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Recensione

78/100

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Rian – Wings – Recensione

07 Settembre 2023 1 Commento Vittorio Mortara

genere: Hard Rock/Aor
anno: 2023
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Carry My Wings
2. We Ride
3. Don't Wait For The Fire
4. Dance The Night Away
5. War Is Over
6. Look At The Stars
7. One In A Million
8. On The Wind
9. When You're Gone
10. The Silence Of Our Dreams
11. Eternity

Formazione:

Richard Andermyr – Voce, chitarra
Tobias Jakobsson - Chitarra
Eric Ragno - Tastiere
Jan Johansson - Batteria
Jonas Melin - Basso

 

A volte ci sono album che rimbalzano per la redazione senza che nessuno ne consideri la recensione. Vuoi perché siamo tutti troppo presi ad accaparrarci i grossi nomi, vuoi perché ci sono periodi in cui le uscite si susseguono talmente rapide da non riuscire a stare dietro a tutte. A ‘sto giro è toccato a questo “Wings” degli svedesi Rian. E così il buon Samuele ha finito per appiopparmelo al mio ritorno dalle ferie… Intanto chiedo scusa a nome di tutti per il ritardo nella pubblicazione di queste righe rispetto all’uscita del disco. Soprattutto alla band, perché, almeno a giudizio di chi scrive, il nuovo lavoro dei cinque vichinghi non è affatto male. Il leader Richard Andemyr non possiede certo il timbro scultoreo di Mark Free né raggiunge ottave disumane negli acuti, ma è sempre composto e perfettamente adeguato al contesto. Il chitarrista Tobias Jacobsson è decisamente bravo alla solista e riesce a dare un tocco di class metal alle composizioni. L’esperto Erik Ragno presta le sue tastiere al cesello dei pezzi senza mai voler assurgere a protagonista e la sezione ritmica supporta adeguatamente brani che non richiedono funambolismi ma lavoro di squadra. Ne viene fuori un hard rock molto melodico, di stampo più mitteleuropeo che scandinavo. Al sottoscritto ricordano a tratti i Bonfire del masterpiece “Fireworks”, con le dovute proporzioni. I ritornelli sono ben congegnati e sanno dove colpire a livello emozionale. Tutto salta chiaramente all’occhio, anzi, all’orecchio già dal primo tris di brani: beccatevi la pungente solista di“Carry my wings”, il refrain piacione di “We ride” e le atmosfere più rarefatte dell’aoereggiante “Don’t wait for the fire”. Sugli scudi la buona interpretazione vocale di Andemyr per l’articolata “Dance the night away” prima che i ragazzi giochino a fare (troppo) i duri su “When the war is over”, pezzo poco riuscito. Fortunatamente il livello si rialza immediatamente con “Look at the stars”, chiaramente ispirata dai californiani Night Ranger, e la malinconica ballata “One in a million”. “Fly on the wind” punta tutto sull’americanissimo coro e sulle incursioni pungenti di Jacobsson e precede il terzetto di chiusura costituito dalle Bonfiriane “When you’re gone” e “Eternity”, inframmezzate dal gradevolissimo lento a la Bonjovi “The silence of our dreams”.

Cosa cercate da un album di hard rock? Ritmi dispari, tendenze prog? Questo disco non fa per voi. Contaminazioni e modernismi, originalità a tutti i costi? Non fa neppure per voi. Un’oretta di belle canzoni ben suonate e con il giusto tasso di adrenalina, per staccare dalla routine quotidiana o per tenervi compagnia in macchina mentre siete in coda in tangenziale? Questo è l’album per voi! Di gran lunga meglio di certe uscite di nome! Sentito e piaciuto.

© 2023, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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