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Autumn’s Child – Starflower – Recensione

16 Gennaio 2023 3 Commenti Samuele Mannini

genere: Melodic Rock
anno: 2023
etichetta: Pride & Joy

Tracklist:

1. Gamechanger, 2. Aphrodite’s Eyes, 3. Welcome To The Show, 4. Opera, 5. Karenina, 6. 1995, 7. Dorian Gray, 8. I Can’t Get Enough, 9. The Final Call, 10., Love From Tokyo, 11. It’s Not Too Late

Formazione:

Michael Erlandsson: vocals, keyboards & guitars
Pontus Åkesson: lead guitar
Robban Bäck: drums
Claes Andreasson: piano
Magnus Rosen: bass

Contatti:

fb: https://www.facebook.com/Mikaelerlandssontheone/

 

Mikael Erlandsson è oramai un veterano della scena melodic rock svedese e fu anche uno di quelli che, con il progetto Last Autumn Dream , credette nel rilancio di un genere, oramai da una decina d’anni, relegato nell’oblio dei nostalgici e degli aficionado. Ricordo che quando ebbi ad ascoltare il primo album dei Last Autumn Dream nell’ ormai lontano 2003 un brivido ed una vogliolina nostalgica mi salirono lungo la schiena, evocando piacevoli ricordi.

Gli Autumn’s Child non sono che la prosecuzione naturale del progetto LAD ed in questa incarnazione sono oramai arrivati al quarto disco puntualmente rilasciato ogni anno, anche stavolta con qualche mese di ritardo rispetto al mercato nipponico. Quindi, anche se tecnicamente è un album del 2022, per noi europei è un uscita di quest’anno a tutti gli effetti.

La ricetta è sempre la stessa e sinceramente non è da un gruppo come questo che mi aspetto voli pindarici sulle ali della sperimentazione, ma bensì un hard melodico e tastieroso pieno di ritornelli catchy e armonie vocali ed è proprio quello che gli Autumn’s Child sanno fare meglio ed elargiscono a profusione. Prendiamo la opener Gamechanger. canonica, ottimamente armonizzata e cantata con un bel piglio a la Ronnie Romero, capace di coinvolgere subito nel sound della band. Belle e tirate anche le seguenti Aphrodite’s Eyes e Welcome To The Show. Opera è invece, secondo me, il pezzo forte del disco, una ballad  passionale che paga più volte dazio alle atmosfere Queen, un revival che ultimamente sta coinvolgendo diversi combo scandinavi. Molto interessanti anche la epica Karenina, la grezza e rockeggiante  I Can’t Get Enough e la semi acustica e delicata Love From Tokyo.

Insomma il disco scorre bene e si fa ascoltare piacevolmente tra alternanze più melodiche ed altre più rock oriented creando un piacevole mix che facilita e couadiuva l’ascolto rilassato, quindi se gli conoscete già vi consiglio prontamente l’ascolto e non ve ne pentirete, se invece li conoscevate solo di nome, beh potrebbe essere un ottimo punto di partenza per un buon viaggio nel classico scandi melodic rock.

© 2023, Samuele Mannini. All rights reserved.

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