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Recensione

78/100

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Journey – Freedom – Recensione

08 Luglio 2022 38 Commenti Samuele Mannini

genere: Aor
anno: 2022
etichetta: Bmg/Frontiers

Tracklist:

Together We Run
Don’t Give Up On Us
Still Believe In Love
You Got The Best Of Me
Live To Love Again
The Way We Used To Be
Come Away With Me
After Glow
Let It Rain
Holdin On
All Day and All Night
Don’t Go
United We Stand
Life Rolls On
Beautiful As You Are

Formazione:

Neal Schon (guitar)
Jonathan Cain (keyboards)
Randy Jackson (bass)
Narada Michael Walden (drums)
Arnel Pineda (vocals)

Ospiti:

Dean Castronovo Lead Vocal on After Glow

 

Oramai mi sto specializzando in gatte da pelare e questo Freedom è forse la più difficile che mi sia capitata finora…

Un disco dei Journey è sempre un evento e bisogna prenderlo con la giusta serietà, sarebbe facile lasciarsi andare a frasi mirabolanti e chiuderla li, consapevole che comunque è difficile parlare male degli Dei dell’Aor, ma io non sono il tipo da ascolto superficiale e dalla lode facile ed ho trovato diverse beghe all’ interno di un disco che resta comunque di alto livello.

Intanto, quindici canzoni sono oggettivamente tante, almeno un paio si potevano risparmiare, in quanto non all’altezza delle altre. La pecca più grossa però è il missaggio di diversi brani che risulta caotico e pregiudica spesso il completo godimento delle canzoni. Ora decidete voi se appartenete al partito di: meglio una bella canzone che suona malino o una canzoni così così con suoni magnifici, ma insomma, stiamo parlando dei Journey ed io certo non mi aspettavo una produzione così carente da gente che da cinquant’ anni calca studi di registrazione e palcoscenici su scala mondiale. Faccio delle ipotesi: probabilmente il fatto che il disco sia stato composto e suonato in separate sedi e poi assemblato non ha aiutato, inoltre mi è parso di notare una eccessiva attenzione al dettaglio e ad inserimenti di piccole parti strumentali ed intrecci forzati che probabilmente, hanno fatto perdere il quadro d’insieme della canzone  appesantendola eccessivamente, rendendo il tutto ingombrante ed impastato. Queste le mie personalissime impressioni sul sound finale, certi difetti risultano meno evidenti se il disco viene riprodotto su un impianto hi-fi di medio livello, ma scordatevi di ascoltare questo disco su una cassa bluetooth o su un dispositivo mobile… sarebbe un massacro.

Per quanto riguarda le composizioni invece il livello medio mi sembra abbastanza adeguato e certe sonorità mi riportano alla memoria Trial By Fire, disco che ho adorato. La voce di Pineda è  in palla (a me è sempre piaciuto) e il duo Schon/Cain sforna ottime melodie con la solita naturalezza disarmante, Randy Jackson al basso (già presente in studio nell’album Raised On Radio) è preciso ed affidabile, mentre non sono rimasto molto entusiasta del drumming fin troppo ricercato ed orpelloso di Narada Michael Walden.

Tra le canzoni che ho più gradito c’è sicuramente l’opener Toghether We Run, che porta inciso a fuoco il trademark Journey e pur non essendo un masterpiece, ha il pregio di entrare subito in mente. Don’t Give Up On Us è uno di quei brani che riporta a Trial By Fire, melodico, ma non smielato. Still Believe In Love è una ballad intima e notturna con le sue suadenti tonalità soffuse. You Got The Best Of Me è il tipico anthem in salsa Journey. Live To Love Again è la ballad strappalacrima che assolutamente non deve mancare in un disco del genere. Non male neanche il mid tempo più rockeggiante di The Way We Used To Be, così come After Glow che propone Dean Castronovo alla voce (si lo so che c’è chi non lo sopporta, ma a me piace 🙂 ). Finale citazione per  United We Stand, che ha tutti i crismi del singolo e dove ancora aleggia Trial By Fire (si è capito che mi piace un sacco?).

Che dire ancora per concludere? Se fosse stato un disco di 10 canzoni con una produzione almeno al livello degli album precedenti avrei potuto dare anche 90, ma con i peccatucci di cui sopra per me non si può andare oltre al 78, naturalmente è il mio  parere e quindi opinabile. In sostanza è un disco che acquisterò sicuramente perché in fondo i pregi son più dei difetti.

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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