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Recensione

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Gotus – Gotus – Recensione

19 Gennaio 2024 7 Commenti Vittorio Mortara

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1 Take Me To The Mountain
2 Beware Of The Fire
3 Love Will Find Its Way
4 Undercover
5 Weekend Warriors
6 Children Of The Night
7 When The Rain Comes
8 Without Your Love
9 What Comes Around Goes Around
10 Reason To Live
11 On The Dawn Of Tomorrow

Formazione:

Mandy Meyer - chitarre
Ronnie Romero - voce
Pat Aeby - batteria
Tony Castell - basso
Alain Guy – tastiere

 

Prodotto dal tuttofare Del Vecchio, prende forma sotto l’egida Frontiers il progetto discografico dell’ex ascia degli svizzeri Krokus, Mandy Mayer. Fiancheggiato dagli ex compagni Pat Aeby e Tony Castell, il nostro eroe si avvale dell’ugola del gettonatissimo Ronnie Romero e delle tastiere di tale Alain Guy.

La musica che scaturisce dai solchi dell’album è un hard rock classico, non molto distante da quanto proposto dalla band madre Krokus. Così è per l’iniziale “Take me to the mountain” piuttosto insipida. Scorre via piacevole la più moderna “Beware of the fire”. Carino il canonicissimo lento “Love will find its way”, reso molto bene dai vocalizzi del singer cileno. “Undercover” non lascia memoria di sé e cede il passo al discreto ritornello di “Weekend warriors”. Il picco si tocca con lo slow “Children of the night”, azzeccato in tutto: linea vocale, interpretazione e solo di chitarra. Sorvolando sulla cover di “When the rain comes” dei Katmandu, blues noiosetto, si arriva al singolo “Without your love”, bel pezzo di AOR melodico e sornione al punto giusto. La slide di “What comes around goes around” ci proietta nelle assolate lande americane con un certo sapore di già sentito e lascia spazio ad un’altra cover “Reason to live” dei connazionali Gotthard. Scusate ma con la voce del compianto Steve Lee era un’altra cosa… E siamo già alla fine con “On the dawn of Tomorrow”, strizzando l’occhio ad un hard moderno già sentito centinaia di volte sui dischi di centinaia di bands…

Difficile trarre le conclusioni su questo lavoro senza ripetere considerazioni già fatte e rifatte per altre uscite simili nel corso degli ultimi anni… Qualche bel pezzo c’è, ma manca la convinzione, lo spirito di gruppo nel perseguire un determinato sound. Anzi, determinati intenti. E così, alla fine, il tutto appare come l’ennesimo progetto partorito a tavolino senza anima né cuore…

© 2024, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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