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Chris Duarte – Ain’t Giving Up – Recensione

12 Aprile 2023 Comment Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2023
etichetta: Provogue Records / Mascot Label Group

Tracklist:

1. Nobody But You
2. Big Fight
3. Bye, Bye, Bye
4. Can Opener
5. Gimme Your Love
6. Come My Way
7. Half As Good As Two
8. Lies Lies Lies
9. Ain't Giving Up on Us
10. Look What U Made Me Do
11. The Real Low Down
12. Weak Days

 

Nuova uscita per il chitarrista Chris Duarte, che propone un hard rock folle, influenzato da sonorità contemporanee mischiate all’influsso di Coltrane e Stevie Ray Vaughan.

Si parte con la festaiola “Nobody But You”, molto scanzonata e coinvolgente, a tratti confusa nell’esecuzione, ma globalmente piacevole. “Big Fight” dà sempre quell’effetto di improvvisato, molto groovy, suadente, perfettamente funkeggiante. Con “Bye, Bye, Bye” siamo sempre in atmosfera rock blues, dal tipico riff e dal ritornello che facilmente resta impresso nella mente dell’ascoltatore. Le vibrazioni non calano con “Can Opener”, in pieno stile Ray Vaughan, un notevole brano strumentale che mette in mostra tutto il tocco e il gusto di Chris Duarte. La tipologia e il genere non variano di molto su “Gimme Your Love”, cadenzata, risonante, chiara e precisa, adatta ad ogni tipologia di pubblico. “Come My Way” modernizza le sonorità, lasciando ricordi tiepidi e poco convincenti. Torniamo sul rockin blues canonico di Duarte: “Half As Good As Two”, dalla trama classica e dai fraseggi altrettanto sentiti, nonostante l’ottima intenzione del solo di chitarra, fa coppia con la successiva “Lies, Lies, Lies”, godibile e gioviale, ma complessivamente poco fresca. Arriviamo alla title track “Ain’t Giving Up For Us”, che segue il solco tracciato dai grandi bluesmen del passato, non scostandosi di un millimetro dall’intoccabile e immortale tradizione del genere. “Look What U Make Me Do” non convince pienamente, per poca originalità e una leggera vuotezza musicale, il che la fa sfociare velocemente verso “The Real Low Down”, di segno praticamente opposto, ovvero dalla ritmica convincente e coinvolgente, rock n’ roll al punto giusto, piacevole nel fraseggio chitarristico. Concludiamo sulle note di “Weak Days”, lungo brano rock blues, che suggella un album altalenante, che alterna pezzi convincenti ad altri un po’ fiacchini, ma che non può che attestare l’incedibile bravura, verve e gusto di Chris Duarte e la sua chitarra.

© 2023, Alberto Rozza. All rights reserved.

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