Cry of Dawn – Cry of Dawn – recensione
Sentire la voce di Goran Edman è sempre un piacere assoluto. Quel suo modo unico di cantare e quel suo timbro personale che arriva direttamente all’Anima lo differenziano da qualsiasi altra voce in circolazione e rendono praticamente ogni pezzo baciato dalla sua ugula subito riconoscibile e, grazie al suo grande talento, anche subito degno di nota.
Nella sua carriera ha spaziato diversi generi che vanno dal Heavy Metal fino praticamente all’AOR e lavorando con nomi quali John Norum, Yngwie Malmsteen, Brazen Abbot, Glory, senza contare tutte le sue brevi comparsate qua e la tra cui merita menzione la sua apparizione sulla prima incarnazione dei The Theander Expression a cui regalava la voce ad alcuni buoni pezzi tra l’AOR ed il Westcoast (tanto per non farsi mancare nessun genere… 😀 ).
Cry of Dawn è il nuovo progetto che vede Goran piombare direttamente nel più puro AOR / Melodic Rock. Alle spalle del talentuoso Scandinavo troviamo un’armata ormai conosciuta su queste pagine che vede al comando l’ottimo Daniel Flores (The Murder of MY Sweet, Find Me, l’ultimo first Signal e tanti altri) qui in veste, oltre che di produttore, anche di batterista con in più l’ormai fidato Michael Palace (Palace) a chitarre e basso e Soren Kronkvist alle tastiere.
Se non bastasse tutti i pezzi sono scritti da alcuni tra i migliori songwriter attualmente disponibili su piazza tra cui gli stessi Palace e Kronkvist oltre a Steve Newman, Alessandro Del Vecchio, Daniel Palmqvist e Robert Säll.