carriera dei Torinesi con le note di brani come Big City, Escape From the rock, Living 4 che viaggiano veloci attraverso l’alchimia che profuma di vecchia amicizia che si è creata sul palco.

Idealmente il concerto si chiuderebbe qui ma la fame del pubblico non è ancora placata e resta il tempo per bissare la serata sulle note di time Machine e Fly High che idealmente si piazza come “speranza” per questi Vintage Rocker che questa sera hanno saputo dare dimostrazione di cosa vuol dire buttare Anima e Passione sulle assi di un palco!

Serata da incorniciare… e il 23 giugno 2023 si è scritta una, forse piccola, pagina della storia dell’AOR ma, per quanto piccola, di valore Assoluto.

Bentornati Elektradrive, ci siete mancati!

Tracklist

1 – Secret of the holy grave
2 – Lord of the rings
3 – Future Lady
4 – Brainstorm
5 – Winner
6 – St. Valentine’s Day
7 – A man that got no heart
8 – Dream on – Still remember
9 – Pain

10 – Big city
11 – Riot of the young guns
12 – Lucille
13 – Snake ’92
14 – Escape from the Rock
15 – Evil empire
16 – Living 4
17 – Feed the ground
18 – Dirty war of bloody angels
19 – Back on the road

20 – Time Machine
21 – Fly High

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