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Recensione

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Def Leppard – Drastic Symphonies – Recensione

05 Giugno 2023 4 Commenti Paolo Paganini

genere: Hard Rock
anno: 2023
etichetta: Universal

Tracklist:

1. Turn To Dust
2. Paper Sun
3. Animal
4. Pour Some Sugar on Me (Stripped version)
5. Hysteria
6. Love Bites
7. Goodbye For Good This Time
8. Love
9. Gods Of War
10. Angels (Can’t Help You Now)
11. Bringin’ On the Heartbreak
12. Switch 625
13. Too Late for Love
14. When Love & Hate Collide
15. Kings Of the World

Formazione:

Joe Elliott – Voce
Rick Savage – Basso
Rick Allen – Batteria
Phil Collen – Chitarra
Vivian Campbell - Chitarra

The Royal Philarmonic Orchestra

Contatti:

www.defleppard.com
www.facebook.com/defleppard

 

Operazione intrattenimento in attesa di un nuovo album per il leggendario Leopardo Sordo che invece di far uscire l’ennesima inutile raccolta o live tenta la strada ormai già intrapresa da una miriade di altre band rock/metal di proporre in versione orchestrale alcune delle proprie canzoni che meglio si adattano a questo tipo di arrangiamento. Non troverete quindi tutti i pezzi migliori ma soltanto quelli che a loro insindacabile giudizio più si prestavano a questo tipo di versione. Complici di questa nuova avventura la Royal Philarmonic Orchestra di Londra e i mitici Abbey Road Studio’s. Che dire.. impresa riuscita a metà.

Il sound dei Leppard non può suonare che in versione elettrica, tuttalpiù acustica ma sentire brani come Animal senza la batteria di Allen sotto… beh sembra davvero strano. Diverso il discorso per pezzi “alternativi” della loro produzione come Turn Tu Dust o Paper Sun che invece ben si sposano in questa nuova veste. Hysteria si discosta poco dall’originale (e meno male) e anzi gli inserti di archi si addicono al suond etereo ed immortale del brano. Stesso discorso per la monumentale Gods Of War per niente snaturata. When Love & Hate Collide aveva già questo tipo di impostazione quindi risulta il pezzo meno stravolto del lotto. Non male la nuova Have You Even Needed Someone So Bad, peccato che sia riservata alla sola Japanese Edition.

In sintesi possiamo parlare di un album non certo fondamentale per i Def ma che non potrà mancare per chi come il sottoscritto possiede ogni uscita ufficiale, bootleg e rarità della band. Only for fan.

© 2023, Paolo Paganini. All rights reserved.

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