Mecca – III – Recensione

Terzo capitolo per il moniker Mecca, guidato dal grandissimo Joe Vana. La prolifica Melodic Rock Records ci porta sul mercato il nuovo Mecca III, che segue il bellissimo Undeniable datato 2011 e il primo storico Mecca I , album stellare uscito nel 2002 sotto Frontiers Records e che vantava nomi come Fergie Frederiksen, Mike Aquino, Jim Peterik e molti altri mostri sacri dell’ AoR mondiale.
In questo nuovo capitolo Joe Vana porta grandi novità a partire dal figlio Joey Vana alle chitarre e il ritorno di due colonne portanti del primo album, Shannon Forest e David Hungate, rispettivamente alla batteria e al basso.

L’album, nonostante la sua poca durata, 8 canzoni per circa mezz’ora, è il perfetto esempio di come dovrebbe suonare un disco AOR, a partire dall’iniziale Take My Hand , un impasto di Toto e Asia con Joe Vana in forma smagliante e il figlio Joey che sembra che suoni la chitarra da una vita. Unknow conferma quanto appena detto, con una chitarra iniziale in pieno Lukather style. Questa volta il refrain arioso è semplicemente stupendo. Alone è una ballad di alta classe, tappeto di keys e Shannon Forest che tiene il tempo con la batteria leggera e mai invasiva, l’assolo di chitarra trascinante e i cori femminili chiudono una canzone superba. Gone parte col basso a dettare il ritmo seguito dal pianoforte e le keys e segue il discorso della precedente canzone con più energia. Cry suona più verso i moderni Toto con un ritornello dove ancora la voce di Joe vola verso le note più alte, grande pezzo. A Kiss On The Wind è un altra canzone straordinaria, Joe ancora padrone e gli inserti di batteria e pianoforte sono la parte più interessante. Un gioiello sotto l’aspetto vocale e musicale. Let It Go gode di un ritornello che si incolla subito in testa e che non avrebbe sfigurato su un album dei Pride Of Lions e un assolo di chitarra dove Lukather non esiterebbe ad applaudire, da 10 e lode….si chiude con Believe che nei suoi cinque minuti riesce ancora a mescolare l’essenza dell’AoR. Voce, chitarra,basso, batteria, tastiere… non c’è niente che sia fuori posto…speriamo di non dover aspettare ancora troppi anni per il prossimo album.
Grazie Joe !

IN CONCLUSIONE:

Joe Vana è tornato, un album con la A maiuscola, un lavoro perfettamente prodotto, suonato divinamente con pezzi bellissimi e trascinanti, l’unica pecca se proprio vogliamo essere pignoli è la poca durata del disco, solo mezz’ora, che però non varia la grandezza dei Mecca.