Interessante progetto di Tommy Denander e Viktor Fritz-Crone

Tommy Denander - Viktor Fritz-CronePrime indiscrezioni sul progetto che vede coinvolto Tommy Denander per il primo album del, al momento, semi sconosciuto Viktor Fritz-Crone.

Denander non ha certo bisogno di presentazioni essendo un chitarrista, produttore e autore che ha lavorato con tutto il meglio che il panorama rock, aor e melodic rock (e non solo) possa offrire. Per citarne alcuni potremmo dire Paul Stanley, Sheryl Crow, David Coverdale, Carlos Santana, Jimmy Page, Toto, Richard Marx, Robin Beck ma tanti tanti altri ancora… il quindi più che impegnato Tommy si trova al momento occupato a seguire il debutto del giovane Viktor Fritz-Crone, nuovo talento uscito dal “Next Star-Swedish singing competition“.

E’ lo stesso Denander a parlarne tramite la sua pagina facebook. Nel progetto sembra siano coinvolti anche molti altri artisti del calibro di Vinnie Colaiuta, Bruce Gaitsch, George Hawkins, CJ Vanston, Steve Porcaro, Tim Akers, Russ Pahl, Joe Pasquale, Richard Marx… sicuramente ci sono i presupposti per qualcosa di veramente interessante… staremo a vedere.

Robin Beck – Intervista

robin_beck_tgeCon The Great Escape, suo nuovo album in uscita il 18 Febbraio, Robin Beck prova ancora una volta il suo enorme talento regalandoci un’altra perla di rock melodico con una performance straordinaria e una voce sempre potente e grintosa. Noi di Melodicrock.it abbiamo avuto il piacere di poter scambiare quattro chiacchiere (virtuali) con lei e con immenso onore inauguriamo la nuova sezione proprio con questa intervista alla mitica cantante americana.

Continue…

Robin Beck – The Great Escape – recensione

Carriera sempre al top quella di Robin Beck: regina del melodic rock che nei primi anni 90 (precisamente nel 1992) diede alla luce quel capolavoro che risponde al nome di “Trouble or Nothing” (a parere di chi scrive il suo miglior album e uno dei “must have” del genere). Punti di forza di quel disco furono in primis i grandissimi songwriter che collaborarono al progetto: parliamo di artisti dalla penna d’oro quali Desmond Child, Diane Warren, Alice Cooper, Paul Stanley. Se questi nomi non vi dicono nulla allora dovrei citarvi un paio di singoli scritti da questi signori diventati delle hit mondiali famose ancora oggi. Un esempio? “Livin on a prayer/You give love a bad name/Bad Medicine” (Bon Jovi), “I was made for lovin you” (Kiss), “Angel/Crazy/I don’t want to miss a thing” (Aerosmith), l’intero album “Poison” dell’inossidabile Alice Cooper, varie hit di Cher, Ricky Martin, Celine Dion (e altri milioni di grandi artisti). Ora potete cominciare a capire quanto talento avesse e ha tutt’ora Robin Beck per vantarsi di tali collaborazioni. Il disco fu un tripudio del melodic rock, grazie alla voce potente e aggressiva della stessa Robin, una produzione eccellente, e un insieme di canzoni tutte da airplay radiofonico da far invidia a tante di quelle band tutte al maschile che dominavano quegli anni (o forse qualche annetto prima a dir la verità vista l’esplosione grunge). La carriera della cantante continuò tra vari cambi di line up e album sempre al top a dimostrazione che era più la sua bravura come artista e non solo una mera fortuna a permetterle di andare avanti. Nel frattempo vi è l’incontro e poi il futuro matrimonio con James Christian, frontman degli House Of Lords, che da “Wonderland” (2003, quinto disco della cantante) da inizio al sodalizio artistico in cui reciprocamente i due si aiutano nei loro rispettivi progetti musicali (Christian scrive, produce, suona e canta negli album della moglie, mentre Robin aiuta il marito nei suoi House of lords). Giungiamo a questo The Great Escape con una formazione diversa dal precedente “Livin on a dream” (2007); per questo nuovo lavoro la Beck ha preferito circondarsi esclusivamente di persone molto vicine a lei e quindi non sorprende leggere di James Christian come produttore/songwriter, bassista e in parte batterista coadiuvato dall’eccezionale Tommy Denander (non vi sto a citare tutti i suoi lavori perchè non basterebbe una pagina), uno degli amici più stretti della cantante, come songwriter/chitarrista solista e ritmico ed batterista in alcune canzoni. Soltanto loro due a supporto della cantante: diciamo un “lavoro in famiglia” per la Beck, e il risultato finale non può che essere positivo, facendo di The Great Escape il suo miglior lavoro del millennio.

Continue…

Phenomena – Blind Faith – recensione

Il primo progetto Phenomena, dal titolo omonimo,  risale all’84.  A questo album ne seguiranno altri due il primo nell’87 (Dream Runner) ed il secondo nel ’92 (InnerVision).

Dopodichè calerà il silenzio sui Phenomena fino al 2006, anno in cui i fratelli Tom Galley (produttore) e Mel Galley (chitarrista), riporteranno alla luce il progetto dando vita al buon PsycoFantasy… ma cos’è il progetto Phenomena?

Praticamente Tom Galley ha pensato bene nel lontano ’84 di prendere alcuni tra gli elementi migliori del panorama Hard Rock e Rock Melodico mondiale,  confezionare in base alle loro migliori capacità una serie di pezzi che vi sia adattasse alla perfezione e creare così un disco di successo.

A questo primo disco ne seguiranno poi altri sempre basati sulla stessa base,  buona musica “Hard & Melodic Rock” ed una nutrita schiera di artisti tra cui sicuramente sono da ricordare negli anni anche il grande Glenn Hughes (Black Country Communion, Deep Purple, Trapezee) ed il chitarrista dei Queen Brian May.

Anche questo suo nuovo lavoro Blind Faith,  il primo purtroppo senza il fratello Mel Galley alla chitarra stroncato da un male incurabile nel 2008,  può contare su artisti di grande calibro come Terry Brock,  Robin Beck,  Steve Overland, Tommy Denander e Steve Newman solo per citarne alcuni.

Continue…